Mercato

A Linkontro Nielsen si immagina il prossimo futuro, con gli occhi puntati su tecnologia, consumi e innovazione

Dagli interventi di Andrea Boltho (Oxford), Elio Catania (Confindustria Digitale), Michele Tesoro-Tess (Reputation Institute), l'Italia appare come un Paese che sconta un ritardo su molti fronti, nella crescita, nelle riforme, negli investimenti in Intelligenza Artificiale e nella PA. Infine, un invito alle aziende ad andare oltre l'awareness generata dalla pubblicità e costruire una buona reputazione.
(Santa Margherita di Pula). Nella giornata di venerdì 18 maggio il convegno organizzato da Nielsen è entrato nel vivo cercando di approndire i temi e gli aspetti che caratterizzeranno il prossimo futuro, dal punto di vista tecnologico, dei consumi e dell'innovazione. Molti e di alto valore gli interventi di relatori italiani e internazionali. 
Andrea Boltho, Magdalen College Oxford

 
L'apertura è stata affidata all'economista Andrea Boltho (foto sopra), emeritus fellow del Magdalene College di Oxford. In attesa che arrivi la prossima recessione, non si può sapere ancora quando, per l'Italia non ci sono notizie troppo incoraggianti. Purtroppo siamo ancora indietro rispetto all'Europa in termini di crescita, e lo scenario politico che va delineandosi non sarà certo d'aiuto. Si rischia di tornare indietro rispetto a quello che gli ultimi governi hanno cercato di fare sul terreno, soprattutto, delle riforme.

Elio Catania, Confindustria Digitale

 
Elio Catania (foto sopra) presidente di Confindustria Digitale, ha posto l'accento sull'importanza che l'intelligenza artificiale sta avendo nello sviluppo economico delle economie mondiali. Si tratta di una vera e propria rivoluzione. "Nel giro di 15 anni un terzo della crescita degli Usa sará generata dall'intelligenza artificiale".
L'Italia però ha accumulato un notevole ritardo, soprattutto a causa della sua classe politica. "Ma la buona notizia è che il Paese si è svegliato. Ma siamo ancora indietro rispetto alla Francia ad esempio dove Macron ha investito un miliardo e mezzo in questo settore".

La pubblica amministrazione, poi, è in fortissimo ritardo. "Anche qui c'è un problema politico, di governance, argomento che nei recenti governi è stato affrontato ma che non appare negli attuali programmi".

Michele Tesoro-Tess (foto in alto), Executive Partner e Senior Managing Director Emea del Reputation Institute, ha sottolineato che "in un mondo dove l'informazione è pervasiva e la notorietà acquisita, la reputazione delle aziende italiane viene ancora poco considerata. Oggi non basta l'awareness, generata principalmente dalla pubblicità, bisogna lavorare sul rapporto con i consumatori e, quindi, sulla reputazione". E con gli influencer, attenzione, occorre verificare la loro credibilità nel rapporto tra marca e cliente. "Meglio utilizzare influencer che sono anche clienti invece di testimonial che prestano la propria immagine soprattutto per il proprio tornaconto".
Inoltre, la sostenibilità è un tema importantissimo.
 

Salvatore Sagone