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Il Sole 24 ORE: nei primi nove mesi ritorno all'utile. I ricavi pubblicitari sfiorano i 54 mln di euro, in calo del -5,4% sul pari periodo scorso

Il fatturato adv sui mezzi del Gruppo ammonta a 52,2 milioni di euro (-4,7% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio) e quello sui mezzi di editori terzi ammonta a 1,7 milioni di euro (-20,5%). Su tale risultato influisce il perdurare della crisi del mezzo stampa, che rappresenta il 9,47% della raccolta complessiva della concessionaria, oltre alla cessazione di alcune concessioni terze e alla riduzione degli annunci di pubblicità finanziaria.

Sotto la presidenza di Edoardo Garrone (nella foto), il Consiglio di Amministrazione de Il Sole 24 ORE ha approvato il Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2019 del Gruppo 24 ORE.

Principali dati di sintesi del Gruppo 24 ORE

Il Gruppo 24 ORE chiude i primi nove mesi del 2019 con un risultato netto positivo per 0,5 milioni di euro e presenta un patrimonio netto pari a 37,7 milioni di euro, con un incremento di 1,9 milioni di euro rispetto al patrimonio netto del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 che ammontava a 35,8 milioni di euro. A partire dal 1° gennaio 2019, rispetto al bilancio al 31 dicembre 2018, trova applicazione per la prima volta il principio contabile IFRS 16 Leases, che ha cambiato sostanzialmente il trattamento contabile dei contratti di leasing nel bilancio del locatario, richiedendo ai locatari di contabilizzarli seguendo un unico modello contabile in bilancio simile alla contabilizzazione dei leasing finanziari che erano disciplinati dallo IAS 17.

Il principio include due deroghe, di cui il Gruppo si è avvalso, alla rilevazione per i locatari - leasing di beni di modesto valore (beni di valore inferiore a 5.000 dollari) e contratti di locazione a breve termine (cioè contratti di leasing con un periodo di affitto minore o uguale a 12 mesi). Alla data di inizio di un leasing, il locatario rileva una passività relativa ai canoni di affitto (cioè la passività per il leasing) e un'attività che rappresenta il diritto di utilizzare l'attività sottostante durante la durata del leasing (cioè, il diritto d'uso).

I locatari sono quindi tenuti a rilevare separatamente gli interessi passivi sulla passività per il leasing e gli ammortamenti sul diritto d'uso. Ai locatari viene inoltre richiesto di riconsiderare l’importo della passività relativa al leasing al verificarsi di determinati eventi (ad es., una variazione della durata del leasing, una variazione dei canoni futuri derivanti dal cambiamento di un indice o del tasso utilizzato per determinare tali pagamenti). Il locatario, in via generale, rileva la differenza da riquantificazione dell’ammontare della passività di leasing come rettifica del diritto d'uso. Il Gruppo, come concesso dal principio, ha deciso di applicare nella transizione al nuovo standard l’approccio retrospettico modificato e pertanto i dati dei periodi antecedenti alla data di prima applicazione (1° gennaio 2019) non sono stati riesposti rispetto a quelli storicamente predisposti applicando il precedente principio contabile.

Contesto di mercato

I dati ADS dei principali quotidiani nazionali indicano per il periodo gennaio – settembre 2019 un calo della diffusione totale delle copie cartacee sommate a quelle digitali pari al -6,8% rispetto al pari periodo del 2018 con un calo delle diffusioni della versione cartacea pari al -8,2% e della diffusione digitale del -1,2%. I più recenti dati di ascolto relativi al mezzo radiofonico, con riferimento al 1° semestre 2019, registrano un totale di 34.802.000 ascoltatori nel giorno medio, stabili rispetto al 1° semestre 2018 (+0,8% Fonte RadioTER 2018-2019).

Il mercato pubblicitario di riferimento chiude i primi nove mesi 2019 con una flessione del 4,9% rispetto all’anno precedente. Si registra un calo a due cifre per la stampa (-13,4%) con contrazioni su entrambe le componenti: quotidiani (netto locale) -11,6%, periodici -15,2%. Radio (+3,7%) e internet (+2,1%) risultano in crescita. Per il mercato dell’editoria professionale si prevede ancora un anno critico per il 2019, sebbene sia previsto un miglioramento dei trend di settore.

