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Nenna (UNA): “Chiediamo alle aziende di aiutare le agenzie più esposte alle difficoltà finanziarie causate dalla crisi del Coronavirus anticipando i pagamenti. Un contributo concreto a sostegno dell’intera industry”

Ai microfoni di ADVexpress il presidente di UNA, Emanuele Nenna, spiega le ragioni per cui l’associazione ha deciso di rivolgersi al mercato con una lettera aperta pubblicata oggi da Il Sole 24 ORE, per chiedere ai clienti che ne hanno la possibilità di anticipare i pagamenti a favore delle realtà più piccole, garantendo la loro liquidità e sostenendo così l’occupazione del settore.

L’emergenza sanitaria in corso si sta abbattendo sul tessuto economico del Paese e sta
imponendo nuove sfide in particolare alle piccole e medie realtà. Il mercato della comunicazione non è esente da questo scenario. UNA – Aziende della Comunicazione Unite – ha deciso di schierarsi al fianco della industry per offrire un solido supporto attraverso le parole del suo Presidente, Emanuele Nenna, che con una lettera aperta pubblicata oggi su Il Sole 24 ORE chiede fermamente alle aziende che godono di una solida posizione finanziaria di anticipare i pagamenti alle agenzie fornitrici di servizi di comunicazione.

Il comparto della comunicazione si distingue per un modello di business people-based, in cui il costo più importante è rappresentato dagli stipendi. Costo non differibile nel tempo. È per questo che UNA ha deciso di scendere in campo con questa iniziativa, che non chiede alle aziende di farsi carico di costi non previsti, ma di aiutare la gestione finanziaria dei loro partner.

“Per alcune agenzie di comunicazione, tipicamente le più piccole, la difficoltà che nasce da questa crisi non è soltanto quella economica ma finanziaria, legata al deficit di cassa. Perciò chiediamo e suggeriamo, nell'interesse dell'intera industry di cui gli stessi clienti fanno parte, di darci una mano.
Non solo, quindi, tenere fede agli impegni contrattuali presi – come abbiamo già sentito chiedere da Confindustria, cui ovviamente ci accodiamo, e da CPA (l’associazione delle Case di Produzione) che ha fatto un appello in questa direzione – ma aggiungere un piccolo tassello in più dandoci un aiuto concreto”.

“Non ci rivolgiamo a tutte – specifica Nenna ad ADVexpress –: sappiamo che anche alcune
imprese sono in difficoltà, e naturalmente non vogliamo chiedere a chi non se lo può permettere di sacrificare loro stesse a favore delle agenzie. Ma ci sono aziende che soprattutto a livello di cash flow in questo momento stanno bene, come sono sempre state: il piccolo sacrificio di pagare un po' in anticipo i propri fornitori può essere facile per loro e può essere determinante per alcune delle nostre agenzie”.

Da parte di UPA e delle aziende investitrici in pubblicità Nenna si attende una risposta favorevole: “Nelle chiacchierate informali di questi giorni stiamo cercando di capire cosa possiamo fare gli uni per gli altri, e accennando a questa idea ho trovato un riscontro positivo. Questo naturalmente non vuol dire che abbiano preso una posizione formale: d'altra parte la nostra lettera aperta esce oggi e vedremo che tipo di reazioni susciterà. Inoltre, l’appello si rivolge di fatto alle singole aziende: mi auguro naturalmente che l’intero comparto possa trovare ragionevole la richiesta, ma il successo o meno dell'iniziativa – che, ribadisco, è molto concreta – deriverà da qualche grande azienda che dica ‘È giusto e mi impegno a farlo’. Come peraltro ha già fatto Unilever: qualche settimana fa il suo Ceo Alan Jope ha annunciato su Campaign che il loro modo di aiutare la industry sarebbe stato proprio il pagamento anticipato dei fornitori. Non metto perciò il copyright creativo sull'idea e anzi sono rassicurato dal fatto che proprio una grande azienda come Unilever abbia deciso di promuoverla in prima persona, trovandola praticabile. Lato agenzie, aggiungo che non solo è praticabile ma determinante, perché la vera difficoltà per alcuni soggetti è di pagare mese per mese gli stipendi e di trovarsi sotto con la cassa: a un certo punto, per i più piccoli, questo potrebbe vuol dire dover chiudere se nessuno dà loro i soldi per andare avanti”. 

(Leggi su ADVexpress la risposta di Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente UPA ).

Fortunatamente, chiarisce Nenna, UNA non ha ancora registrato casi particolarmente gravi né ha notizie di agenzie che al momento si trovino in situazioni così a rischio: “Ma i segnali e le richieste dal basso ci arrivano costantemente. Come associazione, al di là di questo appello, stiamo anche valutando il modo per dare un nostro supporto diretto a garanzia dei soggetti che ne hanno più bisogno e agevolare il loro credito: stiamo spingendo con i canali confindustriali proprio per chiarire i meccanismi di accesso al credito che derivano dai vari decreti”.

Un tema, dunque, sul quale UNA è attiva su più fronti: “Questo appello ai clienti intende essere uno dei più concreti: perché se domani, magari in un'intervista ad ADVexpress, un cliente dichiarasse che ‘Quella di UNA è una proposta ragionevole e aderirò’, il giorno dopo ci sarebbero molte agenzie, non solo nostre associate, che potranno tirare un sospiro di sollievo e gestire meglio questo periodo che ci aspettiamo tutti sia transitorio e vicino alla fine”.
Mai come ora, conclude Nenna, la partnership tra aziende e agenzie ha bisogno di rafforzarsi, perché si lavora per un fine comune, come una squadra: “Per rendere possibile tutto ciò bisogna creare le condizioni necessarie perché questo avvenga. Tutto il mercato è in difficoltà ma, attraverso alcuni accorgimenti reali, possiamo far sì che le conseguenze siano meno invasive e possiamo creare un terreno più fertile per la ripartenza”.

Questo il testo integrale dell’appello pubblicato:

Per il mondo siete le aziende che investono in comunicazione.

Per noi siete “il cliente”.
Siamo seduti ai due lati del tavolo
ma lavoriamo tutti i giorni fianco a fianco 
per costruire un legame sempre più forte tra i vostri brand e i vostri consumatori.

Abbiamo uguali passioni, uguali ambizioni.

Siamo una squadra.

Ma in una cosa siamo diversi: il modello di business.
Le nostre aziende sono al cento per cento people-based.
La parte più rilevante dei nostri costi sono gli stipendi delle persone che 
lavorano per noi, e per voi.

Incassiamo il valore delle nostre prestazioni molto dopo averne sostenuto icosti, che paghiamo ogni mese, senza deroga.

Ecco perché la squadra ha bisogno di voi, in questo momento.
Alcune delle nostre aziende rischiano di non resistere
al deficit di cassa derivante dall'emergenza coronavirus.

A meno che voi non ci date una mano.

Vi chiediamo di compiere una mossa molto semplice, quando potete permettervelo: anticipate alle vostre agenzie i compensi dei prossimi mesi.

Per molte di loro può essere l’unica soluzione per andare avanti, e superare questo momento.

Vi stiamo affiancando per crescere su questa crisi, per farvi trovare, quando la vita riprenderà, più pronti e più forti di prima.

Aiutateci, per continuare a farlo.

Emanuele Nenna
Presidente UNA