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Barberis: 'Entro il 2020 rete ultraveloce in tutta Italia. Al lavoro per un'Italia digitale'
Internet advertising a quota 2,5 miliardi di euro nel 2015, ovvero il 30% del totale investimenti pubblicitari sui media: gli investimenti, in crescita del 10% sul 2014, sono trainati da mobile, video e social. Dati che testimoniano che ci troviamo in una fase in cui vi è piena consapevolezza delle potenzialità degli strumenti digitali, sia da parte degli utenti, sia delle aziende nei loro modi di promuovere brand e prodotti.
Si è aperta con queste riflessioni l'edizione 2015 di IAB Forum (guarda l'intervista a Carlo Noseda e Michele Marzan), giunta oggi, 2 dicembre, a conclusione.
Se da un lato il tessuto imprenditoriale del nostro Paese sembra dunque aver in larga parte compreso l'importanza dei nuovi mezzi digitali, dall'altra altri dati ci informano che l'Italia è ancora agli ultimi posti in classifica sul fronte della diffusione della banda larga e ancora molto indietro rispetto ad altre realtà sul fronte della digitalizzazione. Questo significa che il Governo non può stare a guardare, ma deve impegnarsi a fondo per fare in modo che il gap venga superato.
Come ha spiegato ai microfoni di ADVexpressTv Paolo Barberis, Consigliere per l’innovazione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, intervenuto sul palco di IAB Forum nella seconda giornata, il piano per la digitalizzazione è pronto da mesi e prevede un percorso a tappe, da qui al 2020, quando la copertura ultraveloce dovrà essere estesa a tutta Italia.
Intanto, nel 2018 il 94% delle scuole sarà connesso in fibra. Prosegue poi il processo di trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, attraverso il progetto Italia Login. Un lungo percorso, che prevede la creazione di un ecosistema di app e l'uniformazione di tutti i 50mila servizi pubblici online attualmente presenti.
Poi, c'è il tema dell'alfabeto digitale: come ha dichiarato Barberis ai nostri microfoni, bisogna fare formazione per portare tutti i cittadini ad avere un atteggiamento positivo nei confronti della cultura digitale e delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie.
E' già realtà il registro digitale della Camera di Commercio, relativo alle imprese, mentre c'è ancora molto da fare riguardo alla competitività digitale, che parte dal dare fiducia alle startup.
Il fatto che negli ultimi 15 anni negli Stati Uniti siano stati investiti oltre 500 miliardi in capitale di rischio, contro 2,8 miliardi stanziati nel nostro Paese, dà testimonianza di quanta strada ci sia ancora da percorrere: come ha affermato Barberis ai microfoni di ADVexpressTv, bisogna avere il coraggio di sostenere l'economia digitale. Anche investendo, perché no, nelle nuove tecnologie legate all'advertising digitale, un business che non ha barriere a livello geografico e che potrebbe regalare soddisfazioni agli imprenditori italiani.
Ad affiancare Barberis sul palco per parlare di Italia digitale anche Riccardo Donadon, Fondatore e Ceo di H-Farm, che si è mostrato ottimista rispetto alla situazione italiana. "Rispetto a dieci anni fa, lo scenario è molto più positivo - ha detto Donadon - . Si nota una sensibilità maggiore in merito a questi temi e i progetti degli startupper sono più articolati e 'maturi' rispetto a quelli di un tempo. Tuttavia, questo tipo di economia deve essere sostenuta e aiutata a decollare".
Secondo il manager, per questo motivo è indispensabile fare formazione, partendo dai più giovani. "Dobbiamo far comprendere le potenzialità del digitale, in modo che gli italiani siano disposti a investire in questa direzione", ha affermato Donadon. Questo non significa assolutamente tralasciare i settori tradizionali, anzi. "I settori dell'eccellenza italiana non devono essere intermediati da soggetti internazionali, ma vanno salvaguardati, perché rappresentano la nostra ricchezza", ha chiosato il manager.
Serena Piazzi