Le stime per il 2019 dei diversi segmenti di mercato in cui opera il Gruppo prevedono un fatturato in diminuzione dell’1,1% rispetto al 2018 per i prodotti dell’area giuridica e una diminuzione dell’1,9% rispetto al 2018 per i prodotti dell’area fiscale. Per quanto riguarda i supporti utilizzati si prevede una crescita dell’editoria elettronica (+3,5%), mentre per il fatturato dell’editoria cartacea si stima un ridimensionamento rispetto al 2018 (libri -4,9% e riviste periodiche -24,4%).

Risultati consolidati al 30 settembre 2019

Principali dati di sintesi del Gruppo 24 ORE al netto degli effetti derivanti da principi di nuova applicazione e da oneri e proventi non ricorrenti.

Per meglio descrivere l’andamento operativo del Gruppo, basato sul confronto dei dati dei primi nove mesi del 2019 con quelli del pari periodo 2018, viene effettuata un’analisi enucleando gli effetti derivanti dalla prima applicazione dell’IFRS 16 descritti nei paragrafi precedenti e dalla rilevazione di oneri e proventi non ricorrenti.

Andamento dei ricavi

Nei primi nove mesi del 2019, il Gruppo 24 ORE ha conseguito ricavi consolidati pari a 143,2 milioni di euro che si confrontano con un valore pari a 150,2 milioni di euro dello stesso periodo del 2018 (-7,0 milioni di euro, pari al -4,7%). Tale variazione è dovuta in particolare alla diminuzione dei ricavi pubblicitari per 3,0 milioni di euro (-5,4% da 57,0 a 54,0 milioni di euro), dei ricavi editoriali di 2,8 milioni di euro (-3,5% da 79,5 a 76,7 milioni di euro) e al calo degli altri ricavi per 1,2 milioni di euro (-8,5% da 13,7 a 12,5 milioni di euro).

Le principali dinamiche che hanno caratterizzato i ricavi consolidati sono:

- i ricavi diffusionali del quotidiano (carta + digitale) ammontano a 38,3 milioni di euro, in diminuzione di 1,3 milioni di euro (-3,4%) rispetto ai primi nove mesi del 2018. I ricavi diffusionali del quotidiano cartaceo ammontano a 23,8 milioni di euro, in calo di 1,5 milioni di euro (-5,9%) rispetto allo stesso periodo del 2018. I ricavi diffusionali del quotidiano digitale ammontano a 14,4 milioni di euro, in leggero incremento rispetto al pari periodo del 2018 (+0,2 milioni di euro; 1,1%);

- i ricavi pubblicitari, pari a 54,0 milioni di euro, sono in diminuzione di 3,0 milioni di euro (-5,4%) rispetto al 30 settembre 2018. I ricavi pubblicitari sui mezzi del Gruppo ammontano a 52,2 milioni di euro (-4,7% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio) e quelli sui mezzi di editori terzi ammontano a 1,7 milioni di euro (-20,5%). Su tale risultato influisce il perdurare della crisi del mezzo stampa, che rappresenta il 9,47% della raccolta complessiva della concessionaria, oltre alla cessazione di alcune concessioni terze e alla riduzione degli annunci di pubblicità finanziaria;

- i ricavi delle banche dati, pari a 25,0 milioni di euro, sono in diminuzione del 4,0% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio. Per linea di prodotto, i ricavi delle banche dati di 'Fisco e Lavoro' sono pari a 17,4 milioni di euro, in calo del 5,2%; i ricavi della linea prodotto 'Diritto' sono pari a 4,9 milioni, in calo (-1,5%) rispetto ai primi nove mesi del 2018 mentre i ricavi di 'Edilizia e PA' sono pari a 2,8 milioni di euro, in calo dell’1,2% rispetto al pari periodo 2018;

- i ricavi dell’Area Cultura, pari a 9,7 milioni di euro, risultano in diminuzione di 1,1 milioni di euro (-10,6%), rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio.

