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Piscopo (Rai Pubblicità): "Insieme a Best Brands vogliamo dare lustro ai grandi brand italiani. Nel nostro Paese 7 campagne su 10 parlano al 'cuore'"

L'Ad di Rai Pubblicità spiega ai microfoni di ADVexpressTv le ragioni che hanno spinto la concessionaria a sostenere fin dalla prima edizione la ricerca condotta da GfK e Serviceplan che misura in modo innovativo il valore delle marche. Il 15 novembre a Milano la serata di presentazione dei risultati dell'edizione 2017.

Rai Pubblicità è stata tra i primi a credere in Best Brands, la ricerca condotta da GfK e Serviceplan che misura in modo innovativo il valore delle marche, che vede tra i partner anche ADC Group ed è giunta in Italia alla terza edizione (leggi news). 

Come ha spiegato Fabrizio Piscopo, Ad Rai Pubblicità, ai microfoni di ADVexpressTv, la Rai, in quanto tv di Stato, ha una grande responsabilità nei confronti delle grandi aziende italiane: lavora per dare loro il lustro e lo spazio che si meritano. Best Brands è sembrata fin da subito un'iniziativa in linea con questo obiettivo, dunque da qui nasce la partnership che dura da tre anni. 

Commentando i risultati della scorsa edizione della ricerca, che hanno visto Piscopo premiare Ferrero per essersi aggiudicata il titolo di Best Corporate Brand, il manager ha dichiarato che l'azienda di Alba è uno dei migliori esempi di impresa di successo in Italia, con oltre 10 miliardi di fatturato e una gestione mista, manageriale e famigliare, che l'ha portata ad essere presente con buoni risultati di business in molti Paesi del mondo. Inoltre, Ferrero si sta muovendo verso l'acquisizione di aziende straniere: un raro caso virtuoso di un'impresa italiana che, invece di essere acquisita, compra altre imprese di altri mercati. 

In Italia davvero c'è ancora molto da fare per sviluppare quella cultura di marca auspicata anche dalla lettera aperta pubblicata proprio da qualche tempo fa su alcuni quotidiani? 

Secondo Piscopo, i brand delle grandi imprese sono noti a tutti, dunque la questione riguarda soprattutto le PMI che, pur potendo contare su prodotti di alta qualità, spesso non sono ancora note. D'altra parte, è comprensibile il fatto che un'azienda appena nata abbia la necessità di concentrare gli investimenti nel comparto industriale più che nel marketing e nella comunicazione. I piccoli e medi imprenditori in primis pensano a realizzare fatturato e solo in un secondo momento investono in pubblicità. "Auspichiamo che le tante aziende di valore presenti nel nostro Paese producano rapidamente fatturati importanti per poi potersi dedicare al consolidamento delle loro marche nei vari mercati", ha detto Piscopo. 

Riguardo alla predominanza del 'cuore' rispetto alla 'testa' nella relazione tra consumatori italiani e brand, come messo in luce da GfK in occasione della presentazione dello scorso anno, l'Ad di Rai Pubblicità ha spiegato ai microfoni di ADVexpressTv che noi italiani siamo senza dubbio un popolo empatico ed emotivo, dunque più sensibile a una comunicazione che coinvolga le sensazioni. Certo, dipende anche il settore merceologico: alcuni hanno bisogno di una comunicazione più razionale, focalizzata sul prodotto, mentre altri hanno l'esigenza di puntare sull'emotività. Generalmente però, per Piscopo in Italia il rapporto è di 7 a 3, ovvero su 10 campagne 7 sono di stampo più emotivo e 3 di natura più informativa

Quest'anno Best Brands introduce anche Best Millennials Brands, che misurerà la relazione del target 18 - 34enni con le marche di prodotto. Si tratta di un target difficile da intercettare per Rai, in primis perché fruisce contenuti soprattutto in rete e in secondo luogo perché, amando sperimentare, difficilmente è fedele alle marche

Quanto ai brand che più sono vicini a chi appartiene a questa fascia di età, sicuramente i Millennials hanno un rapporto di maggiore vicinanza con le marche tecnologiche. In futuro, come anticipa Piscopo ai nostri microfoni, sorgeranno nuovi mercati: biologia applicata al dna, nanotecnologie, realtà aumentata, costruzioni visrtuali, IOT, robotica sono solo alcuni dei segmenti industriali che apriranno nuove professioni e nuovi interessi, portando all'attenzione dei più giovani nuovi brand altamente innovativi.

A proposito di innovazione, si tratta di un aspetto a cui Rai Pubblicità è molto attenta: è stata aperta la nuova divisione Social Branded Content, che sta già lavorando ad alcuni progetti, inoltre a inizio 2018 sarà operativa la piattaforma digitale Open Square che digitalizzerà completamente la concessionaria, con la finalità di consentire un agile accesso agli spazi sia alle agenzie media che, in un secondo momento, anche ai clienti. "L'obiettivo è sfruttare la tecnologia per renderci trasparenti e quindi offrire una forma di servizio pubblico anche in ambito digitale, senza limitarci al solo broadcasting", ha affermato Piscopo. 

Serena Piazzi