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La scuola nei giorni del Coronavirus: CWS suggerisce 5 buone pratiche per sfruttare al meglio il digitale

La decisione presa dal Ministero dell'istruzione di tenere scuole e università chiuse fino al 3 aprile implica un ripensamento della didattica, del rapporto studenti - insegnanti e della gestione dei figli per i genitori che lavorano. Per questo, la company specializzata in Digital Trasformation ha stilato 5 buone pratiche sfruttare al meglio il digitale.

La decisione presa dal Ministero dell'istruzione di tenere scuole e università chiuse fino al 3 aprile implica un ripensamento della didattica, del rapporto studenti - insegnanti e della gestione dei figli per i genitori che lavorano.

In un contesto come questo diventa fondamentale un approccio orientato alla digital transformation. Questo significa non solo adottare tecnologie digitali in grado di portare la scuola in cloud e quindi consentire la didattica a distanza, ma anche intraprendere un percorso di digital education che consenta di comprendere tutte le potenzialità dei linguaggi, degli strumenti e degli ambienti digitali.

CWS - realtà che supporta le aziende nei percorsi di Digital Transformation, da sempre attenta ai bisogni dei più giovani - ha stilato 5 buone pratiche sfruttare al meglio il digitale:

1. Cerca contenuti di Edutaintment online 

Quando le scuole sono chiuse in una situazione di emergenza come quella attuale, molte famiglie devono affrontare il problema della gestione del tempo dei figli, soprattutto minorenni, che spesso davanti ad uno smartphone o a un computer tendono a preferire attività di intrattenimento rispetto a quelle educative. Questi due termini però non devono essere considerati antitetici: anche tra le app e i video di YouTube ci sono infatti contenuti educativi pensati per fare intrattenere i ragazzi. Dall’app Brain Out che sfrutta il meccanismo della gamification per mettere alla prova le capacità di logica e misurare il QI, alle video lezioni dedicate agli studenti delle superiori del docente Elia Bombardelli che spiega la matematica ma con il linguaggio di YouTube.

2. Usa i social, gli studenti sono lì 

Il secondo problema emerso riguarda l’erogazione delle didattica. Nell’immediato, visto che non tutte le scuole erano strutturate per gestire la formazione a distanza, alcuni docenti hanno utilizzato gli strumenti già in uso da genitori e studenti. Gli insegnanti delle scuole primarie per sopperire alla mancanza di contatto con gli studenti hanno improvvisato registrazioni audio o video condivise sui gruppi Whatsapp dei genitori. Sicuramente una modalità non ottimale ma che nell’emergenza può sopperire alla mancanza di altre possibilità. Gli studenti maggiorenni possono invece essere raggiunti più facilmente attraverso i social. È così che alcuni docenti hanno sfruttato social diffusi come Instagram per condividere con i ragazzi i contenuti del corso.

3. Condividi le esperienze tra insegnanti 

Nei social sono presenti anche gruppi dedicati agli insegnanti dove vengono condivise esperienze e strumenti. Ne sono un esempio Insegnanti due punto zeroInsegnanti Online - Come insegnare online.

4. Vai in Cloud per gestire la didattica in remoto 

Nelle università da anni sono stati adottati strumenti di didattica online come ad esempio Moodle sia per supportare gli studenti lavoratori o non frequentanti, sia come strumento per la didattica frontale. Più recentemente nelle scuole primarie e secondarie è stato introdotto il registro elettronico, che è però ancora limitato per quanto riguarda la condivisione di contenuti multimediali. Un’evoluzione di questi strumenti sono le piattaforme di collaboration. Suite di collaboration come Google Suite e Microsoft Office, nate per rispondere ad esigenze di privati ed aziende, hanno anche una versione dedicata alle scuole che in questi giorni è disponibile gratuitamente come indicato nel sito del MIUR.

5. Prepararsi alla digital transformation nella scuola 

Oltre ai suggerimenti per affrontare l’emergenza, il consiglio è quello di guardare alla crisi come un momento di cambiamento per introdurre nuove pratiche ed abitudini che possono poi diventare la base per innovare la scuola e trasformarla in una smart school. Nel contesto scolastico, così come in quello aziendale, significa intraprendere un percorso di digital transformation. Con questo termine si intende sia adottare le opportunità delle tecnologie cloud, sia adottare una mentalità predisposta alla sperimentazione, al cambiamento e alla gestione dell’incertezza.

Si tratta di una sfida non facile, soprattutto in grandi organizzazioni come il sistema scolastico che da un lato devono gestire la complessità tipica di un’istituzione formativa, dall’altra forniscono un servizio molto delicato come la formazione degli studenti. Il cambiamento però può avvenire anche dal basso, dalla scelta dei singoli istituti, dei singoli insegnanti o dei genitori di adottare le opportunità del digitale descritte. 

È proprio a scuole ed insegnanti che CWS vuole mettere a disposizione le proprie competenze e accompagnarli nel processo di trasformazione digitale della scuola. Per questo nei prossimi giorni metterà a disposizione sui propri canali Instagram (@cwsdigitalsolution) e YouTube delle videolezioni di utilizzo degli strumenti di collaboration per creare lezioni online.