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Maxim Behar (ICCO): "Nella fusione tra advertising, digital e PR spetterà alle relazioni pubbliche il ruolo di 'guida'"

In un'intervista rilasciata a The Holmes Report il presidente dell'International Communications Consultancy Organization riflette sul cambiamento che ha coinvolto l'industry delle PR e sulle nuove sfide per i professionisti del settore.

Maxim Behar, Ceo e chairman di M3 Communications Group in Bulgaria, è una figura di riferimento per la PR industry grazie al suo ruolo di presidente di ICCO (International Communications Consultancy Organization).

Intervistato da The Holmes Report, Behar ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni in merito ai trend del settore e alle nuove sfide per i professionisti delle relazioni pubbliche. 

Behar ritiene che l'industry delle PR abbia subito una profonda trasformazione negli ultimi anni. Trasformazione che rappresenta un'opportunità di crescita soltanto per le imprese in grado di cavalcare il cambiamento. 

"Oggi - afferma Behar - il business delle PR è uno dei più dinamici. A differenza di quanto avveniva fino a una decina di anni fa, quando il nostro lavoro era rendere i prodotti dei nostri clienti appealing per media, attualmente, a causa della disintermediazione e del fatto che tutti noi possiamo diffondere contenuti attraverso i media, la nostra attività è molto più simile a quella di un manager o di un editore". 

"Questo significa che dobbiamo imparare come gestire i media, come realizzare contenuti efficaci, che siano influenti ma allo stesso tempo eticamente corretti", aggiunge Behar. 

Il fatto che i media non siano più nelle mani di pochi è il primo grande cambiamento, a cui si aggiunge la progressiva fusione in un unico business di advertising, digital e relazioni pubbliche. "Gli esperti stanno discutendo per stabilire quale tra questi tre business sarà preponderante rispetto agli altri e io sono fermamente convinto che il ruolo di 'guida' spetterà proprio alle relazioni pubbliche", sottolinea Behar. 

La trasformazione di cui è oggetto l'industry delle PR ha come conseguenza anche la necessità di acquisire nuove skill per chi intende lavorare in questo settore. "Bisogna essere molto più veloci e reattivi di un tempo, soprattutto in situazioni di crisi, e questo comporta la necessità di un training specifico arricchito da molte simulazioni di situazioni che potrebbero verificarsi - dichiara Behar - . Inoltre, in questo overload informativo, bisogna essere in grado di semplificare, identificando le notizie più importanti e le priorità, in modo che i clienti si sentano in buone mani. Dobbiamo rispondere alle loro richieste il più velocemente possibile, più che continuare a parlare di storytelling. Alla fine lo storytelling non è nulla di più del giornalismo. Sono stato giornalista per 20 anni. E creavo storie per i giornali, per le radio o per i canali televisivi. La stessa cosa che dobbiamo fare oggi, diventando dei veri esperti di contenuti". 

Naturalmente non tutti i professionisti delle PR sono già in grado di lavorare in questo modo. Anche perché la formazione, a livello universitario, non è al passo con le richieste del mercato. "Noto un grande gap tra ciò che si apprende nei corsi di laurea e la realtà della nostra professione. Se assumo una persona laureata in Marketing o in PR, devo comunque mettere in conto un training di sei mesi necessario a spiegarle come si lavora nelle relazioni pubbliche", dice il presidente di ICCO. 

Alla fine, nella scelta di un possibile collaboratore, meglio allora puntare sullo "scintillio" dello sguardo. "Se intravedo in una persona passione, ambizione e voglia di imparare, per me questo è più importante delle competenze in senso stretto", afferma Behar. 

Il presidente di ICCO è intervenuto anche sul tema fake news, lanciando un appello: "L'intera industry deve essere unita contro questo problema e i professionisti delle PR, dal momento che, oggi più che mai, sono anche creatori di contenuti, devono impegnarsi a comunicare sempre soltanto la verità, nell'ottica della massima trasparenza e onestà intellettuale possibili", ha chiosato Behar. 

Serena Piazzi