Scenari

Mediobanca: editoria ancora in sofferenza nel 2018. Ricavi in calo del 4% per i primi sette gruppi italiani, ma cresce il digitale e migliora la redditività industriale

Pubblicata ieri l’edizione 2019 dell’indagine che analizza le dinamiche economiche e diffusionali dei principali sette gruppi editoriali italiani, attraverso i conti del periodo 2014-2018, con un aggiornamento ai primi nove mesi del 2019. Lo studio comprende, inoltre, un confronto con i maggiori editori di quotidiani in Europa e un’analisi del settore editoriale a livello mondiale.

Anche nel 2018 il giro d’affari mondiale dell'industria dell'informazione è risultato in diminuzione, attestandosi a 111 miliardi di euro complessivi, -3,4% rispetto al 2017 e -13,2% sul 2014.

La raccolta di pubblicitaria cartacea, con -28,9% sul 2014, registra la peggior performance, in negativo anche i ricavi da diffusione cartacea (-7,4% sul 2014). Aumentano, invece, i ricavi da pubblicità digitale (+24,8%) e soprattutto quelli da diffusione digitale (+104,5%). Nel quinquennio è aumentato il peso dei proventi da diffusione che, a partire dal 2016, hanno superato quelli pubblicitari diventando la fonte principale di ricavi del settore (53,1% del totale nel 2018).

È il quadro globale che emerge dall'indagine dell'Area Studi Mediobanca sull'editoria pubblicata ieri.

Per quanto riguarda l'Italia, invece, nel 2018 prosegue il trend decrescente della diffusione cartacea che, con una diminuzione nell’ultimo anno di circa 240 mila copie al giorno, si è attestata a 2,5 milioni di copie (-8,6% sul 2017 e -32,3% sul 2014).

Nel 2018 sono state diffuse giornalmente circa 380 mila copie digitali (13% del totale), in aumento del 13% rispetto al 2017.

A livello mondiale, invece, nel 2018 la diffusione su carta è rimasta stabile: -0,3% sul 2017 (dati WAN-IFRA). Oggi la diffusione dei quotidiani italiani rappresenta lo 0,4% di quella mondiale, poco meno di quella dei primi due quotidiani britannici insieme (The Sun e Daily Mail).

Il trend negativo dei ricavi aggregati dei sette principali gruppi editoriali italiani, che rappresentano il 67% del settore editoriale nazionale, prosegue nel 2018; in controtendenza solo Cairo Communication (+0,5% sul 2017). Nel 2018 i principali sette editori hanno registrato ricavi complessivi per 3,4 miliardi di euro, -4% sul 2017. I primi tre gruppi, Cairo Communication (fatturato di 1.224 milioni di euro), Mondadori (891 milioni di euro) e GEDI (649 milioni di euro), rappresentano da soli l’82,3% del giro d’affari dei maggiori sette operatori editoriali nazionali.

L’ingente calo delle vendite si riflette anche sull’occupazione. Tra il 2014 e il 2018 la forza lavoro è diminuita di 2.540 unità, di cui 786 a seguito della cessione dell’attività Periodici Francia del Gruppo Mondadori. Nel 2018 l’occupazione si attesta a 11.053 dipendenti (-14,1% sul 2014 e -3,9% sul 2017) e i giornalisti rappresentano il 35,4% del totale (erano il 37,2% nel 2014).

I maggiori gruppi editoriali italiani hanno cumulato nel periodo 2014-2018 perdite nette per 678 milioni di euro e solo Cairo Editore, consolidata in Cairo Communication, ha sempre chiuso in utile nel quinquennio. Buone notizie sul versante della redditivià industriale che segna mediamente un netto miglioramento: ebit margin 5,7% nel 2018 rispetto allo 0,3% del 2014. Nel 2018 positive le performance di Cairo Communication (10%), Mondadori (6,4%), Monrif (2%) e GEDI (1,7%). In coda Class Editori (-12,5%).

La struttura finanziaria è eterogenea: nel 2018 la societò più solida è Caltagirone Editore (debiti finanziari pari al 2,5% del capitale netto), seguita da Cairo Communication (34%) e GEDI (34,6%).

Le difficoltà  economiche dell’editoria sono evidenti anche nel drastico calo degli investimenti materiali, pari nel 2018 a 16 milioni, più che dimezzati in cinque anni (-56,7% sul 2014).

In Borsa, tra il 2014 e il 2018, i maggiori ribassi sono quelli registrati da Il Sole 24 Ore (-84,5%), Class Editori (-81,2%) e GEDI (-63,9%); positivo, invece, l’andamento del titolo Mondadori (+92,5%). A fine novembre 2019, in rialzo ancora Mondadori (+29,2% rispetto a fine 2018) e in ripresa il Sole 24 Ore (+41,5%).

Facendo un confronto con l'Europa, il calo del giro d’affari dei gruppi editoriali si riscontra se pur meno evidente anche in Francia (-1,4%) e nel Regno Unito (-3,2%), mentre la Germania vede un segno positivo (+1,0%) sul 2017. I ricavi delle società editoriali europee esaminate cui fanno capo i quotidiani d’informazione segnano mediamente un -3,8% nel 2018-2017, in controtendenza i ricavi delle società europee che editano testate economiche (mediamente +4,5%).

 

Qui il rapporto completo.