Partner

Sassoli (Upa): '2014 in pareggio. Verso un 2015 a +2%. Torna la fiducia, è l'ora di sperimentare'

Rallenta il calo del mercato. Dopo un primo semestre a -2%, il mercato chiuderà l'anno in pareggio. Queste le previsioni dell'Upa rose note questa mattina alla stampa dal presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi (in foto). Con l'auspicio di raggiungere il +2% nel 2015 e il +3% nel 2016.  Dimenticando il -14% del 2013. 

D'altra parte dopo "sei anni di catastrofi combinate" - osserva Sassoli - con una parentesi negativa per aprile a causa del lungo ponte, siamo ottimisti perchè ci sono segnali deboli che vanno nella stessa direzione: la fiducia degli italiani è la più alta del 2010, l'ultimo anno nel quale la pubblicità è cresciuta; rallenta il calo dei consumi e gli 80 euro in busta paga daranno un ulteriore impulso ai consumi stessi, dei quali, su base annua, rappresenteranno l'1% dei 700 mld complessivi".

Un effetto benefico sull'andamento del mercato a giugno è arrivato dai Mondiali, seguitissimi, complice anche l'orario di trasmissione delle partite, intorno alle 18. 

Si arresta dunque l'emorragia negli investimenti, complici anche alcuni settori in ripresa come automotive, finanza (Sassoli fa notare che alcune società tornano a quotarsi in Borsa e lo stato di salute delle Banche migliora), largo consumo, mentre restano in difficoltà le tlc.

Riguardo ai mezzi, la tv si conferma il media principe raccogliendo poco meno della metà degli investimenti del mercato, così come prosegue la crescita di internet, soprattutto il display,  che per le aziende rappresenta una grande opportunità di segmentazione del target con conseguente maggior facilità di raggiungere gli obiettivi di comunicazione.  Segnali positivi anche dalla radio, mentre restano ancora negative a doppia cifra stampa periodica e quotidiana.
 
La parola d'ordine dell'Assemblea UPA di quest'anno è sperimentazione,  a cominciare dal format scelto quest'anno per l'evento che prevede che il discorso d'apertura del presidente sia una vera e propria performance accompagnata dal vivo dalle musiche di Luca Saporiti (in arte Lagash) e da una performance video dei Masbedo.

E' il momento di "ripensare il Paese e il modo di comunicarlo  utilizzando il pensiero laterale" dichiara Sassoli. "Se vogliamo uscire da questo tunnel dobbiamo pensare in modo diverso a tutti i livelli, cercando nuove vie inesplorate anche nel raccontare nostri beni culturali, i peggio comunicati nel mondo, e che richiedono dunque un atto di responsabilità da parte della Presidenza del Consiglio".

Il rinnovamento auspicato dall'Upa tocca anche la riforma della RAI, perchè resti pubblica, governata da una Fondazione sul modello della BBC  e dunque sganciata dalla politica. E che sia espressione di chi paga il canone.  Viene risollecitata inoltre l'ipotesi di una rete senza  pubblicità cosicchè, senza il fardello dell'audience, possa sperimentare nuove formule, come produzioni in lingua originale, ripristinando così l'originario ruolo educativo e linguistico della principale azienda culturale italiana. Estendendolo anche alla digitalizzazione della considerevole parte della popolazione anziana che ancora  ha difficoltà nell'accesso alla rete.  "La Rai raccoglie 300 mln di pubblicità a fronte di un'evasione di 600 mln. Crediamo ci sia spazio per recuperare il canone e addirittura per ridurlo, poichè oggi le persone sono meno disposte a pagarlo vedendo la tv anche su pc e cellulari e sempre meno sul piccolo schermo - ha osservato Sassoli - . Il canone deve diventare un premio per la tv che fa il suo mestiere di educatore pubblico. Nel 2016 scadrà la convenzione tra Stato e Rai e sono convinto che per quella data vinceremo la sfida poichè ci sono tutti i presupposti per crederlo".
 

Anche le Audi  devono evolvere per riflettere i cambiamenti nel sistema dei media. Il presidente dell'Upa si dice favorevole all'ingresso di Discovery e Sky nel cda della nuova Auditel, di cui è stato ampliato il campione da 5600 a 15.600 famiglie  e il cui campo di sperimentazione ora riguarda anche la fruizione via pc e mobile.  

"La battaglia commerciale deve stare fuori da Auditel, che deve essere una casa trasparente e occuparsi delle misurazioni" ha dichiarato. "Le audi devono essere moderne. Otto anni fa parlai di creare un 'sacro Graal' delle ricerche, che è Eurisko Media Monitor, ora usata da aziende, centri media e agenzie. Oggi Auditel sta sperimentando la misurazione delle audience da mobile e pc, ampliando ulteriormente il pane.. AudiOutdoor ha introdotto la misurazione dei panel elettronici. Resta il “buco nero” di  Audiradio, che sta penalizzando gli investimenti nel settore. Bisogna ricrearla più contemporanea con metodi più moderni".

Grandi passi in avanti ha dimostrato la rilevazione sulla stampa, che ha interessato anche la fruizione del digitale ed ora i tablet. "La stampa è alle prese con una difficile traversata del deserto - commenta Sassoli -, deve trovare un nuovo modello di business. Un'idea potrebbe essere la leva dell'ecommerce come il Gruppo Axel Springer in Germania, diventato il primo editore per vendite e acquisti di case real estate tramite il portale collegato a riviste e giornali" spiega il presidente Upa. 

La necessità di nuove sperimentazioni vale anche per la creatività che oggi, complice la crisi, le aziende spesso trattano come  una commodity.

Per riqualificare le figure dei planner e degli account che negli ultimi anni hanno perso vigore e che rappersentano l'interfaccia delle aziende presso le agenzie, Sassoli propone ad Assocom di realizzare insieme  una Masterclass. "Un modo per rafforzare il rinnovato rapporto tra aziende e agenzie, auspicando che Assocom si ricompatti perchè vogliamo un partner più forte e rappresentativo. Nel quale rientrino anche i grandi gruppi" commenta il presidente Upa.

Upa insisterà con il governo per ottenere una parziale defiscalizzazione degli investimenti in comunicazion e di quelli sulle piattaforme di ecommerce, che in Italia ha ancora grandi spazi di crescita. Cercherà di accelerare la  risoluzione del problema banda larga, in merito al quale sollecita le aziende a investire in copertura, un elemento fondamentale oggi anche per la fruizione televisiva, che avviene sempre più da mobile, come già da tempo succede negli Usa. “Siamo stati i primi a costruire negli anni '50 le autostrade, ma in quelle digitali siamo ultimi in Europa e ottantanovesimi nel mondo, l’Uruguay che ci ha eliminato ai Mondiali è al trentacinquesimo posto e il Madagascar al 55esimo". Insomma, il Governo parla tanto ma investe poco su questa priorità” sottolinea il manager.
 
Riguardo ai centri media, Sassoli  ha ricordato gli effetti positivi che la sua lotta ai ‘dn’ poco  trasparenti ha ottenuto e si è dichiarato contrario al real time bidding e a tutte quelle modalità che trasformano i consulenti degli utenti in broker. 

Infine un messaggio del presidente dell'Upa alla community della comunicazione: "diamo futuro e speranza ai giovani".

EC