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Teads - Switch. Editori e GDPR, Lo Ponte (Teads): "Italia ancora indietro rispetto all'adozione della CMP per raccogliere il consenso degli utenti"

Nel keynote dal titolo 'GDPR Barometer: data collection & user consent. Italia e Europa a confronto', Angelo Lo Ponte, Data Analyst and Technical Solutions di Teads Italia, ha parlato delle regole a cui gli editori devono attenersi da quando è entrato in vigore il GDPR.

Con l'entrata in vigore del GDPR, avvenuta a maggio 2018, sono cambiate molte cose anche per gli editori online. Ne ha parlato Angelo Lo Ponte, Data Analyst and Technical Solutions di Teads Italia all'evento Switch organizzato da Teads al Fuori Salone (leggi news). 

Il manager ha introdotto in particolare il concetto di CMP, ovvero uno strumento utile a raccogliere il consenso di un utente al suo arrivo sul sito e la modifica di tale consenso in qualsiasi momento della sua navigazione

"Il GDPR invita gli editori a effettuare diverse operazioni - ha spiegato Lo Ponte -:  raccogliere i consensi necessari per il deposito di cookie e le diverse operazioni sui dati personali effettuate dal sito web o dai suoi vendors, bloccare il deposito di cookie o la chiamata di tag partner fino a quando il consenso non è stato raccolto, accertarsi che la CMP consenta all'editore di assumere i propri obblighi normativi e conservare i consensi raccolti a fini di prova legale"

Per verificare che il consenso di un utente sia preso in considerazione, è necessario garantire che: nessun cookie sia memorizzato prima del consenso (esclusi i cookie funzionali, ndr.), nessun tag partner venga eseguito prima del consenso, le informazioni sul consenso siano correttamente trasmesse al partner.

Guardando alle percentuali di installazione della CMP da parte degli editori si nota che in Italia il 61% circa dei siti l'ha installata ma le percentuali negli altri Paesi sono più alte. 

Grafico

La CMP attualmente più utilizzata sia in Italia che in Europa è quella di Quantcast.

Serena Piazzi