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Masi: 'Il caso Audiradio primo segnale della caduta del sistema Audi'

Alla vigilia dell'Assemblea Audiradio, in programma l'1 dicembre, il presidente di Confindustria Knowledge e presidente uscente di AssoComunicazione si esprime in merito alla questione. A suo parere, il sistema delle Audi, che ha governato il Paese per 30 anni, è in crisi profonda: da questo 'smottamento' comincerà una nuova era per i mezzi di comunicazione e nasceranno nuovi sistemi per la loro misurazione.
Dopo la messa in liquidazione della società avvenuta lo scorso luglio a causa delle polemiche seguite alla decisione di non pubblicare i dati del Panel Diari, ritenuti non attendibili, senza rendere disponibili alle emittenti nemmeno quelli dell'indagine Cati (vedi notizia correlata), è in programma domani, 1 dicembre, alle 11, l'Assemblea Audiradio, durante la quale dovranno essere approvati il bilancio 2010 e il rendiconto 2011. Se questo non avverrà verrà nominato un curatore fallimentare e dunque il fallimento sarà ufficiale.

Per Diego Masi, presidente di Confindustria Knowledge e presidente uscente di AssoComunicazione, si tratta di un fatto molto importante, che segna la fine di un'era.

"Per trent'anni il nostro Paese si è retto sul sistema rigido delle Audi - ha affermato Masi a margine della conferenza del neo presidente dell'associazione Massimo Costa -: ogni mezzo era governato da un'Audi che forniva dati precisi. Il caso Audiradio dimostra che questo sistema è in crisi e sta crollando. Questo 'smottamento' provocherà un cambiamento profondo nello scenario della comunicazione italiana e porterà alla nascita di nuovi sistemi di misurazione dei mezzi, più efficaci nel rispecchiare le attuali modalità di fruizione (proprio oggi GfK Eurisko ha annunciato la nascita della nuova indagine 'Radio Monitor', ndr. - vedi notizia correlata)".

"E' bizzarro che oggi alcune emittenti lamentino la mancanza di dati considerato che la delibera del CdA di Audiradio di non pubblicare i dati del Panel Diari fu presa all'unanimità - ha sottolineato a margine della conferenza stampa Fidelio Perchinelli -. Tuttavia il caso Audiradio è un segnale significativo del fatto che le Audi ormai abbiano fatto il loro tempo. D'altra parte, ci sono alcuni problemi importanti che cominciano a venire a galla: basti pensare agli stranieri residenti nel nostro Paese che non vengono contemplati nel panel Auditel, o agli ascolti della televisione dalle seconde case, che non vengono rilevati. Questioni che non possono più essere ignorate e da cui si evince la necessità di un rinnovamento dei sistemi di rilevazione dei dati".


Questi sono giorni importanti per Diego Masi: oggi, 30 novembre, ha consegnato lo scettro di presidente di AssoComunicazione nelle mani di Massimo Costa mentre domani, 1 dicembre, la giunta dovrebbe certificare ufficialmente la nascita di Confindustria Knowledge, la Federazione che riunisce le Associazioni di categoria Assirm, AssoComunicazione, Assoconsult, Assorel, Unicom, Fedoweb e si propone di contribuire all'implementazione delle proposte economiche, culturali e politiche della nuova Confindustria, partecipando attivamente all'elaborazione di una risposta efficace del mondo associativo alle sfide della crisi (vedi notizia correlata).

In occasione della prima conferenza del neo presidente di AssoComunicazione Massimo Costa e ai microfoni di ADVexpressTv, Masi si è espresso relativamente a entrambi gli aspetti.

Il manager, sicuro che Costa sia la persona adatta per guidare l'Associazione in questo momento ancora turbolento, si è dichiarato ottimista in merito al contributo che Confindustria Knowledge potrà dare al Paese e al comparto, anche grazie alla collaborazione con AssoComunicazione.

L'Italia, secondo Masi, sta cambiando, e ha l'opportunità di andare lontano. La Federazione, pronta a promuovere l'innovazione in tutte le sue forme, potrà essere protagonista di questo cambiamento e potrà dare una mano a disegnare il futuro del nostro Paese.

Masi è piuttosto ottimista sulla situazione attuale. Si definisce ai nostri microfoni un presidente 'bridge'. In questi tre anni al timone di AssoComunicazione, afferma, ha infatti traghettato l'Associazione in mezzo a una tempesta perfetta (dal 2009 a oggi, com'è noto, l'economia globale e il mercato della comunicazione hanno vissuto una crisi importante, ndr.) e ora la consegna nelle mani del nuovo presidente sicuro che il peggio sia passato e che si intraveda all'orizzonte un barlume di sereno.

Serena Piazzi