Scenari

Osservatorio Findomestic Consumi: nel 2017 in Lombardia il più elevato ritmo di crescita del PIL. +1,8% la spesa per i beni durevoli (12,4 MLD)

Anche se nella regione la crescita del reddito disponibile pro capite (+2,3%) è poco meno della media nazionale (+2,4%), l'indicatore ha raggiunto i 22.877 euro per abitante, uno dei risultati più alti in Italia. Nel 2017 un milanese ha potuto disporre di un reddito pari a 30.679 euro, livello più elevato sull’intero panorama italiano. A contribuire all'aumento della spesa per i durevoli il segmento degli autoveicoli usati (+5,6%). Andamento positivo per la spesa in elettrodomestici (+3,2%) e mobili (+2,5%). Sondrio (+2,8%), Milano (+2,7%), Lodi (+2,6%) e Pavia (+2,1%) hanno presentato un andamento di spesa per i durevoli superiore al +1,8% medio regionale.

Sono questi i principali risultati della ventiquattresima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Lombardia, presentato oggi a Milano.
Nel 2017 la spesa complessiva per beni durevoli in Lombardia ha raggiunto i 12.420 milioni di euro, riportando un incremento del +1,8% sull’anno precedente.


I settori di spesa
Auto e moto – Nel 2017 il segmento dell’usato ha contribuito a supportare l’acquisto per i beni durevoli, mostrando una performance leggermente al di sopra della media nazionale (+5,6% in valore rispetto al +5,5%
in Italia), con una spesa totale pari a 3.609 milioni di euro. Dopo la crescita a doppia cifra del 2016, in Lombardia la spesa delle famiglie per le auto nuove è, invece, diminuita dell’1,2% per un controvalore di 3.915 milioni di euro. L’incremento delle immatricolazioni del 4,7% è stato favorito, infatti, dalla domanda aziendale (+24,3%) che ha beneficiato dell’espansione di due fenomeni: il noleggio e le Km zero, ossia le auto- immatricolazioni da parte di concessionari e case automobilistiche. In calo il comparto dei motoveicoli che si è attestato in valore su un +4,6% (rispetto al +9,5% dell’anno precedente), un risultato che, sebbene positivo, è stato il dato più basso tra tutte le Regioni italiane (la media nazionale ha raggiunto il +9,8%).

Mobili – I lombardi nel 2017 hanno speso 2.807 milioni di euro per acquistare mobili e complementi di arredo. La percentuale di crescita è più alta in Lombardia (+2,5%) rispetto al resto del Paese (+1,8%). Il comparto ha beneficiato della proroga degli incentivi fiscali e della ripresa del mercato immobiliare.

Elettrodomestici ed elettronica di consumo – Ottimo rendimento per il comparto degli elettrodomestici, che fa registrare uno dei migliori risultati sul panorama nazionale. Con un miglioramento del +3,2% e 1.013
milioni di euro di spesa,
il dato supera di molto la media italiana, ferma al +0,7%. L’elettronica di consumo, mercato rappresentato per l’85% dalle TV, invece, ha mostrato un calo in linea con la media nazionale (-5,4% rispetto al -5,3% in Italia) e una spesa complessiva di 418 milioni di euro, in un contesto in cui la domanda premia sempre più la fruizione dei contenuti audio-visivi in mobilità.

Prodotti Informatici – La spesa per quanto riguarda il comparto dell’Information Technology è stata pari a 357 milioni di euro, con una flessione di -3,9% rispetto al 2016, in linea con il trend negativo a livello nazionale. Il mercato continua a soffrire a causa del ridimensionamento progressivo della domanda di tablet e
Pc portatili.

Province
La differenza di reddito pro capite nelle diverse province lombarde resta ancora molto alta, a cominciare dai 30.679
euro di Milano
che distanzia Sondrio, seconda provincia con 20.489 euro. Lodi, la provincia con il reddito più basso, si attesta intorno ai 14.808 euro, un valore inferiore alla media del Paese di 19.086 euro. Cremona è terza in classifica, con un reddito pari a 18.813 euro, seguita da Pavia con 18.263 euro, Mantova con 18.179 euro, Varese con 17.599 euro, Lecco con 17.502 euro, Bergamo con 17.475 euro, Brescia con 17.115 euro e Como con 16.463 euro.

In tutti i settori di spesa il capoluogo regionale fa segnare i volumi maggiori, come del resto è avvenuto anche negli anni precedenti.

Per quanto riguarda il comparto delle auto usate si registrano percentuali in miglioramento rispetto al 2016 in quasi tutte le province. Dati più alti della media nazionale (+5,5%) a Lodi (+8,2%), Pavia (+7,1%), Cremona (+6,9%), Lecco
(+6,0%) e Milano (+5,7%),
mentre risultati più bassi rispetto al resto del Paese sono stati totalizzati a Brescia (+4,9%), Varese (+4,8%) e Como (+3,1%).


Sul fronte degli autoveicoli nuovi, invece, sono emersi valori positivi solo a Lodi (+1,7%) e a Sondrio (+1,5%). Le altre province hanno segnato una performance negativa dal -0,3% di Varese al -3,8% di Lecco. Milano resta comunque in
testa alla classifica per quanto riguarda i volumi di spesa, attestandosi a 1.523 milioni di euro, valore di gran lunga superiore a quello delle altre province.

L’incremento dei motoveicoli è stato superiore alla media nazionale (+9,8%) solo a Sondrio (+11,8%) e a Lodi (+10,1%) per una spesa complessiva rispettivamente di 5 e 7 milioni di euro.

Le province che nel settore dei mobili mostrano una crescita maggiore, più alta della media nazionale (+1,8%), sono Milano, Pavia e Cremona: rispettivamente +4,3% (1.191 milioni di euro), +2,5% (152 milioni di euro) e +2,0% (102
milioni di euro). Sondrio è in linea con il dato italiano con 51 milioni di euro di spesa, chiude la classifica Bergamo con +0,0% (282 milioni di euro).


Il settore degli elettrodomestici grandi e piccoli ha registrato una crescita importante in tutte le province lombarde, oltrepassando ovunque la media italiana, che si attesta sul +0,7%. In testa Cremona con un aumento del +3,9% e un controvalore di 36 milioni di euro. Subito dietro ci sono Milano e Sondrio entrambe con un +3,7%, seguite da Como e Varese con +3,3%. Chiude la classifica Brescia che fa segnare +2,1%.

L’elettronica di consumo segna performance negative in tutte le province, in linea con il trend rilevato a livello nazionale (-5,3%). Il risultato migliore rispetto alla media italiana è stato conquistato da Pavia (-4,6%). Seguono Milano
(-5,1%)
e, a pari merito, Brescia, Sondrio e Cremona (-5,2%). Chiude Bergamo con un dato ben oltre la media nazionale pari al -6,4%.

I dati del settore dell’Information Technology restano in calo, come del resto in tutte le province italiane (media nazionale pari a -3,9%) ma in alcune province c’è stato un miglioramento rispetto al 2016: Milano passa dal -2,6% al -
2,4% di quest’anno,
Sondrio passa dal -6,8% al -3,8% e Cremona dal -6,1% al -3,8%. Anche in questa categoria comunque Milano fa la parte del leone, con una spesa sui consumi complessivi di 166 milioni di euro, seguita a lunga distanza da Brescia con 42 milioni di euro.