Inchieste

Inchiesta NC. Italians do it better. Per Engitel, delivery di alta qualità, rispetto dei tempi di consegna e costi competitivi i pillar per essere dei long time learners

Sul mercato da quasi 25 anni, la digital company fondata da Elena Schiaffino (in foto), offre soluzioni molto avanzate, non tralasciando mai gli aspetti comunicativi e più estetici. All’attivo, oltre 2.600 prodotti realizzati, un reparto dedicato alla ricerca e innovazione e una nuova business unit per i big data, su cui punterà nel 2019. Nella convinzione che, per offrire sempre nuovi servizi, non si debba mai smettere di imparare.

‘Bespoke Digital Company’, ovvero un’agenzia che realizza soluzioni di alta gamma secondo le specifiche del cliente: questo l’eloquente claim di Engitel, la digital agency nata sul mercato nel 1994, che da ormai 25 anni realizza progetti e applicazioni digitali ad alto tasso di tecnologia, ponendo grande attenzione anche agli aspetti creativi. Alla expertise tecnologica si sposa infatti una grande attenzione agli aspetti comunicativi e creativi, tanto che si può parlare di due ‘anime’ che coesistono e si nutrono a vicenda: da un lato, vi è quella tecnologica, che costituisce il cuore della società, dall’altro vi è quella più creativa, che pone grande cura alla grafica, non solo negli aspetti estetici, ma anche in quelli legati alla HCI (Human Computer Interaction), cioè all’interazione e all’engagement dell’utente.

Negli anni Engitel ha creato software eccellenti quali il Cms Spin&Go, il Contacts Manager, e ha realizzato oltre 2.600 fra portali, siti, Intranet, e-commerce, community, web app. Ha anche ottenuto prestigiosi premi di settore, come il riconoscimento di ‘Migliore agenzia digitale indipendente’ agli NC Digital Awards 2016, ed è tra le 100 Pmi che meglio valorizzano il talento femminile secondo il Women Value Company 2017. A colloquio con Elena Schiaffino, (in foto), co-founder and head of sales Engitel.

 

Siete sul mercato da più di vent’anni. Che cosa vi ha portato a essere ancora oggi una realtà di primo piano nel panorama della comunicazione digitale?

Lo spirito di servizio e i valori a cui ci ispiriamo. Molti di noi hanno lavorato in multinazionali prima di far parte del nostro team e sappiamo che esistono punti di rottura: oltre un certo numero di persone si aggiungono solo procedure e non competenze. Non c’è più scambio di know-how. Inoltre, nelle multinazionali governate da leve finanziarie è sempre il cliente a farne le spese. Come scrivono Abbott e Fischer nel loro libro ‘The Art of Scalability’ servono persone prima di tutto, poi processi e tecnologie. È corretto scalare solo in alcuni business: crediamo nella forza di tanti poli sostenibili che si collegano ad altri poli autonomi, un pò come avviene nelle reti, nel peer to peer. Ancora oggi i ‘nodi’ devono essere forti, e noi pensiamo di essere uno di questi.

 

Quali sono i pilastri del suo posizionamento?

Alta qualità della delivery, rispetto dei tempi di consegna, competitività in termini di costi. Competenza, esperienza ventennale, giovani leve per le novità e per mantenerci giovani, alleanze strategiche e tanta tanta ricerca. Siamo dei long time learners e non potremmo mai smettere di studiare se vogliamo rimanere in questo settore, il che è anche il bello del mestiere. Non siamo mai supponenti, anzi: pensiamo ci sia sempre da imparare.

 

Che cosa caratterizza l’approccio dell’agenzia nei confronti dei clienti? In particolare, che cosa significa creare dei rapporti long-term?

