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AOL Italia saluta il 2016 con il raddoppio del fatturato adv video e mobile. Per il 2017 focus su realtà virtuale e video 360°

Alla guida della società nel nostro Paese la country manager Christina Lundari, che ai nostri microfoni ha illustrato lo stato dell'arte di AOL Italia e gli obiettivi a tendere.

Il modo in cui i contenuti vengono prodotti, distribuiti, visualizzati e infine monetizzati sta cambiando radicalmente. E il digitale in questa rivoluzione fa la parte del leone. In uno scenario di questo tipo  AOL si pone al centro del cambiamento connettendo consumatori ed editori grazie alla sua capillarità globale, alle sue piattaforme programmatiche, all'inventory di Microsoft, ai contenuti originali di brand come TechCrunch, The Huffington Post e MAKERS e al network mobile di Millennial Media.

AOL è una società che ha compiuto 30 anni e che ha saputo rinnovare il proprio modello di business per rimanere sempre rilevante sul mercato e oggi ambisce a diventare una delle principali media technology company al mondo, offrendo una combinazione di contenuti, distribuzione e tecnologia.

In Italia AOL raggiunge 16.8 milioni di persone grazie alla partnership con Microsoft e 20 milioni di utenti attraverso Millennial Media a cui si aggiunge una più verticale distribuzione garantita dal network Be ON. Nel nostro paese inoltre da circa sei mesi si avvale del contributo di Partner Studio su diversi livelli: dalla creazione di branded content, alla produzione di vere e proprie serie di video originali che il cliente potrà sponsorizzare o sfruttare per attività di product placement; dalla realizzazione di progetti online-offline, alla creazione di progetti native su Xbox e Skype. Infine per le aziende italiane interessate a investire anche in mercati esteri, questa divisione garantisce il supporto per la realizzazione e localizzazione dei contenuti e una pianificazione globale.   

Alla guida di AOL Italia la country manager Christina Lundari che ai nostri microfoni ha illustrato lo stato dell'arte della società nel nostro Paese e gli obiettivi a tendere. "Il 2016 è atato un anno molto intenso" ha commentato la manager, continuando: "abbiamo riorganizzato la squadra che si compone di team che vengono da società diverse, da Microsoft a Millenial Media, alcuni dei quali al lavoro sulla vendita delle nostre soluzioni adv e altri  impegnati nella stipula di partneship con gli editori, perché il nostro lavoro è anche quello di offrire la possibilità di monetizzare la loro inventory".

Sul fronte dei prodotti offerti, AOL in Italia ha messo a segno la migliore performance con soluzioni di advertising mobile, core dell'attività di Millenial Media, posizionandosi seconda in Europa, dopo AOL UK, per fatturato in questo ambito. L'altro grande driver di crescita, sia per la società che per l'intero mercato della comunicazione digitale, è rappresentato dal video. A tale proposito Lundari ha precisato: "AOL crede molto nei video di qualità, al punto da siglare collaborazioni con gli editori partner per fornire una supply di alto livello e 
che consenta di promuovere anche una terza modalità di fare video adv, che è quella native. Il 2016 è stato l'anno del branded content, e siamo convinti che questa nuova modalità di interazione con gli utenti sfrutti pienamente il potenziale del digitale, assumento sempre più rilevanza anche nei prossimi anni."

Ed è proprio in ambito video, fruibili anche in mobilità, che si concentrano le novità che verranno per AOL. Dopo un'annata, come il 2016, in cui la società ha raddoppiato il fatturato prodotto attraverso video mobile, obiettivo per il 2017 sarà mantenere questo trend di crescita impegnandosi a trovare nuove modalità di video adv che possano essere fruite anche in mobilità. 

"Per il prossimo anno punteremo tantissimo sulla virtual reality e sui video 360°. A tale proposito abbiamo infatti acquisito, attraverso Huffington Post, una società che si chiama Riot grazie alla quale offriamo la possibilità di girare video in modalità 360 fornendo anche sul fronte dell'advertising esperienze totalmente immersive in cui gli utenti sono in grado di interagire sempre più con il brand" ha concluso Christina Lundari.