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Il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia al 10° Forum WPP | The European House – Ambrosetti: "Per rilanciare il Paese, occorre comunicarlo bene, abbattendo provincialismo e analfabetismo funzionale"

Rilanciare l'Italia dal punto di vista del turismo? Si può, si deve fare, ma non basta basarsi solo sul patrimonio che c'è, va comunicato in modo semplice e funzionale. Lo ha dichiarato il titolare del dicastero del Turismo, reintrodotto con il Governo Draghi dopo quasi trent'anni di “assenza”.

Quando si ha tanto da perdere, è ancora più importante comunicarlo, raccontarlo nel modo corretto.
Un assunto che vale per ogni realtà, ma ancora di più per l'Italia come polo di attrazione turistica.
Dopo che la pandemia si è scagliata con tutta la sua violenza sul settore del turismo, uno di quelli che ha accusato di più il colpo, l'Italia ha provato a rialzarsi in piedi e a tornare a brillare come meta eletta per le proprie vacanze da parte non solo degli italiani, ma anche degli stranieri.
«Uno dei grandi problemi in Italia è che spesso invece che comunicare i risultati come Sistema Paese – commenta il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia dal palco del 10° Forum WPP | The European House – Ambrosetti - Lo si fa in modo molto “provinciale”, ovvero gli uni contro gli altri. Proprio da qui bisogna ripartire: investire su una buona comunicazione è importante, ma farlo avendo la consapevolezza dei propri punti di forza, superando il provincialismo».

E proprio da qui è ripartito anche il Governo Draghi, tornando a istituire il dicastero del Turismo autonomo con portafoglio dopo quasi trent'anni dalla sua soppressione. «Anche questa è comunicazione: se una cosa esiste, ha una sua dignità, una sua forza per fare ed esprimersi. Vi porto quest'esempio: l'Italia è rinomata per il suo comparto enogastronomico, eccellenza senza pari in
tutto il mondo. Ebbene, l'anno prossimo sarà la prima volta che ospiteremo il congresso mondiale dell'enoturismo ad Alba, in provincia di Cuneo. Perché non l'abbiamo mai fatto prima? Perché nessuno ha mai chiesto la possibilità di farlo, è questione di organizzazione. E anche perché ora c'è un Ministero del Turismo che ne legittima ancora di più la fattibilità».

Ma più che comunicare l'Italia all'estero, va comunicata bene agli italiani: «Esiste un analfabetismo funzionale di fondo, e lo dico senza retorica. Vi è un recente studio svolto dall'Università Cattolica che rivela che il 18% degli italiani conosce le regioni solo per nome e nemmeno tutte. Senza troppi scherzi, davvero molti non sanno cosa sia il Molise, né dove sia collocato. Come facciamo a comunicare al mondo che siamo il Paese più bello del mondo, se poi gli italiani non sanno farsi ambasciatori consapevoli di tutto questo?».

Ripartire quindi tutti insieme dal digitale e dalla sostenibilità: «In questo ultimo periodo la Spagna ha rilanciato alla grande il suo patrimonio termale grazie a un portale molto semplice, in cui tramite un numero di telefono era possibile prenotare tutto, dai trasporti al soggiorno termale. Noi che in Italia non siamo da meno, abbiamo cercato di copiare per rilanciare non solo le terme, ma il turismo sanitario in generale: la sanità è uno dei nostri fiori all'occhiello e questo sarà uno dei nostri prossimi obiettivi.
Infine, la sostenibilità: il patrimonio che abbiamo deve crescere e deve rendere, soprattutto. Cominciamo a creare consapevolezza intorno a quello che già c'è e funziona. Ripartiamo da qui».