Editoriale

Space Available Here. 'Rimetterci le penne'

Nella sua rubrica Pasquale Diaferia riflette sul 'caso Moncler', sollevatosi a seguito del servizio di 'Report' andato in onda domenica 2 novembre. "Se gli effetti istantanei di una campagna partita dal più famoso magazine televisivo d’inchiesta sono poche migliaia di commenti, e non tutti negativi, forse non è successo nulla. L’azienda ha pubblicamente respinto le accuse, e annunciato azioni legali contro l’autore del servizio: le risposte sono state pubblicate da tutti i media nazionali ed internazionali. Temo che l’attacco sia destinato ad avere effetti marginali, ad essere molto ottimisti. Soprattutto se pensiamo all’antropologia dei consumatori di quel tipo di prodotto. Ed alle dimensioni globali della Marca."
A proposito della Gabanelli e del Report di Domenica.

Onestamente mi aveva già stupito l’inversione di rotta di una delle poche giornaliste d’inchiesta del paese: dopo l’attacco frontale e sistematico a politici banditi e 'Furbetti del Quartiere', che l'han resa famosa e rispettata, da qualche settimana dedica i suoi servizi taglienti a pizza di serie b e simili amenità. Importanti, rilevanti, ma onestamente i problemi atavici del paese sembrerebbero altri.

Poi domenica l’attacco frontale a Moncler, esordiente in borsa meno di un anno fa. Strano l’accanimento su una sola marca, visto che il piumino d’oca lo usano anche tutte le altre brand di giacche a vento. Ma tant’è.

Al mattino, sui miei social, trovo un solo post sul tema.

Mi informo, perché non capisco: la sera precedente ero a cena fuori e mi ero perso la trasmissione. Vado a vedere l’home page di Moncler, dove campeggia una risposta circonstanziata e, se devo dire, più che soddisfacente.

Chiedo ad amici broker di tenermi aggiornato sui movimenti del titolo. Lunedì, perde meno del 5%. Poca roba, considerando anche il flottante molto limitato. Monte Paschi sta sicuramente peggio.

Nei giorni successivi esamino anche le oscillazioni della reputazione on line. Cito quelli di Caffeina, perché li ha riportati anche ADVexpress: "Su Facebook, le reazioni sono passate da una media di ottobre di 30 commenti al giorno a un picco di più di 1.800 per quello pubblicato il 2 novembre… Anche su Twitter, le citazioni contenenti 'Moncler"'sono montate da una media di poche decine al giorno ai più di 3.000 del 3 novembre, con frequenti richiami al boicottaggio."

Come sapete sono, oltre che un attento osservatore del digitale, anche un costruttore professionale di reputazione online. Ma se gli effetti istantanei di una campagna partita dal più famoso magazine televisivo d’inchiesta (sfiora il milione di ascoltatori) sono poche migliaia di commenti, e non tutti negativi, forse non è successo nulla. L’azienda ha pubblicamente respinto le accuse, e annunciato azioni legali contro l’autore del servizio: le risposte sono state pubblicate da tutti i media nazionali ed internazionali. Temo che l’attacco sia destinato ad avere effetti marginali, ad essere molto ottimisti. Soprattutto se pensiamo all’antropologia dei consumatori di quel tipo di prodotto. Ed alle dimensioni globali della Marca.

Insomma, forse Report dovrebbe pensare a quali sono i reali mali del paese. E probabilmente anche i commentatori dovrebbero evitare le enfatizzazioni e basarsi su scale realistiche. Per esempio, nessuno ha notato che il valore delle azioni ha già compensato la flessione. E probabilmente, i trader che hanno "letto" la confusione di questo paio di giornate, ci hanno anche guadagnato, dal rapido down&up del titolo: hanno speculato comprando a meno 5 e rivendendo al valore preReport in tre giorni.

Contrariamente al sentiment sbandierati da pochi boicottatoti di mestiere, ed alle dichiarazioni trionfali di alcuni professionisti della comunicazione (che comincio a pensare non abbiano molte conoscenze della realtà digitale), forse gli unici a rimetterci le penne potrebbero essere i giornalisti di Report: notoriamente, come free lance, non godono di tutela legale da parte della Rai.
Ma su questa davvero grave anomalia, curiosamente non ricordo nessun tweet scandalizzato.


(pasquale diaferia Twitter @pipiccola)