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Eventi

Expo e Imprese. Idee e spirito imprenditoriale per cogliere opportunità reali

Fare chiarezza su un argomento tanto discusso quanto difficile da inquadrare e, allo stesso tempo, fornire alle imprese di comunicazione una serie di spunti per non farsi trovare impreparate.

Con questi obiettivi Assolombarda (Gruppo Servizi per la Comunicazione d’Impresa e Gruppo Editoria e Comunicazione), con la partecipazione congiunta di Assorel, ha dedicato la X Giornata della Comunicazione al tema del rapporto tra Expo 2015 e il mondo delle imprese. Il convegno 'Non ci capisco un Expo - Chiariamoci le idee, scopriamo come agire', al Centro Congressi di Via Pantano 9 a Milano, si inserisce nel calendario de 'La Settimana della Comunicazione'.

“Il problema - riflette Beppe Facchetti, presidente Assorel - è che Expo sembra un ‘mostro’ inarrivabile, dalla forma e dalle dimensioni indefinite. In realtà Expo è sì una manifestazione di grandissime dimensioni, ma non è così inaffrontabile e presenta una serie di opportunità anche per le medie e piccole imprese di comunicazione”.

Si parla, come è noto, di un evento dalle dimensioni globali. Proprio di questi giorni è la notizia dell’avvenuta adesione della Germania, che investirà nel sito espositivo milanese oltre 40 milioni di euro con uno dei padiglioni più grandi. Ma oltre alla Germania ci sono, a oggi, 100 nazioni aderenti (l’ultima è l’Indonesia), con una stima di investimento di oltre un miliardo di euro. Ma non solo. Nei sei mesi di evento, confluiranno nel capoluogo lombardo circa 30 milioni di visitatori, di cui il 30% stranieri.

Come fare, dunque, a non lasciarsi spaventare da una manifestazione di tale portata?

“Rapidità, efficienza e trasparenza. Con queste qualità, le imprese devono assolutamente proporsi, inventare e creare nuove opportunità”, ribadisce Paolo Bonizzi, presidente Gruppo Servizi per la Comunicazione d’Impresa di Assolombarda. Perché, forse, Expo può davvero rappresentare il rilancio del migliore spirito imprenditoriale italiano.

Senza dimenticare, naturalmente, la “portata anticiclica che Expo rappresenta per il nostro sistema economico - ha aggiunto Facchetti -. L’Esposizione Universale si fa portavoce di speranza e cambiamento”.

“Il senso di disorientamento è naturale – dichiara Roberto Arditti, direttore Relazioni Esterne Expo 2015 Spa -. Nessuno ha ben chiaro cosa sia un’esposizione universale in Italia, perché l’ultima risale a 109 anni fa. Quello che siamo chiamati a compiere è una grande opera di sistema. A giocare la partita vi sono sul campo tanti soggetti. Ognuno deve fare la propria parte”. La collaborazione è, però, anche una questione di positività, ottimismo e propositività.

“Le possibilità concrete sono tantissime – aggiunge Arditti -. A partire dai Cluster, una novità assoluta nell’ambito dell’Esposizione Universale, un segnale di forte innovazione da parte dell’Italia. Ideati per favorire la partecipazione di nazioni dalle minori possibilità economiche, i Cluster identificano alcuni temi portanti, come il Caffè, il Riso o il Vino. Intorno a essi possono svilupparsi grandi progetti, con il coinvolgimento di molteplici soggetti”.

A livello concreto, il prossimo 10 ottobre 1.000 delegati stranieri arriveranno a Milano per l’IPM, per una tre giorni di visita alla città e, in particolare, al cantiere di Expo, 1.300.000 mq di superficie.

E per quanto riguarda la promozione dell’evento, sarà on air tra poco una campagna Tv sulle reti Rai della Presidenza del Consiglio, mentre il 20 ottobre parte da Bologna il roadshow di Expo 2015, che successivamente farà tappa in altre città. “Per il momento il roadshow è gestito da noi - ha dichiarato Arditti -, ma presto faremo un garaper trovare un’agenzia”.