Scenari

Publicis Media Italy analizza il fenomeno Global Climate Strike e la salvaguardia del pianeta. 84mio di contenuti prodotti a livello internazionale in un giorno, più di 34mila in Italia, per lo sciopero del 15 marzo

In occasione delle serie di manifestazioni dedicate al cambiamento climatico, lo scorso 15 marzo, la Pratice Content di Publicis Media Italy ha deciso di approfondire il tema, evidenziando che la maggior parte dei contenuti prodotti online si riferivano al movimento Friday’s for future, all’attivista Greta Thunberg e al climate action. Negli ultimi due anni l’Italia è stato il settimo Paese, il terzo Europeo dopo UK e Germania, per interesse virtuale con oltre 690mila contenuti dedicati a #FridayForFuture. Inoltre 22.2 mio di persone dichiarano di essere disposte a pagare di più per l’acquisto di prodotti green.

Venerdì 15 marzo si sono svolte in tutto il mondo una serie di manifestazioni dedicate al cambiamento climatico, un tema attuale e molto importante che la Pratice Content di Publicis Media Italy ha deciso di approfondire.

Trascinatrice ed eroina delle recenti manifestazioni è la quindicenne attivista svedese Greta Thunberg famosa per la sua attenzione e dedizione all’ambiente, iniziate il 20 agosto 2018 quando decise di “scioperare” da scuola e sedersi sotto il parlamento svedese con un cartello: “Skolstrejk för klimatet” (sciopero per il clima). In breve tempo la sua determinazione è riuscita ad estendere a livello globale la protesta, che è stata portata dalla stessa Greta davanti alla Commissione UE e alla Cop24, la conferenza sul clima di Katowice in Polonia. Grazie alla sua risolutezza il movimento sul cambiamento climatico fondato da Greta, Fridays For Future, nato in rete e alimentato da tanti attivisti come lei, ha raggiunto progressivamente una dimensione mondiale.

Le azioni della Thunberg hanno infatti avuto una grande risonanza mediatica facendo diventare la protesta virale e arrivando a produrre negli ultimi due anni oltre 1.5mio di contenuti. Il successo della giovane è dimostrato anche dai numeri che è riuscita a conquistare sui suoi profili social fino ad oggi: da giugno 2018 ha oltre 342.000 follower su Twitter e 835mila su Instagram, mentre l’account Facebook creato nel dicembre 2018 è seguito da più di 436mila persone.

In Italia molti studenti e attivisti hanno accolto il messaggio di Greta e sono scesi in piazza nelle grandi città e capoluoghi manifestando con marce e flash mob in contemporanea in tutto il mondo.

Lo sciopero mondiale di venerdì scorso ha generato oltre 784mio di contenuti a livello internazionale in un solo giorno, più di 34mila sono stati prodotti in Italia, e i principali argomenti menzionati online, a livello globale e nazionale, si riferivano al movimento Friday’s for future, all’attivista Greta Thunberg e al climate action. Il 15 marzo il sentiment italiano rispecchiava quello mondiale riflettendo la preoccupazione verso la salute dell’ambiente e le conseguenze dei cambiamenti climatici. L’analisi ha mostrato inoltre un dato interessante: a livello globale le conversazioni green di venerdì hanno rappresentato il secondo picco dopo quelle relative alla decisione di Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi siglato nel 2015.

La Practice Content di Publicis Media Italy ha rilevato come, negli ultimi due anni, in Italia otto su dieci dei primi retweets siano tutti relativi alle manifestazioni del venerdì e al movimento #FridayForFuture. Nello stesso periodo l’Italia è stato il settimo Paese, il terzo Europeo dopo UK e Germania, per interesse virtuale con oltre 690mila contenuti dedicati al tema. Dati questi che rilevano l’importanza dell’argomento per la popolazione italiana, sempre più cosciente dei rischi legati al cambiamento climatico e all’inquinamento.

Il coinvolgimento attivo dell’Italia di venerdì scorso nelle conversazioni social sono una conferma di quanto analizzato in merito all’etica ambientale del Bel Paese: è cresciuta una forte sensibilità verso il tema green che da un’ideologia di pochi si è trasformata in azioni quotidiane e concrete di molti.
Oggi in Italia la problematica, superando le classificazioni sociodemografiche, interessa in modo trasversale tutti i cittadini. Rispetto al 2017 cresce infatti di un +8% la percentuale di italiani che dichiarano di desiderare tra le proprie priorità un minor livello di inquinamento e un ambiente più pulito dove vivere. L’analisi mostra anche un aumento dei consumatori che hanno modificato la propria ideologia di consumo: 26.7 mio (+ 14,6% rispetto al 2017) pensano che le aziende debbano assicurarsi che i loro processi produttivi e i loro prodotti non danneggino l’ambiente.

L’atteggiamento green del popolo italiano si riflette anche sulle abitudini e scelte di acquisto dei consumatori con 22.2 mio di persone che dichiarando di essere disposte a pagare di più per l’acquisto di prodotti green (+6% vs 2017).