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Riparte da Roma il progetto itinerante #cuoriconnessi2 contro il cyberbullismo, promosso da Unieuro con Polizia di Stato e il supporto di PubliOne

Oltre 1.200 studenti delle scuole secondarie di secondo grado sono stati protagonisti della prima tappa della nuova campagna di prevenzione itinerante, svoltasi presso l’Auditorium Parco della Musica e trasmessa in streaming anche all’interno dei punti vendita Unieuro. Il format già collaudato ha previsto l’interazione diretta con i ragazzi, a opera del giornalista e storyteller Luca Pagliari, e la proiezione del nuovo docufilm 'La stagione ritrovata' diretto da Stefano Ribaldi. Prossima fermata Verona.

È ufficialmente ripartita il 9 novembre 2018 la campagna di sensibilizzazione sul tema del cyberbullismo e dell’uso consapevole dei dispositivi di connessione, che vede ancora una volta in collaborazione Unieuro e Polizia di Stato. Già da tre anni, con questo progetto, studiato e coordinato da PubliOne, Unieuro si impegna a far conoscere e comprendere le conseguenze che questo fenomeno gravissimo può generare.

La prima tappa (9 novembre) ha visto come sede l’Auditorium Parco della Musica di Roma, alla presenza delle più alte cariche istituzionali, compreso il Capo della Polizia Franco Gabrielli e il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Entrambi hanno sottolineato con forza quanto sia importante la tecnologia, se utilizzata con scopi corretti, e come sia assolutamente necessario impedire all’indifferenza di prendere il sopravvento.

Già da tre anni con questo progetto, studiato e coordinato da PubliOne, Unieuro si impegna a far conoscere e comprendere le conseguenze che questo fenomeno gravissimo può generare: i messaggi, le immagini e i video caricati in rete oggi si diffondono in maniera incontrollata e restano presenti nel web per sempre, creando problematiche che in alcuni casi possono avere anche conseguenze drammatiche. Del resto, l’azienda propone nei propri negozi strumenti di connessione come PC, tablet e smartphone: anche per questo ha sentito il dovere di sostenere una campagna di sensibilizzazione al cyberbullismo, rivolta in particolare ai ragazzi, agli insegnanti, alle famiglie. Un progetto che nelle passate edizioni ha già coinvolto oltre 30.000 studenti e ha previsto anche una formazione specifica per tutto il personale Unieuro, una campagna dedicata ai clienti e la realizzazione del sito nocyberbullismo.it, che ragazzi e genitori possono utilizzare come punto di riferimento per ricevere informazioni utili e consigli su come prevenire il fenomeno.

“Per vocazione, la nostra agenzia si è sempre impegnata a stimolare iniziative di corporate social responsibility” – dichiara Elena Babini, Vicepresidente di PubliOne – “Nel caso di questo progetto, l’idea di lottare insieme contro il cyberbullismo è emersa di fronte alla cronaca quotidiana. La tecnologia ha cambiato la vita di tutti noi, così come quella dei nostri figli: perciò ci siamo sentiti coinvolti anche in prima persona. I ragazzi sono il nostro futuro: per questo è importante che abbiano a disposizione le informazioni e la consapevolezza necessarie a usare responsabilmente i potenti strumenti nelle loro mani. Stiamo assistendo ad un cambiamento profondo; fino a qualche anno fa le attività legate alla CSR e, più in generale, al concetto di sostenibilità erano spesso “manifesti di buona volontà” utili ai fini comunicativi ma non oggetto di vera progettualità di impresa. Oggi le imprese stanno capendo che CSR e sostenibilità rappresentano un benchmark di giudizio da parte del consumatore, sempre più attento all’eticità dei brand, e stanno inserendo questo tipo di progettualità all’interno dei cicli aziendali avendone compreso il potenziale sia dal punto di vista socio ambientale che economico. Sono sempre più le aziende che ci chiedono supporto progettuale per attività di CSR e sostenibilità, sintomo di una nuova consapevolezza che accogliamo con il piacere di chi ci crede da sempre”.

Oltre 1.200 studenti romani delle scuole secondarie di secondo grado sono stati protagonisti di questa prima tappa della nuova campagna di prevenzione itinerante, che è stato anche possibile seguire in streaming all’interno dei punti vendita Unieuro. Il format già collaudato ha previsto l’interazione diretta con i ragazzi, a opera del giornalista e storyteller Luca Pagliari, e la proiezione del nuovo docufilm 'La stagione ritrovata' diretto da Stefano Ribaldi, che ha suscitato un grande entusiasmo nei ragazzi presenti in sala.

Durante l’evento, è intervenuto il 15enne David Fabbri, che ha subito cyberbullismo e bullismo per cinque anni, e ha portato la propria preziosa esperienza di vittoria. A chiusura della mattinata, Pagliari ha presentato un esempio virtuoso di utilizzo della tecnologia: subito dopo il terremoto di Visso, proprio il cellulare, unico oggetto rimasto in suo possesso, è stato un supporto fondamentale per una ragazza sopravvissuta ai crolli. La prossima tappa si terrà nella città di Verona.

“Sono veramente orgoglioso di questo progetto e della grande squadra che l’ha sviluppato” – aggiunge Loris Zanelli, Ceo di PubliOne – “Nel corso del tempo, il progetto si è anche aggiudicato diversi riconoscimenti, come il Key Award come miglior campagna istituzionale di CSR e una Stella Mediastars come miglior progetto corporate etico-sociale: questo a testimonianza del fatto che anche il nostro settore riconosce ormai la social responsibility come punto di forza di un buon posizionamento del brand. Colgo anche l’occasione per ringraziare Polizia di Stato e tutto il management di Unieuro, che con grande sensibilità ha sposato un progetto che tocca da vicino i ragazzi e le loro famiglie”.

“Questo progetto, in cui crediamo già da tre anni, rispecchia perfettamente il nostro cuore pulsante – dichiara Marco Titi, Direttore Marketing di Unieuro – Da sempre la nostra missione è essere vicini alle persone che frequentano i nostri negozi in tutta Italia.  Ogni tappa è un incontro prezioso, in particolare con i ragazzi. Sono proprio gli adolescenti a vivere costantemente a contatto con i dispositivi proposti dalla nostra insegna, gli stessi attraverso i quali un cyberbullo può mettere in atto comportamenti inaccettabili. Quindi non potevamo non rispondere a un’esigenza di informazione, consapevolezza e prevenzione: è una responsabilità che ci assumiamo con passione. E vogliamo continuare a sostenere questo progetto con tutte le nostre forze”.

MG