Interviste

Buondì Motta vs Mulino Bianco. Rodriguez (JWT): "La sfida in tv si gioca tra sketch e storytelling di marca. On air nello stesso periodo per pura coincidenza. La campagna proietta il Mulino verso il futuro".

La pianificazione quasi concomitante del nuovo format Mulino Bianco con gli spot delle merendine di gruppo Bauli che tanta eco hanno avuto sui media, potrebbe far pensare a una strategia di 'risposta' dell'azienda di Parma a quella di Verona. Nell'intervista ad ADVexpress il CEO & CCO di J.Walter Thompson spiega in realtà che: "Quando un 'colosso' come Mulino Bianco decide di tornare in comunicazione con una nuova campagna, allo studio da due anni, le strategie media si decidono molto tempo prima". Il manager e creativo racconta inoltre le novità del format che racconta il nuovo modello produttivo dell'azienda di Parma basato su naturalità e sostenibilità e con due nuovi testimonial, Giorgio Pasotti e Nicole Grimaudo,

Periodo caldo in tv per i brand dolciari . Dopo il polverone mediatico sollevato dalla campagna Buondì Motta di Saatchi&Saatchi che ha diviso gli utenti tra entusiasti e critici per il device creativo dell'asteroide che negli spot colpice una mamma, un papà e infine un postino (leggi news e leggi news), a stretto giro Mulino Bianco ha lanciato, la scorsa settimana, il primo film di un nuovo format di comunicazione firmato da JWT (leggi news).

Un nuovo ciclo pubblicitario per l'azienda di Parma, che chiuso il capitolo del mugnaio Banderas, ha fatto posto, al Mulino, a una nuova generazione di mugnai, la coppia Giorgio Pasotti e Nicole Grimaudo, che interpretano, rispettivamente, Emma, esperta di pasticceria, e Giovanni, selezionatore di materie prime e appassionato di metodi di coltivazione naturali e sostenibili.

L'on air quasi concomitante della campagna Mulino Bianco rispetto a quella delle merendine Motta potrebbe apparire come una 'risposta' dell'azienda alimentare alla visibilità oltre le aspettative, come dichiarato ad ADVexpress dal gruppo Bauli (leggi news), ottenuta dal format della Saatchi&Saatchi.
Abbiamo intervistato sull'argomento  Sergio Rodriguez (nella foto), CEO & Chief Creative Officer dell'agenzia, che ci ha spiegato: "Quando un 'colosso' come Mulino Bianco  decide di tornare in comunicazione con una nuova campagna pubblicitaria le strategie media si decidono molto tempo prima.  Dietro al progetto, al quale lavoriamo da quasi due anni, non c'è  alcuna volontà di 'fare eco' a Motta con uno spot. La presenza  in tv dei due brand dovrebbe invece far riflettere sul fatto che due marchi importanti del settore abbiano qualcosa da dire ai consumatori in modo nuovo ".

Ma qual è la novità del format Mulino Bianco? "Innanzitutto i protagonisti, una giovane coppia che rappresenta un'ideale start up, un proseguo generazionale che proietta il Mulino verso il futuro, e che, con un linguaggio vicino alla fiction, racconta il nuovo modello produttivo del Gruppo Barilla basato sui valori della sostenibilità, del rispetto delle comunità produttive" spiega Rodriguez. "Una nuova filosofia dalla quale nascono prodotti buoni da mangiare che danno gioia perché prodotti con la massima qualità degli ingredienti e nel rispetto della natura". 

Certamente un format diverso da quello di Buondì Motta. " Gli spot di Gruppo Bauli appaiono come gag, brevi sketch ironici raccontati con un linguaggio tipico del web e dei videogiochi, pensati per una fruizione veloce, anche da mobile, e caratterizzati da una creatività molto precisa sul prodotto ma che non sembra orientata a diventare format - commenta il manager e creativo - . La campagna del Mulino, invece, è l'inizio di un nuovo storytelling di marca che si rivolge a un target ampio, fatto di responsabili d'acquisto, di famiglie, figli e soprattutto alle giovani coppie che stanno per creare un nucleo famigliare. A loro parla la giovane coppia che sta progettando un nuovo futuro per  Mulino Bianco".

Come si svilupperà il format?
"La campagna è un cantiere aperto su una nuova era produttiva per Mulino Bianco - anticipa Rodriguez -, sempre più attenta a ridurre zuccheri, grassi, olio di palma ma non il gusto. Significativa, a riguardo, l'invenzione della farinoteca, una sorta di 'banca delle farine' ,diventata centrale nel Mulino, insieme alla classica macina. Da qui nasceranno nuovi prodotti con nuovi ingredienti bio e nuove tipologie di farine, sinonimo di una marca in continua evoluzione verso la gioia di mangiare bene.  Un progetto con cui l'azienda risponde a nuove domande da parte dei consumatori,  che non solo vogliono sapere che dentro al biscotto c'è un uovo, ma anche la sua origine e provenienza".