Digital

4Dem lancia il plugin E-commerce Plus per aumentare vendite online e dà 3 consigli per costruirsi una buona reputazione online con l'email marketing

La piattaforma Made in Italy di email e sms marketing ha presentato uno strumento che permette di integrare in modo semplice e automatico la piattaforma 4Dem con gli e-commerce sviluppati in PrestaShop, Magento e WooCommerce. Dalla profilazione degli utenti alla corretta costruzione di un’email: perché una campagna di email marketing abbia successo, riflette la società, è fondamentale avere una buona reputazione presso i provider di posta. Ecco interessanti suggerimenti sul tema.

La crescita dell’e-commerce nel mondo continua ad essere esponenziale. Il fatturato complessivo delle vendite online è stimato in 31,7 miliardi di Euro, con un incremento del 10% sul 2015  . Una quota di mercato destinata a crescere grazie alla capacità delle piattaforme di raggiungere sempre più clienti offrendo loro un’esperienza di acquisto semplice ed intuitiva.

All’interno della strategia di vendita dei negozi online, l’Email Marketing ha un ruolo centrale arrivando a generare, ad esempio in un’occasione come il Black Friday, addirittura il 25% del fatturato e contribuendo a sviluppare il 10% dei guadagni per più del 55% delle aziende che vendono online .

È questo lo scenario su cui si è concentrata 4Dem, piattaforma Made in Italy di email e sms marketing, per sviluppare E-commerce Plus, il plugin dedicato a chi gestisce gli shop online e vuole massimizzarne i risultati sfruttando i dati relativi agli acquirenti.

E-commerce Plus è stato presentato in occasione del Netcomm Forum di Milano, il 10 e 11 maggio a MiCo Milano Congressi in via Gattamelata 5.

E-commerce Plus è uno strumento che permette di integrare in modo semplice e automatico la piattaforma 4Dem con gli e-commerce sviluppati in PrestaShop, Magento e WooCommerce.

Grazie al software sarà possibile aumentare le performance delle campagne di email marketing, fidelizzare maggiormente i clienti, automatizzare le attività di follow-up sugli acquisti effettuati e sui carrelli abbandonati e perfino far partire azioni di engagement su utenti attivi o inattivi attraverso, per esempio, l’invio di coupon, comunicazioni dedicate.          

Le email infatti continuano ad essere 40 volte più efficaci dei social media per l’acquisizione di nuovi clienti e sono decisive anche per il recupero di clienti che hanno abbandonato un acquisto prima del checkout. Secondo le ultime ricerche, le email di richiamo all’acquisto sono aperte nel 57% dei casi e i link all’interno di queste email sono cliccati nel 12,3% delle occasioni, con una media quindi molto più alta rispetto ad una normale newsletter (19,2% di aperture e 2,89% di click).

4Dem riflette inoltre sul fatto che alla base di una buona campagna di email marketing c’è la reputazione di cui gode il mittente. Proprio come Google premia i siti web che hanno una buona fama online, anche i vari provider mondiali di servizi di posta si sono attrezzati per dare ad ogni mittente una valutazione basata sull’interazione dell’utente con i messaggi ricevuti. Più le email verranno aperte e lette, più la reputazione del mittente crescerà e, con questa, la possibilità di non finire nello spam.              

Bastano piccoli accorgimenti affinché ogni azienda, ente o agenzia possa migliorare la propria reputazione. 

 

Non aggiungere indirizzi senza criterio

Il primo passo verso il successo è quello di scegliere con cura i destinatari delle campagne di email marketing. Molte aziende alle prime armi sono infatti tentate di aggiungere in modo onnivoro tutti gli indirizzi trovati sul web o di attingere a liste trovate online senza spirito critico. Una mossa probabilmente inutile o potenzialmente dannosa. Un utente non interessato alle email ricevute sarà infatti portato a chiudere il messaggio, o a non aprirlo del tutto, facendo abbassare la reputazione del mittente.

 

La profilazione

Il 72% delle aziende italiane, secondo quando riportato da 4Dem,  non analizza i dati degli utenti e invia quello che pensa sia interessante eppure, un altro procedimento decisivo per la propria reputazione, è proprio quello della profilazione: il segreto per aumentare la percentuale di apertura e di interazione con un messaggio di posta è infatti quello di inviarne di personalizzati. Per personalizzare un’email bisogna partire dal conoscere il potenziale lettore. Sarà importante acquisire alcuni dati demografici (ad esempio età, auto posseduta, sesso e Job Title) proseguendo con i dati comportamentali e di acquisto (come click e aperture, acquisti, azioni e visite al sito).

Ad esempio, per un negozio online di vestiti, sarà determinante inviare email sulla base dello stile preferito dall’acquirente, magari partendo dagli acquisti precedenti.

Un solo invio di 100.000 email non profilate produce infatti risultati 6 volte inferiori rispetto a 4 invii profilati da 25.000 messaggi l’uno.

 

Costruire correttamente una email

L’ultimo consiglio fornito dagli specialisti di 4Dem è quello di costruire le proprie email in modo corretto, pulito e non invasivo. Un’email con errori, colori sgargianti, senza formattazione o con un numero troppo elevato di link, immagini o allegati darà l’impressione di provenire da un mittente sciatto o pericoloso, facendone diminuire il livello di reputazione presso quel provider. Un’email personalizzata, che parla la lingua del lettore, che lo chiama per nome è il passe-partout ideale per entrare (e restare) nelle caselle di posta dei lettori.