Scenari

Sensemakers presenta i dati AdClarity 2018 sulla pubblicità online: 1,4 milioni di campagne e oltre 200.000 brand pianificati

La società di consulenza nel marketing digitale riporta i risultati del 2018 sull'adv online tramite la sua soluzione proprietaria che monitora oltre 3500 siti di editori italiani con formato display e 200 con formato video. Pianificate 10,8 milioni di creatività nei diversi formati e 47 gli intermediari tecnologici (AdExchanger, Data Management Platform, Sell-Side Platform, Demand-Side Platform e AdNetwork) che hanno gestito più di 1000 campagne.

Sensemakers, società di consulenza nel marketing digitale, riporta i consuntivi 2018 della pubblicità online in Italia rilevati con la soluzione proprietaria AdClarity.

AdClarity monitora costantemente oltre 3.500 siti di editori italiani che raccolgono formati display e 200 siti su cui vengono pianificati formati video. La soluzione – utilizzata anche da Upa (Utenti Pubblicità Associati) per la rilevazione delle creatività – considera come campagna pubblicitaria quella associata a una specifica landing page e per ognuna di esse identifica piattaforme (mobile o desktop), creatività, formati (video o display) e modalità di erogazione (direct o programmatic).

I numeri del 2018 descrivono un settore in pieno fermento e molto complesso. A livello totale sono state rilevate oltre 1,4 milioni di campagne grazie alle quali sono stati pianificati più di 200.000 brand attraverso 10,8 milioni di creatività nei diversi formati. Sono stati 47 gli intermediari tecnologici (AdExchanger, Data Management Platform, Sell-Side Platform, Demand-Side Platform e AdNetwork) che hanno gestito più di 1000 campagne mentre la percentuale di erogato in modalità programmatic è pari al 37,6%.

“I dati rivelano che la pubblicità online è ormai utilizzata anche da microimprese” afferma Fabrizio Angelini (nella foto) Amministratore Delegato di Sensemakers. “Tale livello di diffusione non è probabilmente ancora pienamente misurato dalle analisi di mercato che, ovviamente, tendono a focalizzarsi sui big spender che, tuttavia, pianificano meno del 10% del totale campagne. La crescente capacità di iperprofilazione e geolocalizzazione abilitata dai device mobili non farà altro che accentuare tale fenomeno”.

Le campagne video, che per costi e complessità di gestione richiedono maggiore impegno e capacità di investimento, sono state invece utilizzate da circa 10.000 brand in 20.000 campagne utilizzando oltre 65.000 creatività (38.000 per desktop e 27.000 per mobile). Il 95% del totale è stato rappresentato da pre-roll di cui il 47% non skippabile.