La diffusione (carta + digitale) del quotidiano Il Sole 24 ORE da gennaio a settembre 2019 è complessivamente pari a 150.056 copie medie giorno (-10,4% vs omologo periodo dell’anno 2018). In particolare, la diffusione media giorno cartacea dichiarata ad ADS per il periodo gennaio – settembre 2019 è pari a 70.600 copie (-12,6% vs gennaio - settembre 2018).

La diffusione digitale dichiarata ad ADS è pari a 79.456 copie medie giorno (-8,3% vs il gennaio - settembre 2018). Il dato fa riferimento a quanto dichiarato dall’Editore ad ADS, considerando che il nuovo Regolamento aggiuntivo per l’esecuzione degli accertamenti ADS delle edizioni digitali, valido dalla dichiarazione di maggio 2017, prevede la possibilità di dichiarazione delle copie multiple e promozionali digitali in presenza di adoption.

In data 25 febbraio 2019, il Gruppo 24 ORE ha aperto un tavolo di discussione con ADS per chiarire alcune criticità inerenti i requisiti richiesti da ADS stessa per la verifica e certificazione delle copie digitali per l’anno 2017 con impatti anche sulle dichiarazioni dei dati dei periodi successivi. Sulla base di tali criticità, in data 5 marzo 2019, il revisore incaricato di certificare i dati annuali 2017 dichiarati dall’Editore ha inviato ad ADS l’esito delle sue verifiche, emettendo una relazione con rilievi rispetto agli attuali requisiti del 'Regolamento delle edizioni digitali' e relativo 'Allegato Tecnico', oltre ai pareri di ADS stessa, e rettificando i dati dei prospetti.

I prospetti rettificati inviati dal revisore non sono stati al momento approvati dal Consiglio di ADS che, con una successiva lettera di risposta al Gruppo 24 ORE datata 29 maggio 2019, ha mostrato disponibilità ad approfondire in seno alla Commissione Tecnica ADS i temi sulle criticità del Regolamento sollevati dalla lettera del 25 febbraio 2019. In merito ad uno dei temi sollevati dal Gruppo 24 ORE relativo alla certificazione delle copie del quotidiano de Il Sole 24 ORE diffuse tramite abbonamenti pluriennali affetti dal cambio di regime IVA nel 2016, Il Sole 24 ORE in data 30 ottobre 2019 ha ricevuto conferma da ADS dell’accettazione del criterio di calcolo del valore degli abbonamenti, per tutta la durata degli stessi, in base all’aliquota IVA vigente al momento della sottoscrizione dei contratti di abbonamento. La Società ha informato il revisore incaricato al fine di provvedere, sulla base delle indicazioni ricevute da ADS, all’aggiornamento della propria relazione relativa all’anno 2017.

Tuttavia rimangono aperte altre criticità per le quali, qualora il Consiglio ADS approvasse i prospetti rettificati inviati dal revisore, dando parere negativo agli ulteriori rilievi sulle copie digitali sollevate dall’Editore e si applicassero detti criteri anche per gli anni seguenti, la diffusione totale carta + digitale dichiarata ADS rideterminata per il periodo gennaio - settembre 2019 sarebbe pari a 142.846 copie (-4,8% rispetto al dato dichiarato dall’Editore) ed il dato ADS elaborato per il pari periodo per l’anno 2018 sulla base degli stessi criteri sarebbe pari a 160.334 copie (-4,2% rispetto al dato dichiarato dall’Editore).

Contestualmente a quanto in corso con ADS, il Gruppo 24 ORE ha dato seguito a quanto indicato nel Resoconto Intermedio di Gestione del 30 settembre 2018, conferendo l’incarico ad altra primaria società di revisione indipendente di esprimere un giudizio sull’adeguatezza e l’operatività dei controlli a presidio della rilevazione e dichiarazione delle copie digitali e cartacee vendute. L’attività è attualmente in corso e nei prossimi mesi verrà rilasciato il primo report. Le rettifiche dei dati diffusionali non hanno impatti sul dato di copie medie giorno carta + digitale vendute, che nel gennaio – settembre 2019 sono complessivamente pari a 182.952 mila copie (-8,3% rispetto all’omologo periodo del 2018), comprensive di tutte le copie digitali multiple vendute, ma non dichiarabili come diffuse ai fini ADS e pertanto non inserite nella relativa dichiarazione.

