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Grosser (Cayenne): ripensati attorno all'idea. Cerchiamo un social media manager

Da circa due anni l'agenzia Cayenne è tornata indipendente attraverso un'operazione di management buy out, affrancandosi dall'orbita Dentsu.

Ma questa non è la sola novità per la struttura guidata dal presidente e Ad  Peter Grosser. L'agenzia, infatti, nonostante il difficile mercato pubblicitario, chiuso, come indica Nielsen, a -12,3% nel 2013, con l'adv in calo e le altre forme digitali in piena affermazione, ha saputo interpretare l'evoluzione in atto e cavalcarla, ottenendo risultati di business positivi. Il 2013, infatti, come già pubblicato da ADVexpress (leggi news), si è chiuso con un fatturato di 5,1 mln, in linea con il 2012 e con prospettive positive per il 2014, iniziato con importanti acquisizioni come Porsche, Candy e Hoover.

Quali sono, dunque, i vantaggi di essere indipendenti? Innanzitutto i processi decisionali, spiega Grosser. Se da un lato l'assenza di un network alle spalle può penalizzare nella partecipazione ad alcune gare, dall'altra l'indipendenza consente una più rapida reattività e scelte orientate alla qualità del servizio offerto al cliente. 

Il mercato attuale, come descritto ai nostri microfoni da Luca Lindner, presidente mondiale di McCann Worldgroup (guarda l'intervista esclusiva su ADVexpressTV), risulta composto da hub internazionali creati ad hoc dai grandi gruppi per gestire i maggiori clienti, e dalle sedi locali a cui spetta giocarsi la partita sui clienti nazionali. In questo scenario, si apre una sfida impegnativa per le agenzie indipendenti come Cayenne, sempre più impegnata su clienti strategici per il mercato italiano, con una struttura composta da 70 addetti. 

Nel segno di un posizionamento fondato sulla consulenza, che rende l'agenzia più simile a uno studio professionale, spiega Grosser, orientato ai risultati di business, per sé e per i clienti stessi. A riguardo, ricordiamo che tra i brand gestiti da Cayenne ci sono Bottega Verde, Edison, Ferrero, Forst, MediaWorld, Saturn, Shiseido, Skoda, Tim, Trussardi, We Bank, ai quali si sono aggiunti il Consorzio del Prosciutto di Parma e Moreschi. 

Per essere competitiva in questo nuovo scenario, l'agenzia nel 2013 ha attuato una riorganizzazione interna che ha portato a una riduzione dei costi nelle aree tradizionali, senza perdita di qualità, reinvestiti nella crescita dei talenti creativi e nell’area dei new media. Nel reparto creativo si sono registrate l'uscita del esecutivo Giandomenico Puglisi, la conferma di Stefano Tumiatti come direttore creativo esecutivo e la promozione alla direzione creativa dei due vice, autori di campagne come Ga’ el Suv per Skoda Yeti, premiata agli NC Awards come Best Holistic Campaign e che ha fatto meritare all'agenzia il titolo di Best Holistic Agency (leggi news ).  Inoltre l'agenzia spinge sul digital (già due anni fa valeva ben il 40% sul fatturato complessivo) e sul social, tanto da essere alla ricerca di un social media manager, nel segno di una crescente contaminazione tra le discipline digitali e quelle tradizionali, media compreso.

Nell'attuale scenario Cayenne prosegue un posizionamento ben definito, occupandosi, spiega Grosser, “di tutto quello che mette l'idea al centro”. Per questo investe in figure professionali preparate sia nelle discipline tradizionali che nei new media, dal social media manager al digital pr specialist, funzionali a sviluppare idee complete, in risposta a un'offerta di servizi che comprende anche lo sviluppo di piattaforme web ed e-commerce.

In questo delicato momento di mercato, il sentiment delle aziende resta improntato alla cautela, ma al contempo alla curiosità verso le nuove discipline, osserva Grosser, anche se questo interesse non sempre va di pari passo con lo stanziamento di risorse ad hoc. Ecco allora la scelta dell'agenzia di puntare su figure e servizi riguardanti i new media digitali.

In merito 'all'invasione di campo' delle agenzie creative nell'ambito delle RP lamentata da Beppe Facchetti, presidente uscente Assorel (guarda la video intervista su ADVexpressTV), Grosser chiarisce che per un'agenzia 'generalista' come Cayenne, ad esempio, la scelta di occuparsi anche di RP, risponde semplicemente alla volontà di offrire ai clienti un processo creativo a 360° che non tralasci nessuna disciplina. 

Infine, riguardo alla figura del social media manager di cui Cayenne è alla ricerca, Grosser precisa di voler identificare uno strategist, simile a uno strategic planner, che guidi i professionisti già al lavoro nell'area social dell'agenzia per rafforzarla ulteriormente in termini di vision. 


EC