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Nenna (Assocom): "Un vademecum, un Pitch Evaluator per le agenzie, un toolkit per le aziende, un osservatorio, nuove linee guida con Upa e Unicom e un tavolo aperto ad altre associazioni per gare ben gestite"

Queste le principali 'misure' che l'Associazione presieduta da Emanuele Nenna propone per fare cultura sul mercato per una corretta gestione delle gare, evitando che una su tre sia senza esito, come emerso dall'indagine presentata oggi a Milano. Per questo obiettivo, Assocom chiama a raccolta tutte le energie e le realtà associative del mercato che vogliano impegnarsi per raggiungere l'obiettivo comune.

Cresce il numero di gare sul mercato, una su tre è senza esito, e a fronte di 9 milioni investiti dal mercato della comunicazione a livello annuale in gare, 3 vanno persi in gare non assegnate.

A fronte di questi risultati dell'indagine condotta da Assocom  nel corso del 2016 e in parte del 2017  su un campione rappresentativo di oltre 400 agenzie (leggi news), presentata oggi, 11 luglio a Milano, l'associazione presieduta da Emanuele Nenna ha deciso di scendere ancora una volta in campo con una serie di proposte concrete, chiamando 'a raccolta' attorno a un tavolo allargato sulla questione le altre associazioni interessate a dare il loro contributo per rendere il sistema dei pitch più trasparente e corretto.

Perchè le gare senza esito sono un nodo da sciogliere per l'industry? Perchè, sottolinea Nenna ai microfoni di ADVexpressTV, quando un'agenzia partecipa a un pitch investe tempo, denaro e risorse pensando comunque a un 'montepremi' in palio, e se  quest'ultimo viene annullato è vermanete scorretto.
Spesso, osserva Nenna, si tratta di un problema culturale, pochè a volte le 'cattive gare' vengono  attivate in buona fede da parte delle aziende che con leggerezza non considerano le implicazioni di queste decisioni sia su se stesse che sulle agenzie. 

Ecco allora le proposte di Assocom per risolvere il problema.

Innanzitutto attualizzare le linee guida definite con Upa e Unicom nel 2013 con l'obiettivo di arricchire il documento  ad esempio con l'indicazione del budget di gara. Inoltre, la stesura di un libro, 'La buona gara', contenente le raccomandazioni raccolte da aziende e agenzie. "Un manuale di utilizzo delle gare per consentire a tutti di lavorare meglio" sottolinea Nenna, che anticipa anche il progetto di un Osservatorio permanente sulle gare per monitorare gli effetti delle 'misure' adottate dall'associazione fornendo una fotografia aggiornata del mercato. E ancora, un sito, sul modello inglese di Thegoodpitch e un 'pitch toolkit per le aziende'. 
Nenna invita inoltre gli associati a un'attività di moral suasion e a una serie di incontri per dialogare insieme sulla questione. Cominciando da un confronto costruttivo con Upa.
Fondamentale anche la formazione, con la messa a punto di corsi tenuti da agenzie e aziende di una serie di attività per invitare le agenzie a riflettere sulla necessità di selezionare attentamente i pitch a cui partecipare,  scegliendo quelli per i quali sono maggiormente qualificate e  calcolando i rischi grazie al nuovo Pitch Evalutator fornito da Assocom. Insomma, l'appello dell'associazione alle agenzie è quello di  trattare le gare con rispetto, coinvolgendo nei pitch le risorse corrette e a metterci tutto il valore per il quale vogliono essere remunerate. Da parte loro, le aziende sono sollecitate a riconoscere lo sforzo e le risorse impiegate dalle imprese creative, schierando, in sede di presentazione, le figure a cui poi spetterà la decisione sull'assegnazione. 


Proprio per venire incontro alle agenzie aiutandole a valutare l’opportunità della partecipazione ad una gara ASSOCOM, come detto, ha lanciato il Pitch Evalutator, un algoritmo, attualmente in versione beta, basato su un tool. La gara perfetta è quella a cui vengono attribuiti 100 punti. Il calcolo del rating viene effettuato in automatico da un tool programmato con una ponderazione che attribuisce a ciascuna variabile un peso differente, coerentemente con le raccomandazioni di ASSOCOM sulla gestione corretta delle gare.

La valutazione è stata divisa in vari capitoli. 
-  Il committment del cliente che chiama la gara: più trasparente è l’istruttoria di gara e meno probabile sarà il caso di una gara senza esito alcuno.
 - La completezza delle informazioni: questa consente una prevalutazione sull’effort da mettere in gara e può facilitare la fase di trattativa economica in caso di aggiudicazione.
- Il punteggio di opportunità economica: come indicatore sul potenziale espresso dalla gara.
Più i vari punteggi si colorano di verde, più la gara assume i connotati di una sfida a cui  vale la pena di partecipare con il massimo dell’impegno.
Al contrario, i punteggi che rimangono rossi, rappresentano un segnale di allarme: si può partecipare alla gara, ma a proprio rischio e pericolo per quanto riguarda la garanzia di un esito finale.  (per tutti gli approfondimenti clicca qui).

Nenna applaude ad altre iniziative nate sul mercato a favore della trasparenza delle gare, in primis le linee guida per le gare private negli eventi firmate lo scorso 5 luglio dal Club degli Eventi e della Live Communication di ADC Group e l'UPA (leggi news) e auspica anzi la possibilità che possano essere messa a fattor comune tutte le energie positive nate sul tema della trasparenza delle gare,  convogliandole verso un tavolo comune di discussione, per costruire qualcosa di grande che abbia un effetto positivo sull'industry. La proposta di Nenna è già stata ufficialmente accolta oggi da Unicom e dal suo presidente Alessandro Ubertis. 

Assorel, peraltro, proprio ieri, attraverso una nota e la voce del suo presidente Filomena Rosato, ha invitato a razionalizzare gli sforzi tra le associazioni di rappresentanza del settore per arrivare a un'unica proposta condivisa (leggi news).
Nenna chiude l'intervista citando il valore del rispetto che aziende e agenzie, in primis le associate ad Assocom, sono chiamate a sfoderare nelle gare e che significa, per le prime, condurre pitch trasparenti, fornendo le necessarie informazioni, i giusti tempi di svolgimento e chiamando a sfidarsi  non oltre tre società, mentre per le agenzie vuol dire soprattutto presentare le proprie credentials e capacità in modo veritiero, partecipando ai pitch più coerenti con il loro posizionamento. 

 

EC