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Buzzoole: nel comparto fashion molti testimonial e pochi creator, solo a settembre oltre 22 mln di interazioni. Instagram il social più usato

Solo nel mese di settembre 20.700 post contenenti gli hashtag della trasparenza. Scarso l’utilizzo degli hashtag #ad e #adv durante la Milano Fashion Week

Dopo l’inaugurazione a luglio dell’Osservatorio sul tracciamento delle campagne di influencer marketing realizzato da Buzzoole, questa volta sotto la lente d’ingrandimento ci sono le attività dedicate al mondo moda analizzate per tutto il mese di settembre, uno dei periodi più caldi per il settore complice la Fashion Week di Milano.

La piattaforma di influencer marketing solution provider in grado di connettere i brand ai content creator attraverso l’utilizzo dell'Intelligenza Artificiale, ha analizzato l’uso degli hashtag della trasparenza (#ad#adv, #sponsored, #advertising…) nel comparto fashion durante il mese di settembre 2018 su Instagram, Twitter e Facebook.

La prima analisi degli hashtag #ad e #adv, utilizzati tra il 1° febbraio e il 30 giugno 2018, pubblicata lo scorso 26 luglio, aveva sottolineato un’attenzione crescente nei confronti della trasparenza. Oggi a distanza di tre mesi, i dati mostrano un andamento ancora più positivo nel nostro Paese: a luglio, infatti, la crescita dei contenuti ha registrato un incremento del 10% rispetto al mese precedente, ad agosto le attività sono invece diminuite a causa delle vacanze estive, mentre per quanto riguarda settembre, il numero dei post è aumentato nuovamente (+100% su agosto, +44% rispetto a luglio).

Nel dettaglio, il mese di settembre ha registrato oltre 20.700 post contenenti gli hashtag #ad, #adv, #sponsored, #advertising, che hanno stimolato oltre 22 milioni di interazioni. Instagram si riconferma il luogo dove la maggior parte degli utenti condivide messaggi promozionali (77% del totale), producendo il maggior numero di interazioni (99% del totale). 

I settori nei quali si è riscontrato il maggior uso degli hashtag della trasparenza sono Abbigliamento e Accessori con una percentuale pari al 36%, seguito dal Beauty (cosmesi e profumi) con il 20%, e Food & Beverage con il 14%.

 

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Ancora scarso l’uso degli hashtag della trasparenza durante la MFW

Nonostante l’altissimo numero di contenuti dedicati alla Fashion Week di Milano, il confronto dei dati di settembre con quelli dei mesi precedenti mostra come non ci sia stato un incremento significativo in termini di post sponsorizzati nel settore moda. Questo indica che un numero di post etichettati #MFW non conteneva gli hashtag #ad e #adv, a testimonianza di come ancora numerosi influencer non siano scrupolosi nel seguire la regola della trasparenza.

Oltre 1 milione di interazioni per Fedez e la campagna Diesel

Fedez è stata la celebrity che nel comparto fashion ha generato il maggior numero di interazioni a settembre, oltre 1 milione, con due post sponsorizzati da Diesel (il primo dedicato alle collezioni Haute Couture, mentre il secondo agli occhiali da sole). Seguono Ludovica Pagani per Elle Bikini con 259K interazioni, Alice Campello per Milla Nova, Zanotti e Armani con un totale di 136K interazioni e Matteo Pelusi, che per Sartoria Toscana ha generato 136K interazioni. 

Influencer come testimonial per creare awareness

Dall’analisi qualitativa emergono alcuni trend del rapporto tra il mondo fashion e gli influencer. Infatti, i brand della moda fanno leva sugli influencer come dei veri e propri testimonial con lo scopo di generare Awareness: l’influencer diventa quindi un amplificatore del messaggio pubblicitario per far conoscere alla propria community un brand o un nuovo prodotto, che quest’ultimo sponsorizza parlandone indirettamente attraverso la pubblicazione delle proprie foto con indosso i capi.

Ma questo è un uso riduttivo degli influencer. L’Osservatorio di Buzzoole mostra, infatti, come sempre più spesso i fashion influencer non siano coinvolti dai brand della moda in qualità di creator, e quindi difficilmente si registrano casi di storytelling di prodotto o elementi creativi. Le immagini rappresentano ancora il formato più utilizzato per le attività di IM in questo settore; pochi i video, mentre le gallerie vengono usate raramente. Massivo l’uso delle Stories per raccontare i momenti della Fashion Week, le sfilate e gli eventi collaterali, ma anche in questo caso senza un taglio originale o creativo.

L’analisi dimostra che le attività di IM nel settore moda possono offrire grandi opportunità sia in termini di creatività, sia di utilizzo degli influencer per le fasi più avanzate del funnel di marketing. Gli influencer meno noti, in particolare, possono essere in grado di accelerare il processo di trasformazione da follower a customer proprio grazie alla prossimità con la propria community.

“Abbiamo inaugurato l’Osservatorio sul tracciamento delle campagne di influencer marketing per analizzare l’andamento del mercato nei differenti settori e trovare trend e punti di crescita per l’implementazione di campagne creative e sempre più impattanti”, dichiara Vincenzo Cosenza, Head of Marketing Italy di Buzzoole. “Dall’analisi del comparto fashion emerge come ci sia ancora molto lavoro da fare per realizzare attività in grado di coinvolgere tutte le fasi del funnel di marketing. Attualmente i brand fashion si limitano a far leva sull’IM per generare Awareness, ingaggiando gli influencer come testimonial e tralasciando tutte le attività di content creation e storytelling capaci di generare un engagement ancora più rilevante con la community del creator”.

SP