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Inchiesta NC. Italians do it better. Creatività, dati e innovazione sono gli asset strategici di Connexia. D'Ammassa: "Fatturato in crescita a doppia cifra negli ultimi 4 anni, +23% nel 2018 a quota 13,5 mln"

Continuiamo la pubblicazione su ADVexpress della decima edizione dell’inchiesta dedicata alle imprese della comunicazione a capitale italiano, tratta dall'ultimo numero di NC - Nuova Comunicazione. La creatività per l'agenzia guidata da Paolo D'Ammassa (in foto) è centrale. Dietro la visione data-driven integrata c'è anche una modalità di lavoro distintiva: pensare e costruire un contenuto che sia native su tutti i canali per realizzare una comunicazione Seamless. Tutto ciò è possibile grazie ad alcune soluzioni offerte dall'agenzia: Connexia Outcomes, una piattaforma di data visualization all-in-one che permette di monitorare e di analizzare lo stato e l’andamento nel tempo dei Kpi di business e di comunicazione dell’impresa e dei brand e Connexia Media House, un hub creativo e di contenuto che sviluppa oggetti di comunicazione con tempi e modalità digital-first.

Connexia si definisce una ‘Data Driven Agency’, risultato di un percorso pensato e condiviso, che ha interessato, negli ultimi cinque anni, tutto il lavoro dell’agenzia. Fin da subito Connexia ha assimilato e fatto proprio il digitale con entusiasmo, cogliendone le potenzialità, studiando ogni fenomeno senza farsi distogliere dalle mode momentanee. “Ogni scelta, ogni azione, ogni attivazione in Connexia si basa sui dati - spiega Paolo D’Ammassa, ceo (in foto) -: analisi di contesti e scenari di consumer-behaviour, assessment delle marche per la definizione di insight rilevanti, studio approfondito degli obiettivi di marketing e comunicazione dei brand, monitoraggio degli ecosistemi di comunicazione e misurazione continua delle performance”.

“L’innovazione digitale - precisa Massimiliano Trisolino, cso (in foto nella gallery) - è il vero ‘pilastro’ cross a tutti i progetti Connexia, il segno di un percorso premiante per un nuovo modello in cui si promuove la collaborazione tra le diverse competenze, si costruiscono relazioni di partnership d’eccellenza, si trasferisce know-how, entrando nei temi di comunicazione e business dei singoli brand”. “Solo in questo modo - aggiunge D’Ammassa -, è possibile affrontare con successo progetti di Digital Transformation solidi, che rispondano realmente agli obiettivi dei clienti e massimizzino le opportunità, permettendoci di costruire proposte sempre più sofisticate e di mantenerci fedeli all’approccio Data Driven Creativity”.

 

Quali strumenti utilizzate per analizzare ed elaborare i dati?

(Trisolino) Utilizziamo diverse piattaforme, spesso integrate con tool proprietari. La soluzione più recente è Connexia Outcomes, una piattaforma di data visualization all-in-one che permette di monitorare e di analizzare lo stato e l’andamento nel tempo dei Kpi di business e di comunicazione dell’impresa, dei brand, dei servizi o dei prodotti. Un tool che offre, dunque, viste sintetiche e di dettaglio (da desktop, tablet e mobile, ndr) a supporto delle decisioni strategiche. Oltre agli strumenti, è fondamentale il know-how dei nostri data scientist: il valore aggiunto risiede nella capacità di selezionare le fonti corrette, disegnare modelli di analisi efficienti e analizzare i risultati in maniera integrata.

 

Di quali competenze e organizzazione vi siete dotati per fare fronte alle novità del mondo della comunicazione?

(D’Ammassa) Abbiamo investito moltissimo in creatività e capacità di analisi, lavorando per costruire team multidisciplinari formati da data scientist, strategist, creativi e innovation consultant. L’unione di approccio razionale e spunti creativi ci consente di innovare e rendere memorabile e consistente ogni progetto di business e comunicazione. Abbiamo costruito un nuovo modello organizzativo, in cui mettere insieme le best practice delle società di consulenza e i modelli fluidi delle agenzie creative. Tutte queste funzioni collaborano tra loro in maniera strategica e coerente, e il Dna digitale pervade ogni strategia di comunicazione e ogni approccio creativo. Da qualche mese ci siamo anche dotati di una casa di produzione interna, Connexia Media House: un hub creativo e di contenuto che sviluppa oggetti di comunicazione con tempi e modalità digital-first.

 

Quale contributo può dare un’agenzia indipendente alla creazione del valore della marca?

(D’Ammassa) Il valore di agenzie dataoriented come la nostra risiede in primis nella capacità di intercettare il cambiamento ed evolvere organizzazione e progetti in maniera molto veloce, così da produrre contenuti sempre rilevanti rispetto alle strategie di comunicazione dei brand. Reattività, velocità di pensiero e relativa esecuzione rappresentano un differenziale, la ragione principale per la quale cresciamo più del mercato e un elemento distintivo che si traduce in valore misurabile per la marca. In controtendenza con molti big player, abbiamo investito e investiamo tantissimo sulle persone, ispirandoci ai modelli collaborativi di stampo anglosassone. Crediamo nella valorizzazione di nuovi talenti creativi. Connexia è il posto giusto per potersi esprimere liberamente.

 

Come è cambiato il rapporto con le aziende clienti? Quanto essere indipendenti può essere o meno un vantaggio?

(Trisolino) C’è una forte domanda di semplificazione e di efficienza da parte delle aziende, che oggi hanno bisogno di individuare un interlocutore unico che le accompagni nel percorso di cambiamento digitale. Dietro la nostra visione data-driven integrata e innovativa c’è anche una modalità di lavoro distintiva: pensare e costruire un contenuto che sia native su tutti i canali, non solo sui social, per realizzare una comunicazione seamless. L’innovazione, insieme alla qualità, resta la principale scommessa di Connexia. Ci posizioniamo come una società di consulenza di marketing e comunicazione indipendente, che unisce dati, creatività e tecnologia. Rispetto all’azienda di medie dimensioni, penso che l’agenzia indipendente possa rappresentare una grande opportunità di accelerazione della trasformazione digitale e portare una vera e propria ‘iniezione di creatività’. Crediamo così fortemente all’innovazione che, a giugno 2017, abbiamo introdotto la funzione del chief innovation officer, per tenere alto il livello di innovazione e accompagnare i clienti nei progetti di trasformazione digitale, mentre lo scorso settembre è entrato a far parte del team un chief growth officer, con il ruolo-chiave di gestire e ottimizzare i flussi commerciali.

 

Quali risultati avete ottenuto nel 2018? Quali sono gli obiettivi 2019?

(D’Ammassa) Integrazione, qualità, contenuto sono scelte che ci stanno premiando, in termini di acquisizione clienti. Nel 2018 in portfolio sono entrati brand come Dhl, Kellog’s, Decathlon, Red Bull. 110 professionisti, 25 dei quali arrivati nell’ultimo anno, e un fatturato in crescita a doppia cifra negli ultimi 4 anni, +23% nel 2018 a quota 13,5 mln, confermano la validità del nostro impianto strategico e anticipano altre, importanti, novità per il 2019. Nello specifico, come recentemente dichiarato in una nota stampa, l'agenzia punta nel 2019 a ricavi per 21,5 mln di euro, in crescita di oltre il +50% sul 2018 e annuncia l'acquisizione del 100% di Ragoo, digital experience agency guidata da Andrea Redaelli (leggi news).