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Beduschi (GroupM): "Big data e nuove tecnologie trasformano i Ceo in Chief Communication Officer e leader digitali, le agenzie media in esperti gestori di dati, le imprese in media company e la pubblicità da invasiva a interessante e richiesta"

Il Chairman e Ceo di GroupM traccia ai microfoni di ADVexpressTV i nuovi paradigmi che la digital transformation e la tecnologia, attraverso Intelligenza Artificiale, Robotica, Realtà Aumentata e Virtuale, Internet of Things, Mobile, E-commerce e Streaming, impongono a manager d'azienda, imprese, agenzie media e alla stessa pubblicità.

Pensare e agire in ottica digitale è diventato determinante per le imprese che vogliano competere sul mercato come  ‘global winner’ e non finire tra i 'loser' di questa nuova era di trasformazione digitale dell’economia, della società e della comunicazione. E' l'invito rivolto alle imprese e agli altri player del mercato da parte di GroupM emerso nell'ambito di ThiNK Digital, l'evento organizzato a Milano dal Gruppo parte di WPP con il supporto di The European House Ambrosetti, che ha visto impegnati in diversi panel di discussione manager d'azienda, esperti di tecnologia professionisti del settore. Per arrivare a importanti conclusioni sugli aspetti chiave della rivoluzione tecnologica  dei big data  in comunicazione,  sintetizzati ai microfoni di ADVexpressTV da Massimo Beduschi, Chairman e Ceo di GroupM. 

Innanzitutto le tecnologie che caratterizzano la rivoluzione digitale in atto nel mondo della comunicazione: Intelligenza Artificiale, Robotica, Realtà Aumentata e Virtuale, l’Internet of Things, Mobile, E-commerce e Streaming.

Questi strumenti, uniti ai big data che indicano le caratteristiche dei consumatori e offrono suggerimenti sulla bontà del posizionamento di marche, prodotti o servizi, cambiano i paradigmi della comunicazione, delle agenzie media, delle imprese e della pubblicità. 

Il ruolo della comunicazione – già determinante e impattante sui conti economici, poiché concorre a costruire e difendere brand awareness e reputation e brand identity – con il digitale e l’interazione bi-direzionale con il consumatore diventa ancora più centrale ed essenziale. La leva della comunicazione va però  integrata con le altre funzioni strategiche in azienda, entrando di diritto a far parte della ‘cassetta degli attrezzi’ di tutto il board. I nuovi CEO devono ridisegnare l’architettura aziendale secondo nuovi schemi, essere leader di profondi processi di riorganizzazione in chiave digitale.  Si impone quindi un cambiamento nel ruolo dei CEO, che devono diventare anche Chief Communicator, leader digitali e testimonial delle loro aziende, per cogliere opportunità che si stanno moltiplicando, in una fase complessa di evoluzione. Per questo non sarà più consentito ai manager considerare la pubblicità e la comunicazione come una disciplina per specialisti e pianificare campagne in modo salturario, ma puntare a un dialogo continu tra marca e consumatore. 

Cambia conseguentemente anche il ruolo dei centri media, che da semplici planner e buyer si posizionano sempre di più come esperti gestori di dati e consulenti essenziali per connettere marche e consumatori.  Dunque, acceleratori e facilitatori nell’adozione delle tecnologie che consentono alle aziende di conoscere e raggiungere il consumatore nel momento giusto, sul giusto dispositivo e - soprattutto - fornendo loro contenuti personalizzati e rilevanti.

Le aziende sono spinte a diventare media company e a strutturarsi per ideare e produrre contenuti interessanti per i consumatori. 

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Anche la pubblicità cambierà e grazie a tecnologia digitale, media automatizzati, programmatic e chatbot, da invasiva e fastidiosa diventerà pertinente, interessante e richiesta dai consumatori, ai quali offrirà le informazioni giuste, nel posto giusto, al momento giusto. La pubblicità, sottolinea Beduschi, sta già cambiando, lo sviluppo del native advertising ne è un esempio . Cosi come cambiano i mezzi, con il digitale protagonista con una quota del 30% sul totale mercato e una progressiva digitalizzazione di tv e radio. Un processo già in corso che verrà accelerato dalla crescente tracciabilità dei dati e degli insights.

Infine, è interessante l'evoluzione dell'e-commerce da virtuale a fisico, a riguardo Beduschi ricorda la recente acquisizione da parte di Amazon, per oltre 13 miliardi di dollari, della catena di supermercati bio Whole Foods. "Forti della conoscenza di dati e insight sui consumatori nel mondo virtuale, i player dell'ecommerce come Amazon saranno in grado di creare nei punti vendita percorsi di acquisto personalizzati, in una crescente sinergia tra negozio fisico e virtuale" afferma il chairman e Ceo.

Parlando del bilancio di GroupM nel primo semestre dell'anno, Beduschi ha ricordato che nonostante l'uscita di clienti quali FCA, Volkswagen e Tim, il gruppo guarda fiducioso ai prossimi mesi spingendo sul new business, con la recente vittoria del budget PSA,  e sulla partecipazione a  gare (in corso quelle di BMW, ING Direct, L'Oreal, Ikea). Inoltre GroupM spinge l'acceleratore sull'innovazione tecnologica e digitale, basti pensare al recente lancio di [m]PLATFORM,  con ottimi riscontri dai clienti.  (Leggi il bilancio completo di GroupM qui).

 

EC