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Forum WPP - Ambrosetti. Il PIL dà energia all'adv. Costa: "Mercato 2018 a +2,6%". Nessuna 'minaccia' dalle società di consulenza. "Non hanno la cultura per gestire le marche. 2017 positivo per WPP Italia. A breve l'annuncio di due nuove acquisizioni"

Come emerso nella sesta edizione del Forum, organizzata oggi, 10 novembre, al Magna Pars a Milano, l'Italia è in ripresa, ma restano profonde criticità come il divario Nord- Sud e una logica Paese ancora troppo manifatturiera. Il country manager WPP si dichiara fiducioso per il mercato pubblicitario 2018, complici gli eventi sportivi e gli sgravi fiscali che daranno nuovo slancio agli investimenti delle aziende. Nessuna preoccupazione per i big della consulenza che, osserva Costa, non possiedono al loro interno professionalità e cultura adeguate per gestire creatività, brand equity, rapporti tra marche e consumatori.

L'Italia torna a crescere, seppur timidamente. Ripartono i consumi, complice soprattutto l'export, sebbene resti ancora un ampio divario da colmare, anche infrastrutturale, tra Nord e Sud del Paese. Tornano i flussi turistici e, come indicato dall'Istat, il PIL cresce quest'anno dell'1,5%, con effetti positivi, finalmente, anche sugli investimenti pubblicitari che, secondo le stime GroupM, dopo una timida risalita tra il +0,5% e il +1% nel 2017, per il 2018 potrebbero spingersi fino a un +2,6%.

E' quanto emerso nell'ambito della sesta edizione del Forum WPP - Ambrosetti tenutasi questa mattina al Magna Pars a Milano, durante la quale anche Massimo Costa, country manager WPP Italia, ai nostri microfoni si è dichiarato ottimista per l'anno che sta per partire, carico di eventi sportivi e di quegli sgravi fiscali che consentiranno alle aziende di mettere a disposizione investimenti in comunicazione maggiori e su più mezzi e canali. A questi fattori si aggiunge il ruolo crescente delle città metropolitane come veri e propri mezzi e luoghi di creatività e competitività.  

Lo scenario, del resto, è in profondo cambiamento ma in Italia, osserva il manager, è necessario un cambio di passo da parte della classe imprenditoriale italiana, chiamata ad abbracciare logiche più manageriali e a comprendere che i servizi di marketing e comunicazione non sono un costo o una vetrina ma un asset determinante per il loro business. Serve che le aziende colgano le opportunità offerte dall'innovazione digitale che sta cambiando il modo di produrre, competere e stare sul mercato.

Sul mercato cresce il peso del digitale e dei dati e a riguardo WPP è stato uno dei primi player in Italia a dotarsi dei dati e già 10 anni fa ha acquisito società di ricerche come Kantar o TNS

E' poi sotto gli occhi di tutti, osserva Costa, l'interesse delle società di consulenza strategica per le imprese di comunicazione.

Basti pensare che le società di consulenza partecipano sempre più spesso a gare per grandi aziende, tra cui quella per il digitale di FCA (leggi news), di Eni (vinta da Tbwa\Italia), e per i sistemi di misurazione della reputation di Enel.

Sul tema, il manager si dice convinto che l'acquisizione di grandi gruppi dell'adv non rappresenti, almeno ad oggi, una priorità nè il core business per i big della consulenza che non possiedono internamente le professionalità nè la cultura adeguate per gestire creatività, brand equity, le marche e i loro rapporti coi consumatori.

Tornando a parlare del nostro Paese, secondo Costa è necessario che abbandoni la logica manifatturiera per puntare maggiormente sui servizi, in primis sul turismo, sul modello della società inglese, come ben evidenziato durante il Forum anche dal ministro Dario Franceschini, costruendo un vero e proprio sistema organizzativo dedicato per essere un Paese sempre meno 'periferico' per gli interessi delle grandi multinazionali  e per attrarre investimenti esteri sia di carattere infrastrutturale che nel real estate. 

Riguardo all'andamento del Gruppo WPP, a fronte di un ralenty registrato a livello internazionale nell'ultimo trimestre e nei nove mesi dopo anni di continua crescita (leggi news), l'Italia, dichiara Costa, continua a peformare bene, come già avvenuto l'anno scorso, ed è tra i primi dieci country nel mondo per il gruppo.  WPP ha compensato l'uscita di alcuni clienti con l'ingresso di nuovi business che hanno siglato contratti a tutto tondo e di tipo consulenziale con più società del gruppo, che conferma così il suo approccio orizzontale per gestire l'intera catena del valore della comunicazione dei clienti, supportandoli nella digital transformation e nell'esportare il loro business all'estero. A breve, inoltre, verranno ufficializzate due acquisizioni importanti. Si ipotizza che, come già annunciato durante la scorsa edizione del Forum, si tratti di una digital agency (Doing?)  e di Long Term Partners per la consulenza.

Basti pensare, ad esempio, al Gruppo Campari che a fine agosto ha scelto un team di agenzie WPP come partner globale per i servizi di mktg e comunicazione (leggi news).
Costa conclude l'intervista facendo notare il trend in corso nell'industry che vede diverse multinazionali della comunicazione, da Publicis a IPG, a  strutturarsi come gruppo che fa capo alla figura di un country manager di vertice.