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Nasce Conversion, prima omnichannel engagement agency. Obiettivo 2016: +20%
Nasce ufficialmente oggi, 28 settembre, ma non è una vera e propria start-up. Stiamo parlando di Conversion, nuova agenzia che rappresenta in realtà l'evoluzione di Aladino, struttura attiva sul mercato già da una decina d'anni.
Come ha spiegato ai nostri microfoni il Ceo Alberto Rossi, il nuovo posizionamento dell'agenzia è il frutto di un percorso iniziato due anni fa, che ha preso le mosse dallo studio di alcune realtà statunitensi già consolidate. L'obiettivo di Conversion è riuscire a creare una relazione continua con i consumatori, seguendoli in ogni touchpoint del loro processo d'acquisto e convertendoli man mano da lead a shopper, da shopper a buyer, da buyer a loyal, da loyal ad advocate, all'insegna di 'The Art of Conversion'.
Come ha spiegato ai nostri microfoni il Ceo Alberto Rossi, il nuovo posizionamento dell'agenzia è il frutto di un percorso iniziato due anni fa, che ha preso le mosse dallo studio di alcune realtà statunitensi già consolidate. L'obiettivo di Conversion è riuscire a creare una relazione continua con i consumatori, seguendoli in ogni touchpoint del loro processo d'acquisto e convertendoli man mano da lead a shopper, da shopper a buyer, da buyer a loyal, da loyal ad advocate, all'insegna di 'The Art of Conversion'.
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Si tratta, come ha dichiarato ai microfoni di ADVexpressTv Sergio Spaccavento, direttore creativo esecutivo di Conversion (uscito recentemente da BCube - leggi news), dell'ultima frontiera dell'engagement. Naturalmente per coinvolgere le persone nel corso di tutto il processo che li porterà all'acquisto si utilizzano tutti i mezzi a disposizione, offline e online. Il piano di engagement deve essere a 360 gradi: partendo dall'individuazione dell'insight, Conversion sviluppa strategie efficaci e le trasforma in execution fisiche, digitali e tecnologiche, crea percorsi che raggiungono e implementano qualsiasi touchpoint, trova soluzioni innovative in grado di accompagnare e influenzare lo ZMOT (Zero Moment of Truth) e il comportamento d'acquisto in tutti i nodi cruciali, allo scopo di convertire i consumatori. Per questo motivo il payoff di Conversion è 'the omnichannel engagement agency', a sottolineare il suo approccio particolarmente innovativo, soprattutto per l'Italia.
Un'altra peculiarità dell'agenzia è il fatto di occuparsi direttamente anche degli aspetti produttivi. Come ha sottolineato ai nostri microfoni Francesco Nenna, general manager di Conversion, già Aladino gestiva autonomamente la produzione e si è deciso di proseguire su questa linea perché in questo modo è possibile seguire l'intero iter, mantenendo il controllo su ogni passaggio. Ad occuparsi della logistica/produzione è in particolare la sede di Lissone di Conversion, mentre nella sede milanese di via Copernico si concentrano tutte le altre attività. Il team, come ha dichiarato Nenna, attualmente è composto da 30 persone, di diverse professionalità, come richiede la varietà dei compiti da eseguire in una struttura che si propone come multicanale: si va dai creativi
agli esperti di digital e di social, che si occupano anche di analizzare le performance della campagna in rete, passando per strategic planner e per i professionisti del mondo degli eventi e dello shopper marketing.
Interessante la figura dell'experience designer, che si occupa di fare in modo che l'idea e l'insight vengano convertiti e veicolati concretamente nell'esperienza dello shopper. Il rischio altrimenti è quello di avere delle bellissime idee ma che trovano poca applicazione nella pratica e dunque non sono efficaci ai fini della 'conversion'.
Non essendo una start-up, Conversion 'eredita' il parco clienti di Aladino, di cui fanno parte grandi nomi: Heineken, Coca-Cola, Barilla, Heinz, Beiersdorf, Manetti & Roberts, Sony, Nikon, Huawei, Disney, Warner, Universal, Rainbow,Playstation, Unicredit, Bulgari e Menarini. Il giro d'affari complessivo è pari a oltre 3,5 milioni di euro, in crescita del 40% sullo scorso anno. Come ha anticipato Rossi ai microfoni di ADVexpressTv, l'obiettivo per il 2016 è registrare una ulteriore crescita del 20%. In base alla risposta del mercato e ai risultati raggiunti, potrà crescere ancora anche il numero degli addetti dell'agenzia.
Al momento la risposta a questo nuovo approccio è stata positiva, come hanno dichiarato i tre soci. Nonostante numerose aziende italiane siano ancora organizzate in divisioni piuttosto chiuse, infatti, si sta diffondendo sempre più sul mercato l'esigenza di avere un solo partner di riferimento in grado di rispondere a tutte le richieste in ambito di comunicazione, grazie una struttura che integra differenti expertise.
Serena Piazzi
Un'altra peculiarità dell'agenzia è il fatto di occuparsi direttamente anche degli aspetti produttivi. Come ha sottolineato ai nostri microfoni Francesco Nenna, general manager di Conversion, già Aladino gestiva autonomamente la produzione e si è deciso di proseguire su questa linea perché in questo modo è possibile seguire l'intero iter, mantenendo il controllo su ogni passaggio. Ad occuparsi della logistica/produzione è in particolare la sede di Lissone di Conversion, mentre nella sede milanese di via Copernico si concentrano tutte le altre attività. Il team, come ha dichiarato Nenna, attualmente è composto da 30 persone, di diverse professionalità, come richiede la varietà dei compiti da eseguire in una struttura che si propone come multicanale: si va dai creativi
agli esperti di digital e di social, che si occupano anche di analizzare le performance della campagna in rete, passando per strategic planner e per i professionisti del mondo degli eventi e dello shopper marketing.
Interessante la figura dell'experience designer, che si occupa di fare in modo che l'idea e l'insight vengano convertiti e veicolati concretamente nell'esperienza dello shopper. Il rischio altrimenti è quello di avere delle bellissime idee ma che trovano poca applicazione nella pratica e dunque non sono efficaci ai fini della 'conversion'.
Non essendo una start-up, Conversion 'eredita' il parco clienti di Aladino, di cui fanno parte grandi nomi: Heineken, Coca-Cola, Barilla, Heinz, Beiersdorf, Manetti & Roberts, Sony, Nikon, Huawei, Disney, Warner, Universal, Rainbow,Playstation, Unicredit, Bulgari e Menarini. Il giro d'affari complessivo è pari a oltre 3,5 milioni di euro, in crescita del 40% sullo scorso anno. Come ha anticipato Rossi ai microfoni di ADVexpressTv, l'obiettivo per il 2016 è registrare una ulteriore crescita del 20%. In base alla risposta del mercato e ai risultati raggiunti, potrà crescere ancora anche il numero degli addetti dell'agenzia.
Al momento la risposta a questo nuovo approccio è stata positiva, come hanno dichiarato i tre soci. Nonostante numerose aziende italiane siano ancora organizzate in divisioni piuttosto chiuse, infatti, si sta diffondendo sempre più sul mercato l'esigenza di avere un solo partner di riferimento in grado di rispondere a tutte le richieste in ambito di comunicazione, grazie una struttura che integra differenti expertise.
Serena Piazzi