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Nel libro 'Conversion sine qua non' l'agenzia spiega cosa non è il conversion marketing
Una relazione tra brand e consumatore non è molto diversa da una relazione tra due persone. E si sa, in una relazione si procede per errori. Imparare a conoscerli vuol dire imparare a evitarli, così da cominciare una relazione e trasformarla in amore. O sarebbe meglio dire “convertirla”?
A un anno dalla sua nascita, Conversion, la prima omnichannel agency italiana, pubblica un nuovo libro in versione cartacea ed eBook dal titolo ‘Conversion sine qua non’, che vuole fare proprio questo: dire qualcosa di importante a proposito del Conversion marketing.
L’eBook vuole raccontare cosa non è il Conversion Marketing. Cosa non fa e cosa non può non fare, spiegando, in pochi passaggi, cosa si deve evitare, cambiare, capovolgere per poter intraprendere un percorso che sia ingaggiante e omnichannel. Perché il marketing è un gioco molto preciso, e, per convertire bisogna conoscere le regole del gioco.
Per citare alcuni passaggi dell’eBook, di sicuro, “il Conversion Marketing non è una moda. E’ una missione”. Nel nuovo scenario di consumatore ubiquo, always on e consapevole, i vecchi modelli di engagement hanno perso la loro efficacia: pensare di replicarli non ha più senso. Oggi è un dovere seguire i consumatori su ogni touchpoint del loro processo di acquisto, agganciarli in una relazione di lungo periodo e convertirli, man mano, da lead a shopper, da shopper a buyer, da buyer a loyal, da loyal ad advocate: un processo continuo definito, in sintesi: “the art of conversion”.
“Il Conversion Marketing non è solo sell-out. E’ tanto altro”. E’ conversione in Lead, Shopper, Buyer, Loyal e Advocate. L’obiettivo è capire in quale fase del funnel si trovi il consumatore e adattare strategia ed azioni di conseguenza.
Per questo motivo siamo lontani dalla sola logica di sconti e promozioni, parliamo di valore: bisogna offrire valore alla vita del consumatore e alle sue scelte, qui e ora, contestualmente al suo bisogno, luogo e momento. Ma cos’è il valore per il consumatore? Può essere molte cose, a seconda della fase di vita della relazione, può essere un’informazione preziosa, un servizio, un’app e certamente in momenti precisi anche uno sconto.
E soprattutto, “il Conversion Marketing non può non essere che omnichannel”. Lo shopper è diventato omnichannel, sempre connesso; si sposta tra i touchpoint in modo fluido, a seconda dell’esigenza del momento. Non si tratta semplicemente di pensare ad attività che vivano contemporaneamente su più canali, ma significa concepire idee ed execution multicanale, che sappiano seguire con coerenza il consumatore su touchpoint rilevanti e con messaggi di engagement pertinenti al contesto, al momento e ai suoi bisogni.
Sergio Spaccavento, ECD di Conversion, commenta in una nota: “… convertire oggi significa prendere per mano il consumatore e stabilire con lui una relazione costante, proiettata all’acquisto, alla frequenza, alla fedeltà e alla comunanza di valori. Questo è il posizionamento innovativo che Conversion continua ad adottare e che permette a tutto il team di affrontare le sfide, presenti e future, con ottimismo e consapevolezza.”.