Inchieste

Girelli (OMG): "A noi interessa contattare consumatori in contesti che rendano produttivi gli investimenti delle aziende. Senza canone, strategie e un management forte, c'è il rischio di una Rai più fragile"

Questo il commento del Ceo di Omnicom Media Group e vice presidente Assocom, interpellato da ADVexpress sulla proposta del Pd. Il manager sostiene che "Forse, prima del canone, è arrivato il momento di decidere quale deve essere il ruolo della televisione pubblica, tenendo anche conto di quanto sta avvenendo in Europa.”

“Eliminare il canone è il titolo di un tema, manca lo svolgimento per capire che cosa potrebbe significare". Esordisce così Marco Girelli, Ceo Omnicom Media Group e Vice Presidente Assocom, interpellato da ADVexpress per un commento sull'ipotesi del Pd di togliere il canone Rai e alzare i tetti pubblicitari, già al centro di una dura reazione da parte del presidente dell'Upa Lorenzo Sassoli de Bianchi e del Ministro Carlo Calenda (leggi  news).

E prosegue con una riflessione più ampia che, partendo dallo scenario attuale nel quale la Rai si trova a competere, arriva a porre interrogativi fondamentali, chiedendosi innanzitutto se la TV pubblica è  o meno dotata degli asset e di un piano per intercettare le audience e interrogandosi sul suo ruolo nel mercato. 

"A noi interessa avere a disposizione la possibilità di contattare potenziali consumatori in quantità misurabili e in contesti tali da rendere produttivi gli investimenti in comunicazione delle aziende. Operiamo in un mercato estremamente sofisticato che si è dotato di strumenti molto potenti e precisi, basti pensare alla nuova Auditel.

Questo significa che togliere il canone non porterebbe automaticamente maggiori ricavi nelle casse Rai o, come ho letto da qualche parte, causerebbe una contrazione dei ricavi di Google o Facebook.

Innanzitutto la Rai dovrà competere in uno scenario caratterizzato da un'offerta di contenuti sempre più ricca e multi piattaforma dai contorni ancora indefinibili: cosa nascerà dall'integrazione di Disney e Sky ? Sarà Amazon la piattaforma perfetta per coniugare domanda e offerta ?

In questo contesto quale sarebbe il nuovo piano industriale di Rai ?

Come riuscirebbe ad attrarre i pubblici più dinamici e interessati a conoscere le nuove offerte di prodotti e servizi legati alla digitalizzazione del mercato ?

Già oggi le sue audience sono concentrate sui target più anziani e per Rai non è facile competere sugli investimenti destinati a fasce più giovani.

Sarebbe poi molto importante conoscere il management che si potrebbe far carico di attuare un progetto così "ambizioso" e purtroppo la storia insegna che in Rai le persone capaci spesso non riescono a dare continuità ai loro progetti.

Il rischio quindi è quello di perdere tutto quello che di buono e di grande qualità Rai sta producendo attualmente, coerentemente al ruolo pubblico che le compete. 

Senza canone, senza chiare strategie e un management forte, e dovendo competere in un mercato dell'offerta estremamente ricco e aggressivo, il risultato potrebbe portare a uno scadimento della qualità dell'offerta e a una Rai più fragile.

In questo mondo non essere né carne né pesce è sempre più rischioso. Forse, prima del canone, è arrivato il momento di decidere quale deve essere il ruolo della televisione pubblica, tenendo anche conto di quanto sta avvenendo in Europa.”

 

EC