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Marini, l'artista: La pubblicità è borotalco, l'arte rappresenta la terra, la storia dell'uomo

Fa tappa allo Spazio Oberdan di Milano 'Visuart' di Lorenzo Marini. Protagoniste di questa premiére, 'Le Anteprime', ovvero, le opere del celebre creativo fondatore dell'omonimo gruppo di comunicazione mai mostrate al pubblico finora. Curioso il sottotitolo scelto per questa esposizione 'No POP, no OP', a indicare la totale estraneità del percorso artistico di Marini alla Pop Art e all'Optical, volendo oltrepassare la superficie per scavare in profondità, alla scoperta dell'architettura che c'è dietro a ogni cosa come spiega l'artista ai nostri microfoni.

Nell'arte di Lorenzo Marini si ritrova la contaminazione con la sua professione creativa di art director, come indica il titolo del suo stesso approccio 'ADVISUAL'. A rappresentare da un lato l'utilizzo essenziale del bianco per una rigorosa ricerca di spazi, dall'altro la sperimentazione di una catalogazione dei bianchi e di alcuni materiali per raccontare microstorie. Come nel caso dei due cubi esposti allo Spazio Oberdan, simbolo dei cinque elementi e dei cinque sensi, nel segno di una tridimensionalità ormai mutuata anche dai brand e più in generale dalla grafica, anche pubblicitaria. Segno di un interscambio imprescindibile tra arte e pubblicità.

Cos'è allora l'arte per Lorenzo Marini? Quale il rapporto con la pubblicità? “La pubblicità è borotalco, mercificazione, una forma artistica finalizzata a vendere, mentre l'arte rappresenta la terra, le radici, il concetto, la storia dell'uomo, la prima classe” risponde Marini. E ricorda come l'arte abbia sempre rappresentato una preziosa fonte di ispirazione e uno stimolo per l'advertising, basti pensare alla bottiglia conica realizzata da Fortunato Depero per Campari.

Dopo la tappa nella capitale meneghina, tra tre settimane Visuart arriverà ai Musei di Padova, a settembre sarà a Roma, per poi sbarcare negli Stati Uniti nel 2016.


EC