Inchieste

Re-shape the future. Arioli (Cernuto Pizzigoni & P.): "Il futuro per noi è portare pensiero innovativo e visione strategica ai clienti. Grazie alla partnership operativa con Sec Newgate, diamo alle aziende le giuste risposte di brand e di business"

Barbara Arioli, Amministratore delegato e founder, con Aldo Cernuto e Roberto Pizzigoni, dell'agenzia, nell'ambito dell'inchiesta avviata da ADVexpress, spiega come si sia strutturata e rafforzata per affrontare il new normal con l'accordo di recente stretto con Sec Newgate. La sigla risponde alle nuove esigenze che nascono in un mercato impattato dalla pandemia con una 'tensione positiva' e con la volontà di scoprire le nuove opportunità che nascono dal cambiamento, trasformandole in nuova energia.

L'inchiesta dal titolo 'Re-shape the future' avviata da ADVexpress tra le maggiori agenzie e aziende del mercato per comprendere come stanno ripensando business model, offerta e struttura per affrontare uno scenario profodamente cambiato dalla pandemia, prosegue con l'intervento di Barbara Arioli, Amministratore delegato e founder, con Aldo Cernuto e Roberto Pizzigoni, della Cernuto Pizzigoni & Partners.

L'agenzia, peraltro, ha di recente annunciato di aver stretto una partnership con SEC Newgate per offrire al mercato una consulenza ancora più strategica e soluzioni complete per affrontarne la complessità (leggi news).


Quanto sono cambiate – e come – le richieste dei clienti nei confronti delle agenzie?
Le richieste sono sicuramente più eterogenei e diversificate, così come il panorama degli strumenti per costruire progetti. La proliferazione dei canali di comunicazione, il loro intreccio, l'ampiezza delle competenze che le agenzie propongono, la presenza di dati ormai sempre più complessivi e specifici allo stesso tempo, il tutto centrifugato insieme, in un momento in cui il digitale è esploso, ha aperto prospettive molto diverse. Importante è tenere il bandolo, cioè la visione strategica, trasformarla in idee da non perdere per la via e da saper interpretare per esigenze diverse, capitalizzando gli investimenti del cliente. 

Per contro, come le agenzie, e nel dettaglio Cernuto Pizzigoni & Partners, stanno rimodulando la propria offerta e la propria struttura per offrire approcci e proposition innovative e più consulenziali? In che termini la pandemia ha imposto un ripensamento del business model delle agenzie?
Affrontiamo le nuove richieste di progettualità incrociando studio e attenzione verso temi che ci stimolano nella direzione di portare pensiero innovativo, che ci siano dati da interpretare o organizzare, o altro. Una tensione positiva se si vedono le opportunità che si presentano di ampliare le proprie potenzialità.

 Attraverso quali strategie è oggi possibile cogliere le innumerevoli opportunità offerte dal nuovo contesto mediatico e garantire così ai clienti un ROI significativo ?
Il nostro progetto di collaborazione con Sec Newgate va proprio nella direzione di avere costituito una partnership operativa, che racchiude un team di professionisti multichannel capaci di innovare su ogni tema, digitale e non. Ma soprattutto strategia creativa e reputazionale coinfluiscono in un framework originale in cui le risposte professionali arrivano "forti e chiari" su molti, articolati aspetti per il brand e per il business del cliente.


La pandemia ha riportato al centro i valori dei brand, l'importanza del purpose, di un modello sostenibile e di uno storytelling basato sulla verità: come e quanto cambiano i messaggi e i linguaggi della comunicazione in vista di un'auspicabile nuova normalità alle porte?
Abbiamo passato quella fase del 2020 in cui nella comunicazione si era proprio sentito il peso della realtà sorprendentemente difficile che stavamo vivendo. Sono stati momenti in cui a volte si è comunicato anche in modo un po' consolatorio. Vorrei dire che, come in tutte le situazioni di crisi, si ricerca sobrietà. Ma mi sembra che in alcuni casi più che altro si siano un po' perse le idee. Stiamo comprendendo tutti che quella che stiamo vivendo non è solo una situazione transitoria, e che le regole della vita sono proprio cambiate. Se questo significa che i brand si aprono al racconto e riescono a connettersi con un dialogo più vero di contenuti e relazione, credo che ne beneficeremo tutti. Questo senza trasformare la comunicazione in una "enciclopedia della marca", dove si usa lo storytelling per raccontare tutto, senza molte volte, un vero focus. Le buone idee anzi sono messe di più alla prova in una situazione di bulimia di informazioni. Mi piacerebbe tanto che si riuscissero a vedere idee sintetiche, di talento, brillanti. Insomma creative..