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AGCOM. I ricavi del sistema delle comunicazioni a - 6 mld nel primo trimestre (11,6 miliardi), per l'impatto del coronavirus. Per fine anno il mercato stimato a quota 50 mld. Sfuma 1 miliardo di ricavi pubblicitari

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni prevede che a causa della crisi sanitaria sfumerà 1 miliardo di euro di ricavi pubblicitari, nonostante la crescita di audience e di consumo dell’informazione..

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato sul proprio sito istituzionale la Relazione Annuale 2020 sulle attività svolte e i programmi di lavoro, rilasciando anche i dati riguardanti  i ricavi del sistema delle comunicazioni calati del 6%  nel primo trimestre a 11,6 miliardi di euro, a causa del coronavirus, con un mercato  complessivo stimato con un valore di 50 miliardi per fine anno. Minore l'effetto del lockdown sull'audiovisivo che ha segnato un  +42% a marzo.

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni prevede “un valore complessivo del settore delle comunicazioni che alla fine del 2020 potrebbe scendere al di sotto dei 50 miliardi di euro, con una perdita rispetto al 2019 dai 3 ai 5 miliardi, corrispondente a una variazione compresa tra il -6% e il -10%”.  “Guardando a quello che avrebbe potuto essere l`andamento complessivo del sistema delle comunicazioni nel 2020 – spiega l’Authority – e in assenza dell`evento congiunturale, l`effetto negativo prodotto dall`epidemia è stimabile tra i 4 e i 6 miliardi”

Il settore delle comunicazioni ha giocato un “ruolo centrale nella gestione dell`emergenza epidemiologica da Covid-19 dimostrandosi, ancora una volta, l`asse portante di ampi segmenti del sistema economico e sociale”. L'Authority commenta: “la transizione alla ‘nuova normalità’ sta evidenziando questioni fondamentali che investono, in primo luogo, il ruolo delle infrastrutture e dei servizi di telecomunicazioni, fisse e mobili, e di internet quale precondizione per il godimento dei diritti sociali costituzionalmente garantiti: imprese, scuole, famiglie dipendono più che mai dalla garanzia di connettività sufficiente allo svolgimento in contemporanea di una varietà di attività online e dal grado di copertura delle reti a banda larga e ultralarga”.
“Il digital divide, in tutte le sue dimensioni, a partire da quella socio-economica, oltre che di divario infrastrutturale, emerge, in un periodo di crisi come quello attuale, come un fattore di domanda su cui intervenire per la ripresa della crescita in Italia”.

 

Per le telecomunicazioni, nel primo trimestre, il segmento della rete fissa ha subito una flessione dei ricavi maggiore  (-7%) di quello della rete mobile (-2%), con una riduzione complessiva di circa 400 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell`anno precedente. Ciò a fronte di un deciso incremento dei volumi di traffico.

Nel settore dei media, che nel trimestre complessivamente si stima abbia perso oltre 200 milioni se confrontato con lo stesso periodo del 2019, la riduzione ha interessato tutti i comparti, ad eccezione dei contenuti audiovisivi online a pagamento (Vod), che a marzo, primo mese di lockdown, hanno fatto registrare un tasso di crescita considerevole (+42% rispetto a febbraio, +60% rispetto a marzo 2019), superando i 17 milioni di utenti unici.

 

A causa dell'emergenza sanitaria, AGCom stima che sfumerà 1 miliardo di euro di ricavi pubblicitari , nonostante la crescita di  audience e di consumo dell’informazione

 

“Nonostante la crescita delle audience e del consumo di informazione rilevato almeno per televisione e internet, i risultati economici del primo trimestre dell`anno sono già fortemente negativi per tutti i mezzi di comunicazione e le previsioni elaborate lasciano supporre una flessione degli introiti pubblicitari (causata sia dalla minore disponibilità di spesa degli inserzionisti sia dall`abbassamento dei prezzi di vendita degli spazi pubblicitari) che a fine anno potrebbe oscillare tra l`11% e il 14%, con una perdita attesa nell`ordine del miliardo di euro rispetto al 2019” scrive l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni (nella foto il presidente Angelo Cardani), nella sua Relazione annuale che quest’anno contine eun approfondimento dedicato alle conseguenze sul settore derivanti dall’emergenza Covid-19.

Il sostegno alla domanda si configura “come la sfida maggiore dei prossimi mesi”. Per l’Autorità “infatti, non solo la carenza di domanda di connettività rappresenta un problema multidimensionale complesso, nella misura in cui non dipende solo da fattori economici ma anche da fattori di ordine sociodemografico e culturali in senso ampio, ma è anche una condizione indispensabile per ripensare a un piano di digitalizzazione del Paese che sia efficace e che contempli contemporaneamente interventi sul versante infrastrutturale (technology push), sulla struttura della domanda (demand pull), nonché sulle crescenti problematiche legate alla sicurezza informatica”.