Engitel esiste da oltre vent’anni: alcuni dei nostri clienti sono tali da questa data, sono le prime persone da soddisfare e, lavorando bene, restano con noi anni. Certo, veniamo continuamente testati e messi in gara, perché vogliono rendersi conto di cosa c’è in giro, sono certamente disposti a cambiare se c’è qualcosa di meglio. Tuttavia, restando noi competitivi, non possiamo che rafforzare il legame con loro. In sintesi: non ci sediamo mai sugli allori e sappiamo che è solo nelle nostre mani la possibilità di continuare a tenere un cliente, dobbiamo sempre offrire il meglio. Il massimo per noi è quando un cliente ci lascia, prova un altro fornitore, e poi dopo uno o due anni torna da noi. Lo accogliamo sempre felici perché in quel momento abbiamo un assessment sulla nostra offerta.

 

Uno dei punti di forza di Engitel è lo sviluppo tecnologico: con quali obiettivi e criteri lo portate avanti? Quali i territori su cui siete maggiormente attivi?

Abbiamo un reparto dedicato alla ricerca e innovazione dei nostri prodotti di punta (Spin&go e Contact Manager), nonchè una nuova business unit operativa da gennaio dedicata ai big data, su cui punteremo molto nel 2019. Uniremo matematici, ingegneri, fisici, con filosofi, comunicatori, persone di business. Altre frontiere da esplorare sono le tecnologie peer-to-peer, nonché il protocollo Ipfs. In generale circa il 10% dei ricavi è da sempre destinato alla ricerca.

 

Artificial intelligence-human intelligence: come gestite l’equilibrio fra questi due aspetti, fondamentali entrambi nella costruzione creativa di una campagna?

Bilanciandole, rispettando sia le menti più creative sia quelle più tecnologiche. Servono entrambe e possono collaborare solo se entrambe rispettano la professionalità dell’altro.
 

Italiana e indipendente: qualè il contributo di Engitel al mercato della comunicazione sia in Italia che all’estero?

Lavoriamo tendenzialmente in Italia, anche se abbiamo seguito tanti progetti internazionali: abbiamo clienti italiani che fatturano oltre l’80% all’estero, oppure ci chiamano divisioni estere di branch italiane servite in maniera eccellente. È il caso della App di Amundi, sviluppata per Hong Kong e per il mercato cinese. Sappiamo quindi dialogare e lavorare con clienti e team stranieri, e, per i contenuti, abbiamo partner residenti a Londra.
 

Quali progetti significativi avete sviluppato quest’anno?

Tutti i nostri clienti sono una piccola case history: non vogliamo citarne uno solo perché talvolta facciamo upgrade che possono sembrare piccoli, ma nella big picture rappresentano quel tassello del cliente storico che lo fa davvero andare avanti. Ad esempio, la nuova parte di linguaggi per le app, per i siti tutti sappiamo che i grattacieli si costruiscono piano dopo piano. Questo è il nostro spirito: servire tutti, bene, entusiasmarci anche per i piccoli progetti o i piccoli passi compiuti insieme.

 

Concludiamo con un bilancio del 2018: come è andato per la sua agenzia? Quali sono le aspettative per il 2019?

Il 2018 si è chiuso egregiamente, con andamento positivo sull’anno precedente e andando a confermare, se non migliorare, gli ottimi indicatori di performance reddituale registrati lo scorso anno quando abbiamo registrato un importante incremento, frutto delle attività ‘seminate’ negli anni scorsi e che oggi producono risultati di ottimo livello. A riprova dell’ottimo stato di salute operiamo senza debiti, con un flusso di cassa e una situazione finanziaria positivi.

Per il 2019 puntiamo a consolidare ulteriormente la posizione presso i principali clienti andando a incrementare il fatturato con clienti più recenti e aumentando la nostra penetrazione. Abbiamo in progetto nuove offerte commerciali e nuove linee di business, oltre a voler consolidare la nostra organizzazione e le nostre capacità sia sul front-end commerciale che nella delivery, restando principalmente sul mercato italiano. Potremo rafforzare le nostre competenze sia per crescita organica sia guardando ‘fuori da noi’, dialogando e valutando nuove forme collaborative con altre aziende. Fino a oggi siamo stati sollecitati più volte a unirci ai big, quotati o meno, anche in tempi non lontani: noi però cerchiamo un partner industriale, non finanziario. Per ora abbiamo scelto di rimanere indipendenti, ci ha molto lusingato l’interessamento e l’attenzione alle nostre specificità, e mai dire mai...