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Coronavirus. Corriere dello Sport-Stadio e Tuttosport lanciano #IoRestoInEdicola per ringraziare gli edicolanti d’Italia. Appello a tutti gli editori italiani ad unirsi all’iniziativa

I due quotidiani chiedono agli edicolanti di condividere questo momento che è al tempo stesso un’esperienza di vita, un momento di socialità alterata e diversa. Gli edicolanti possono raccontare la loro storia attraverso l’invio delle loro foto, racconti, video e pubblicando sui propri canali social questi materiali utilizzando l’hashtag #IoRestoInEdicola. I contenuti saranno poi pubblicati sulle pagine dei due quotidiani, sui rispettivi siti e canali social.

 

Corriere dello Sport-Stadio e Tuttosport lanciano l’hashtag #IoRestoInEdicola, un'iniziativa per ringraziare gli edicolanti per il loro impegno in questo difficile contesto, per conoscere le

 

loro storie, vedere le città, i paesi, le persone con i loro occhi.

 

I due quotidiani chiedono agli edicolanti di condividere questo momento che è al tempo stesso un’esperienza di vita, un momento di socialità alterata e diversa. Gli edicolanti possono raccontare la loro
storia attraverso l’invio delle loro foto, racconti, video e pubblicando sui propri canali social questi materiali
utilizzando l’hashtag #IoRestoInEdicola. I contenuti saranno poi pubblicati sulle pagine dei due quotidiani, sui rispettivi siti e canali social.

L’# è volutamente unbranded per fare in modo che venga utilizzato da tutti. Le testate invitano gli editori italiani a
dare spazio all’iniziativa, ad utilizzare questo hashtag e a pubblicare foto e pensieri degli edicolanti per
alimentare un’iniziativa che unisca ed esprima il proprio “grazie”.

Un unico hashtag, un unico GRAZIE da parte di tutti gli editori d’Italia uniti in un messaggio comune.
I giornali e i giornalisti ringraziano gli edicolanti.
Siamo con voi, al vostro fianco. Ce la faremo.

Riportiamo la nota stampa inviata da Corriere dello Sport-Stadio e Tuttosport che spiega i valori alla base dell'iniziativa. 

 

Ennesimo giorno di quarantena, il Bel Paese fermo e in fermento al tempo stesso. La voglia di rivalsa, di lavoro, di socialità, di spazi occupati e al tempo stesso la paura di stringersi, di incontrare, di toccare, di andare troppo lontano da casa.
Il pensiero a chi amiamo e non possiamo raggiungere, l’affidamento, la fiducia, la stima, la gratitudine verso
medici e infermieri che più di tutti non possono fermarsi e lo fanno per amore della propria professione,
per il giuramento, per la dedizione a una causa meravigliosa che è la vita di tutti.

Grazie.

Con loro migliaia di lavoratori di quei settori che non possono fermarsi, persone che si espongono tutti i
giorni a quella paura di toccare e incontrare, ma che vanno avanti. Un abbraccio a loro, così come a tutti
coloro che vorrebbero potersi dedicare anche in questo momento al proprio lavoro, tanto importante per
le loro vite, ma che non possono, a chi è costretto ad accettare rinunce per una causa maggiore e giusta ma
che chiede anche tanto sacrificio.
È per queste persone, per tutti i lettori, che continua l’industria dell’informazione.
Per stringerci a loro con le nostre parole.
Chi fa informazione, chi vive nelle redazioni e costruisce ogni giorno pagine, articoli e immagini, deve tanto
a chi permette loro di arrivare alle persone e conosce e riconosce, quindi, il ruolo cruciale svolto dagli
edicolanti. 

A queste persone dedichiamo un grazie particolare perché sono fuori, in strada, nelle loro edicole per noi
tutti. L’informazione non si ferma e con questa gli edicolanti che ogni giorno aprono la loro edicola e in
prima linea osservano e dialogano con chi non rinuncia al momento della lettura del quotidiano e di una
rivista.
Loro possono vedere le persone per noi, essere il mezzo attraverso cui ritrovare gli altri, avere un “contatto
sociale”.