Partner

Testa: "Adesso lavoriamo per dare dignità alla comunicazione su tutti i tavoli"

Alla fine, come previsto (leggi news e guarda la video intervista), c'è l'ha fatta. Si è presentato ed è stato votato all'unanimità dai 9 membri del nuovo Consiglio Direttivo (leggi news) che ha visto l'ingresso di Marco Girelli (Omicom Media Group) in rappresentanza del media, e l'esclusione, per certi versi clamorosa, di Vittorio Bonori (ZenithOptimedia). Non eletti anche altri due rappresentanti del media e quali Isabelle Harvie Watt e Sandra Grifoni, ma anche Rossella Sobrero, Mauro Miglioranzi, e Alessandro Barbieri.

Come precisa ai nostri microfoni il neo eletto presidente (già al vertice dell'associazione dal 2006 al 2008) a gennaio proporrà al Consiglio Direttivo i suoi due vice presidenti, dei quali ancora non intende dichiarare i nomi. Suggerirà anche il direttore del Centro Studi e il presidente di AssAP Servizi che verranno eletti dal Consiglio.

La prima dichiarazione di Testa è rivolta agli associati che in 62 sulle 90 agenzie (delle 113 associate) aventi diritto al voto in quanto in regola con le quote associative hanno espresso il proprio voto: "sono grato a chi ha voluto partecipare, adesso dobbiamo fare il meglio possibile. Principalmente dobbiamo recuperare coloro che sono usciti, e coinvolgere nuovi soci. Inoltre sono contento che il nuovo Consiglio ben rappresenta il mercato della comunicazione nelle sue diverse discipline, dal media al digitale, agli eventi". Già 6 agenzie delle 40 circa dimissionarie hanno deciso di rimanere in Assocom.

Motivo di soddisfazione è per il presidente avere visto che anche alcune aziende del gruppo Wpp hanno votato, sia pure tramite delega. E, secondo quanto risulta ad ADVexpress, hanno appoggiato proprio Marco Testa. Un buon viatico, dunque, per l'operazione di recupero. "Conto che le strutture assenti rientreranno e qualcuno sono certo che lo farà a breve." Tra le iniziative in cantiere per tornare a collaborare con alcune strutture uscite, la creazione di gruppi di lavoro in cui verranno coinvolte persone esterne all'associazione.

Che peso può avere un'associazione a cui manca oltre il 50% del mercato, rappresentato da grandi sigle dimissionarie tra cui Wpp, Tbwa?

"Anche se nel breve non rientreranno spero di potere rappresentare anche loro. Noi siamo qui per provarci. Mi piacerebbe che Assocom venisse considerata come un valore del nostro paese per quanto riguarda la creatività. Il peso della comunicazione nel nostro paese non ha il rilievo che merita e non viene considerata dal sistema politico come meriterebbe. La Web tax ne è un esempio: senza un interlocutore forte le scelte politiche possono passarci sopra la testa".

E sempre relativamente alla web tax (leggi news), ecco il parere personale di Layla Pavone: "In linea di principio siamo d'accordo che sia giusto pagare le tasse nel paese in cui si opera, ma ci sono regole e direttive europee che devono essere rispettate". L'associazione si riserva di elaborare una posizione ufficiale.

Ma la web tax è solo un esempio della necessità che il comparto ha di un'associazione come Assocom, così come dimostra anche la recente decisione di Consip che ha chiesto all'associazione di fare da interlocutore.

Come commenta l'esclusione di Bonori? "Lascio parlare i fatti, ossia i risultati delle elezioni", afferma secco Marco Testa.

Il confronto con Upa è importante. Cosa pensa di fare? "Penso che collaboreremo molto bene con il nostro più importante interlocutore, anche perché sono convinto che anche all'Upa convenga avere un interlocutore forte".

Sollecitato sulla rivoluzione creativa promossa da Alfredo Accatino l'associazione è intervenuta per bocca del direttore generale Stefano Del Frate: "Quella di Accatino è una battaglia meritoria, soprattutto sui diritti d'autore che fanno però riferimento ai singoli professionisti, noi rappresentiamo le agenzie".

Tra le iniziative ereditate dalla precedente direzione che vedranno la luce a breve, la ricerca quali-quantitativa del Politecnico di Milano sul settore della comunicazione che analizzerà le tendenze e identificherà i segnali deboli del comparto e verrà presentata al mercato tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio. Nessun Congresso della pubblicità invece, considerata la riduzione delle quote associative che vanno da un minimo di 1000 euro a un massimo di 15.000.

Per il resto molte le idee da mettere sul tavolo già a partire dai primi di gennaio: "siamo aperti a ricevere suggerimenti e proposte anche dall'esterno dell'associazione per raggiungere meglio gli obiettivi che ci siamo prefissati" ha concluso Testa. E una proposta è arrivata in tempo reale dalla stampa presente alla conferenza: "perchè Assocom non si impegna nella creazione di una strategia di comunicazione atta a creare e supportare il Brand Italia?". E il successo che un'operazione di questo tipo ha avuto in Gran Bretagna dimostra la validità dell'idea. Per Assocom niente è escluso a priori, e anche questa potrebbe essere un'idea da sviluppare.
 
Salvatore Sagone