Mercato
IAB Forum: pubblicità online a +9% nel 2019 a quota 3.3 miliardi. Oltre il 76% del mercato è degli OTT. Noseda: "Serve un intervento normativo. L'uomo al centro della rivoluzione digitale, ma deve imparare a governarla. Audio is the new queen"
Ha preso il via questa mattina al MiCo IAB Forum 2019, nel segno di Shaping the revolution. Un titolo significativo della rivoluzione digitale in corso e della necessità, per l'uomo, di imparare a governare la rivoluzione digitale e il cambiamento che ha innestato invece di subirla come semplice spettatore. Lo ha dichiarato in apertura del Forum Carlo Noseda (nella foto), presidente IAB Italia commentando: "Internet compie 50 anni, oggi non è più l'era dei nerd da garage ma il tempo di aprire una riflessione profonda sul ruolo dell'uomo nella trasformazione in corso e sulla bontà o meno di quanto sta facendo".
Riguardo all'adv online Noseda ha commentato: "che il digitale cresca non è una sorpresa, oggi rappresenta il secondo mezzo dopo la tv ed è centrale nelle strategie delle aziende, così come il suo contagio con la tv. Dobbiamo invece chiederci quale quota di questa crescita finisce nelle mani di pochi e domandarci cosa può fare IAB Italia affinchè ci siano trasparenza ed equità sul mercato".
I dati diffusi dalll’Osservatorio Internet Media della School of Management del Politecnico di Milano questa mattina infatti indicano che il comparto della pubblicità online che cresce per l’undicesimo anno consecutivo, con investimenti che raggiungono nel 2019 i 3,3 miliardi di euro (+9% rispetto al 2018). Il valore rappresenta il 40% della raccolta pubblicitaria complessiva (37% nel 2018) ed è secondo solo alla TV, che detiene il 44% del mercato (46% nel 2018).
La componente internet, così rilevante per l’intero settore pubblicitario, rimane tuttavia controllata ancora dai colossi del web, Google e Facebook in primis, seguiti da Amazon che sfrutta il suo dominio nell’eCommerce, che detengono oltre il 76% del mercato pubblicitario digitale (75% nel 2018). In soli cinque anni hanno incrementato la loro quota più del 10% (nel 2015 avevano il 65% del mercato).
Il modello “internet” per formati
In relazione ai singoli formati pubblicitari online, sempre secondo le stime degli Osservatori del Politecnico di Milano, rimane dominante la display (che raccoglie al suo interno i banner tradizionali, i video, i diversi spazi all’interno dei social network e i nuovi formati native) che vale il 63% dell’intero mercato. La sua crescita è dovuta soprattutto ai formati video, ampiamente diffusi anche sulle piattaforme social, che crescono del 20% rispetto all’anno scorso e anche alla raccolta derivante dai diversi formati native che cresce oltre il 50%. Secondo posto per la search (rappresenta il 28% del totale investimenti in internet advertising) che fa segnare per il 2019 una crescita stimata del 6%. Molto bene la raccolta derivante dalla classified & ecommerce advertising, ossia l’acquisto di visibilità per annunci su siti di compravendita o directory online, che segna un +14%. Il Programmatic infine cresce del 13%, leggermente sotto la stima del +15% fornita a inizio anno e rappresenta un trend ormai affermato nel mercato, la diffusione di una comunicazione sempre più data-driven.
Il rinascimento dell’audio
Se nel 2019 il digital audio advertising si stima raccolga in Europa, investimenti per 471 milioni di euro, IAB Europe prevede che questo valore triplicherà entro il 2023, raggiungendo quota 1.5 miliardi di euro. Il mercato tradizionale della pubblicità radio da solo vale 6 miliardi di euro in Europa ed è destinato a digitalizzarsi grazie a nuove opzioni audio dalla radio IP ai sevizi di streaming musicale ai podcast.