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Cannes Lions 2019. Porro (Havas Milan): "Quest'anno poche punte di eccellenza per la sezione Film. La tv ha perso appeal, è un mezzo bidimensionale e i giovani creativi preferiscono lavorare per altri media"

L’executive creative director di Havas Milan, nonché giurato italiano nella sezione Film, commentando i risultati di questa edizione del Festival Internazionale della Creatività di Cannes ha fatto alcune interessanti riflessioni in merito al mezzo televisivo, che oggi non può più essere considerato il re incontrastato del panorama mediale.

(Cannes. Dalla nostra inviata Serena Piazzi). Nella sezione Film l'Italia ai Cannes Lions 2019 conquista un Leone d'Argento grazie alla campagna 'Unmissable' firmata da Publicis per Heineken. A vincere il GP sono gli USA con ‘The Truth Is Worth It, campagna multisoggetto firmata da Droga5 per il New York Times (leggi news). 

ADVexpress, che già nei giorni scorsi aveva avuto un interessante conversazione con Giovanni Porro, executive creative director di Havas Milan, nonché giurato italiano nella sezione Film (leggi news), è tornata da lui per un commento a caldo dopo la proclamazione dei vincitori della categoria.

"La campagna per il New York Times è emersa subito tra gli altri progetti, così come si è fatto notare il progetto 'Nike dream crazy' di Wieden + Kennedy Portland per Nike - ha esordito Porro - . Se una volta la scelta per il Grand Prix ricadeva su una ventina di lavori, quest'anno in lizza c'erano solo questi due. Una dimostrazione del fatto che, nonostante il grande numero di entries, è stata un'annata un po' dimessa per la sezione Film, dove sono mancate delle punte di eccellenza".

"D'altra parte - ha continuato Porro - , la tv ha perso gran parte del suo appeal: è un mezzo bidimensionale, affiancato da media più stimolanti e interessanti e forse anche le aziende hanno perso un po' di fiducia nel suo potenziale. Senza contare il fatto che la sintesi televisiva può mettere in difficoltà i creativi che oggi, soprattutto se giovani, preferiscono lavorare per altri media che consentono inedite modalità di interazione con il consumatore".

"A questo si aggiunge il fatto che le campagne televisive richiedono budget importanti che non sempre le aziende possono permettersi di investire - ha aggiunto Porro - . Una campagna in tv non deve avere soltanto una buona idea alla base, ma deve essere caratterizzata da una esecuzione outstanding, altrimenti non ha alcuna possibilità di entrare in shortlist ai Cannes Lions. Le campagne Diesel a firma Publicis, ad esempio, funzionano perché vantano una produzione di livello, supportata da buone idee"

Proprio riguardo ai successi di Publicis alla 66esima edizione del Festival Internazionale della Creatività di Cannes, Porro ha affermato: "Il connubio agenzia-cliente in questo caso funziona bene, la qualità del lavoro è alta e si intuisce un approccio studiato e preciso ai Premi Internazionali, condiviso con l'azienda, che porta risultati positivi".