Andamento della marginalità

Il margine operativo lordo (ebitda) dei primi nove mesi del 2019 è positivo per 10,6 milioni di euro e si confronta con un ebitda positivo per 0,2 milioni di euro al 30 settembre 2018. L’ebitda del periodo beneficia di proventi non ricorrenti derivanti principalmente dal rilascio di 3,2 milioni di euro relativo al fondo rischi stanziato nel precedente esercizio a fronte del possibile aggiustamento prezzo per la cessione della partecipazione di Business School24. Il margine operativo lordo al 30 settembre 2019 migliora di 6,3 milioni di euro per effetto della prima applicazione dell’IFRS 16.

Sono stati infatti contabilizzati minori proventi operativi derivanti dai subaffitti di immobili per 1,5 milioni di euro e minori costi per godimento beni di terzi per 7,8 milioni di euro, derivanti dai canoni di affitto delle sedi del Gruppo, dai canoni di noleggio delle autovetture e dagli affitti degli spazi per gli impianti di trasmissione radiofonici. Al netto degli impatti della prima applicazione dell’IFRS 16 ed al netto di oneri e proventi non ricorrenti, il margine operativo lordo dei primi nove mesi del 2019 è positivo per 0,6 milioni di euro e si confronta con un ebitda positivo per 2,4 milioni di euro del pari periodo 2018, in calo di 1,8 milioni di euro. La variazione è principalmente riconducibile al calo dei ricavi per 7,0 milioni di euro (-4,7%), in parte compensato dalla riduzione dei costi.

Il costo del personale, pari a 60,6 milioni di euro, è in diminuzione di 2,6 milioni di euro (-4,2%) rispetto al pari periodo del 2018, quando era pari a 63,2 milioni di euro. L’organico medio dei dipendenti, pari a 908 unità, registra un decremento di 51 unità verso lo stesso periodo del precedente esercizio quando era pari a 959 unità. Inoltre, nei primi nove mesi del 2019 si è provveduto alla capitalizzazione di costi del personale per 0,5 milioni euro per software sviluppato internamente. Sulla base degli accordi sindacali sottoscritti, il minor costo effetto della riduzione degli organici medi ha comportato una rimodulazione, rispetto all’anno precedente, della percentuale di solidarietà applicata alle aree non giornalistiche. Le altre variazioni riguardano i costi per servizi che, al netto di oneri e proventi non ricorrenti e della prima applicazione dell’IFRS 16, risultano pari a 65,5 milioni di euro e sono in diminuzione di 0,5 milioni di euro (-0,7%) rispetto al 30 settembre 2018.

Il risultato operativo (ebit) dei primi nove mesi del 2019 è negativo per 2,7 milioni di euro e si confronta con un risultato negativo per 7,0 milioni di euro. Gli ammortamenti e le svalutazioni ammontano a 13,3 milioni di euro contro 7,3 milioni di euro al 30 settembre 11 2018. L’effetto economico complessivo dell’applicazione dell’IFRS 16 ha comportato l’iscrizione di maggiori ammortamenti per 6,5 milioni di euro e maggiori oneri per 0,8 milioni di euro riferibili alla variazione di alcuni contratti di sublocazione degli immobili rientranti nell’ambito di applicazione dell’IFRS 16. L’ebit al netto di oneri e proventi non ricorrenti e della prima applicazione dell’IFRS 16 è negativo per 5,4 milioni di euro e si confronta con un ebit negativo di 4,5 milioni di euro del pari periodo del precedente esercizio.

