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Procter & Gamble lancia le nuove pubblicità anche per non vedenti e prodotti dal design inclusivo per migliorare la società

Nel corso del seminario 'Design Impact', tenutosi al Politecnico di Milano, per gli studenti del corso Industrial Design, Sumaira Latif, Leader Globale dei Programmi di Accessibilità e Inclusive Design dell'azienda (nella foto), ha reso note le iniziative volte ad assicurare Diversità e Inclusione, con l’utilizzo delle adv dei marchi principali.

“Con l’inclusività vincono tutti: i consumatori con disabilità, che spesso vengono dimenticati dalle aziende, il business, che con prodotti più accessibili aumenta il numero di persone che li possono utilizzare e acquistare, e i dipendenti, che, lavorando su progetti che hanno un impatto reale sulla vita delle persone, sono motivati e spinti a un risultato di maggior successo” così Sumaira Latif, Leader Globale dei Programmi di Accessibilità e Inclusive Design di Procter & Gamble (nella foto), nel corso del seminario “Design Impact” che ha tenuto il 29 ottobre al Politecnico di Milano agli studenti del corso di Industrial Design.

Valorizzare le diversità per creare un mondo più inclusivo che coinvolga anche le persone con disabilità. Questo l’impegno di P&G, reso concreto da una strategia di “Cittadinanza d’Impresa” che oltre ad azioni concrete nella Responsabilità Sociale e Sostenibilità Ambientale, comprende iniziative volte ad assicurare sia all’interno che all’esterno dell’azienda uguaglianza di diritti e Parità di Genere e appunto Diversità e Inclusione, stimolando conversazioni su temi socialmente rilevanti anche attraverso l’utilizzo delle pubblicità dei suoi marchi principali.

Pubblicità che P&G nel mese di luglio ha dichiarato di voler adattare in Italia per renderle fruibili anche alle persone con disabilità visiva e uditiva come ha raccontato Sumaira Latif nel corso dell'incontro: “Faccio parte della prima generazione di scozzesi pakistani e sono cresciuta a Glasgow in Scozia – ha detto Sumaira Latif, per tutti Sam. Sono nata con una rara patologia genetica conosciuta come “retinite pigmentosa”, che significa che non avrei mai potuto vedere molto più di come si vede attraverso lenti strette e sfocate. Più crescevo più la mia vista diventava sfocata. Non avevo realizzato da bambina quanto fossi stata fortunata a poter leggere tante parole, fino a quando improvvisamente a 16 anni non fui più in grado di leggere”.

Perseveranza, resilienza e determinazione hanno aiutato Sam a raggiungere tutto ciò che è oggi. “La mia aspirazione è sempre stata quella di ottenere una vita "normale", ha continuato, ma fare cose normali era incredibilmente difficile da giovane cieca. Cose semplici come leggere un libro, attraversare una strada, essere in grado di vedere le ultime tendenze di moda, un film o anche una semplice pubblicità, erano impossibili da fare. Tutto questo mi è servito una volta in P&G dove ho incontrato persone stupende che mi hanno messo nelle condizioni di poter aiutare tante persone come me e fare la differenza. Un giorno, ha raccontato Sam Latif - ero seduta in una stanza con le migliori menti del marketing di P&G di tutto il mondo che stavano vedendo alcune pubblicità e mi sono resa conto di quanto mi sentivo isolata. Non solo non sapevo perché la gente ridesse, o che cosa stava mostrando lo spot, ma mi sono resa conto che non ero in grado di dire nemmeno quale marca lo spot stesse promuovendo. Poi ho pensato: “se Disney può fare tutti i suoi film con descrizione audio per i ciechi, perché non poteva farlo P&G per la nostra pubblicità?”. Dopo tutto, sono solo poche parole che descrivono l'azione a beneficio dei non vedenti. Non avrebbe creato intralci a nessuno questa descrizione, essendo attivabile solo attraverso le impostazioni sul televisore. Pochi giorni dopo – ha proseguito - ho sentito l'annuncio audio descritto “Siamo i Superumani” da Channel 4 sulle Paraolimpiadi dove persone con tutti i tipi di disabilità facevano ogni genere di cose, dal lavarsi i denti al fare sport per sfatare i luoghi comuni. Così l’ho inviato a Marc Pritchard, il Chief Marketing Officer di P&G chiedendogli se potevamo fare lo stesso per le nostre pubblicità. “Sicuramente” mi ha risposto, “dobbiamo farlo immediatamente sui nostri spot e anche su quelli per le Olimpiadi che stavamo lanciando in quei giorni. Nel giro di poco ho creato il nostro primo spot con descrizione audio nel Regno Unito “Flash Dog” e lo spot per le Olimpiadi “Grazie di cuore mamma” che sono subito andati in onda”. 

Oggi P&G nel Regno Unito include descrizioni audio in tutte le pubblicità TV e P&G consente ai consumatori non vedenti e ipovedenti di ascoltare una descrizione delle azioni che aiutano a capire meglio lo spot. “Vogliamo far questo anche Italia – ha ripreso Sam Latif – e so che P&G lavora da oltre un anno con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e annunciato a luglio, per prima in Italia, il suo impegno per adattare la pubblicità televisiva dei marchi principali per coinvolgere i consumatori ciechi e ipovedenti. Una pubblicità - Gillette “Shave like a bomber” - l’ha anche adattata ma non può andare in onda perchè i broadcasters italiani non hanno ancora la tecnologia adatta per trasmetterla. Ritengo che dovrebbero investire e li incoraggio a farlo perché la messa in onda di tali pubblicità, permetterebbe ai consumatori non vedenti, ipovedenti e con problemi uditivi (gli spot sarebbero anche sottotitolati) di godere di questo tipo di intrattenimento dal quale oggi sono esclusi. Sarebbe un passo importante per un mondo più inclusivo in cui l’Italia non può rimanere indietro”.

Pubblicità inclusive ma anche prodotti il cui design facilitano attività quotidiane come fare il bucato o una doccia: “Le nostre Dash Pods hanno semplificato il bucato per tutti. In particolare – ha aggiunto Latif - le persone con problemi di cognizione, visione o destrezza trovano semplice mettere la capsula direttamente nella lavatrice, prima di mettere i loro capi. Prima era più difficile per molte persone misurare con precisione il detersivo. Inoltre abbiamo creato strisce tattili per shampoo e cerchi per balsamo sulle nostre bottiglie di Herbal Essences Bio Renew permettendo alle persone di essere in grado di distinguere al tatto lo shampoo dal balsamo. Abbiamo lanciato (Herbal Essences e ClearBlue) sulla piattaforma Be My Eyes che consente ai consumatori ipovedenti di videochiamarci per consigli sui capelli e letture dei test di gravidanza. Un design più inclusivo è una vittoria per tutti – ha concluso - per i consumatori disabili che spesso vengono dimenticati, per il business, che  rendendo i prodotti più accessibili aumenta il numero di persone che li possono utilizzare e acquistare, ma anche per i dipendenti che possono lavorare su progetti che hanno un impatto reale sulla vita delle persone e che, sentendosi coinvolti, sono spinti a un risultato di maggior successo”.

CB