Editoriale

Space available here. Lo Stupore continua, il resto è 'fermino'

Nella sua rubrica Pasquale Diaferia riflette sui contenuti dell'Assemblea dell'UPA tenutasi ieri, 1 luglio a Milano. "Il presidente Sassoli  si è esibito in un paio di chicche notevoli, definendo in modo poetico le agenzie come 'quelli ben vestiti che rotolano in salita'. E aggiungendo poco dopo un meraviglioso invito ai suoi associati: limitate gli affollati  pitch creativi, perché è inutile giocare a scacchi mettendo tante agenzie in gara”. "Guido Barilla ha avuto 25 minuti per stupire con il Barilla Center for Food and Nutrition.  Sono rimasto molto deluso dalle chiacchere all’italiana con il giornalista di turno. Se penso che tre giorni fa Domino’s Pizza veniva premiata con il Grand Prix Titanium per l’innovazione nel digitale, penso che il marketing nazionale del food abbia ancora lunga strada da correre".
 
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Premessa: a me Sassoli De Bianchi è sempre piaciuto. Sono quasi sicuro che le aziende associate UPA non comprendano a pieno la bellezza di avere un presidente così raffinato, così inglese nell’eloquio e nelle citazioni colte, addirittura così presente su palco da superare un black out del gobbo elettronico. Per dirvi quanto è stato professionale, ha terminato il suo discorso a braccio, lanciando con i giusti tempi un intervento spettacolare. Mentre l’attrice del Piccolo che interveniva dopo di lui è andata davvero in tilt, attendendo soccorso e speech stampato dal retropalco.
 
In più il Presidente si è esibito in un paio di chicche notevoli, definendo in modo poetico le agenzie come “quelli ben vestiti che rotolano in salita”. E aggiungendo poco dopo un meraviglioso invito ai suoi associati: limitate gli affollati  pitch creativi, perché “è inutile giocare a scacchi mettendo tante agenzie in gara”.
 
Con queste premesse, e dopo dieci giorni a Cannes, devo ammettere che i tre interventi successivi a quello di Sassoli De Bianchi mi hanno riportato ad un paese in cui, al di là dello stupore continuo che era evocato nel titolo dell’assemblea dei clienti pubblicitari, ho visto investitori ancora “un po’ stanchini”, come diceva Forrest Gump dopo aver corso in lungo e largo per gli Stati Uniti.
 
Guido Barilla ha avuto 25 minuti per stupire con il Barilla Center for Food and Nutrition. Conosco bene l’uomo, avendo lavorato per lui. Sono rimasto molto deluso dalle chiacchere all’italiana con il giornalista di turno. Se penso che tre giorni fa Domino’s Pizza veniva premiata con il Grand Prix Titanium per l’innovazione nel digitale, penso che il marketing nazionale del food abbia ancora lunga strada da correre. 

Lo stesso per Lucrezia Reichlin, che ha sostanzialmente anestetizzato il pubblico con una serie di dati sul passato ed il futuro dell’economia mondiale. Il momento migliore è stato il passaggio d’apertura in cui invitava a non fidarsi di quello che avrebbe detto, visto che “gli economisti ultimamente ci hanno preso poco. A me l’autoironia è sempre piaciuta. Ma forse qui, più che analisi, servono ricette e cose da fare.

Per ultimo il povero ministro Franceschini, che avrebbe dovuto promuovere l’art bonus alla platea di ricchi che aveva davanti, invece si è annodato in un discorso lungo e come sempre un po’ privo di struttura. Alla fine il 65% di vantaggio fiscale per le aziende  l’ha dovuto ricordare, guarda un po’, proprio Sassoli, al momento del congedo.
 
Insomma, teniamoci stretto un personaggio di stile e cultura anglosassone come il Presidente UPA. Ma la domanda galleggia, un po’ amara: il resto dello stupore, dell’innovazione, dell’adrenalina professionale della ripresa, da chi ci dovrà venire, se anche i clienti, gli analisti ed i politici sembrano un po’ spossati dalla crisi e senza idee per ripartire veloci?
 
Pasquale  Diaferia   twitter @pipiccola