Il risultato ante imposte è positivo per 0,1 milioni di euro e si confronta con un risultato negativo per 8,9 milioni di euro dei primi nove mesi del 2018. In data 27 settembre 2019 è stato eseguito l’accordo con Education Acquisitions Limited per la cessione della partecipazione detenuta da Il Sole 24 ORE in Business School24 e l’assegnazione del ramo 'Eventi'. In seguito a tale accordo è stata iscritta una plusvalenza di 3,8 milioni di euro oltre ai proventi relativi alla valutazione, sino a tale data, della partecipazione in Business School24 in applicazione del metodo del patrimonio netto, per 0,8 milioni di euro. Incidono oneri e proventi finanziari netti per -1,9 milioni di euro (-2,3 milioni di euro al 30 settembre 2018). Per effetto della prima applicazione dell’IFRS 16, la rilevazione della passività finanziaria derivante dal valore attuale dei canoni di affitto ha comportato la rilevazione di oneri finanziari netti, che nei primi nove mesi del 2019 ammontano a 0,8 milioni di euro. Il risultato ante imposte al netto di oneri e proventi non ricorrenti e della prima applicazione dell’IFRS 16 è negativo per 5,7 milioni di euro e si confronta con un risultato negativo di 5,4 milioni di euro dello stesso periodo del 2018.

Il risultato netto attribuibile ad azionisti della controllante è positivo per 0,5 milioni di euro e si confronta con un risultato negativo per 9,0 milioni di euro del 2018. Il risultato netto attribuibile ad azionisti della controllante al netto di oneri e proventi non ricorrenti e della prima applicazione dell’IFRS 16 è negativo di 5,7 milioni di euro (-5,5 milioni di euro al 30 settembre 2018).

Situazione patrimoniale e finanziaria

La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2019 è negativa per 34,1 milioni di euro e si confronta con un valore al 1° gennaio 2019 negativo per 34,9 milioni di euro (al 31 dicembre 2018 la posizione finanziaria netta era negativa per 5,9 milioni di euro), in miglioramento di 0,8 milioni di euro. La variazione della posizione finanziaria netta è principalmente riferita all’incasso, in data 27 settembre 2019, della prima tranche, pari a 5,0 milioni di euro, del corrispettivo relativo alla cessione di una parte della partecipazione detenuta da Il Sole 24 ORE in Business School24, ed all’andamento del flusso dell’attività operativa, che include il pagamento degli oneri non ricorrenti relativi alle uscite incentivate liquidate nel periodo.

Il patrimonio netto ammonta a 37,7 milioni di euro, in diminuzione di 0,6 milioni di euro rispetto al 1° gennaio 2019, pari a 38,4 milioni di euro, per effetto del risultato del periodo, pari a 0,5 milioni di euro, e della valutazione attuariale del TFR che determina un effetto negativo per 1,1 milioni di euro.

Evoluzione prevedibile della gestione

I primi nove mesi del 2019 confermano la persistenza di condizioni di debolezza del mercato e di generale incertezza nell’economia italiana che influenzano, in particolare, l’andamento della raccolta pubblicitaria. Secondo la stima preliminare Istat del primo e del secondo trimestre 2019, il PIL italiano ha interrotto la fase di lieve flessione che aveva caratterizzato la seconda parte del 2018, registrando un marginale incremento congiunturale pari a 0,1%.

Gli analisti censiti da Consensus Economics in settembre prefigurano in media una variazione nulla del PIL in Italia nel 2019. In tale contesto, il rinnovo dei vertici aziendali della Società ed il complessivo ridisegno organizzativo completato nel corso del periodo di riferimento, hanno tuttavia portato nuovi spunti ed opportunità che si sono già riflessi nel Piano Industriale 2019-2022.

Il Gruppo ha individuato una serie di azioni commerciali e di sviluppo di nuovi prodotti e segmenti di mercato ritenuti idonei a contrastare il trend di mercato e a riaffermare il ruolo di leadership editoriale nel mondo economico-finanziario principalmente rivolto agli stakeholder business, attraverso iniziative finalizzate ad ampliare l’offerta di contenuti con una particolare spinta sui servizi digital e B2B e ad allargare la base clienti a nuovi segmenti di clientela attualmente non raggiunti dai prodotti del Gruppo.

L’obiettivo del 2019 consiste in un recupero della redditività anche attraverso iniziative volte a perseguire il contenimento dei costi e una maggiore efficienza operativa, pur garantendo adeguati investimenti commerciali a supporto dei ricavi e in tecnologie abilitanti nuovi modelli operativi e di business, e mantenendo un adeguato equilibrio finanziario.