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Nuovo piano strategico triennale per Publicis Groupe: previste acquisizioni per 500 milioni l’anno e tagli ai costi per 450 milioni

Nel corso dell’Investors Day organizzato ieri, 20 marzo, a Londra dal Gruppo Publicis, il Ceo Arthur Sadoun (nella foto), ha presentato il nuovo piano strategico denominato ‘Sprint to the future’, che fa leva su tre asset: la visione, il modello operativo e la gestione. Uno degli obiettivi è migliorare del +4% la crescita organica, incrementando il fatturato di 900 milioni di euro nel triennio. Previste acquisizioni nell’area dei dati, della creatività e della digital business transformation.

Nel corso dell’Investors Day organizzato ieri, 20 marzo, a Londra dal Gruppo Publicis, il Ceo
Arthur Sadoun ha presentato il nuovo piano strategico triennale della holding denominato
‘Sprint to the future’, che intende andare oltre i cambiamenti strutturali messi in atto dal 2014
in avanti facendo leva su tre asset strategici: la visione, il modello operativo e la gestione.

La visione deriva dal’acquisizione di Sapient, che consente oggi a Publicis di combinare
l’expertise di marketing e la digital business transformation, connettendole attraverso i dati. Il
modello operativo ‘The Power Of One’ ha riunito tutte le discilpline e le specializzazioni sotto
lo stesso tetto, dando vita a un’organizzazione guidata da Global Client Leader e da una nuova
struttura ‘nazionale’ con team di management unificati alla guida di 4 ‘solution hub’ –
Communications, Sapient, Media e Health
. La governance, infine, che dopo il ricambio
generazionale al top della società è oggi affidata a un nuovo management team e a nuovi
country leader.

Come dimostrano gli ottimi risultati raggiunti nel 2017 in termini di new business, arrivo di nuovi talenti e miglioramento dei risultati organici di trimestre in trimestre, si tratta di cambiamenti che hanno dato e stanno dando risultati concreti.

Il nuovo programma ha però obiettivi ancora più ambiziosi e prevede innanzitutto una serie di acquisizioni nell’area dei dati, della creatività e della digital business transformation attraverso un piano di investimenti triennale da 500 milioni di euro all’anno. Un altro degli obiettivi è migliorare del +4% la propria crescita organica, incrementando il fatturato di 900 milioni di euro nel triennio.

Arthur Sadoun Investor Relations Publicis Groupe

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Contemporaneamente Publicis intende incrementare il proprio margine operativo fra il +0,3 e il +0,5 per cento ogni anno fino al 2020, grazie anche a un progetto di riduzione dei costi di circa 450 milioni di euro.

Secondo la nota ufficiale diffusa dalla società, le aree coinvolte da questi tagli sono già state identificate e comprendono il ridimensionamento delle attività più mature, la ‘capacità’ e il planning, i servizi condivisi, le funzioni di supporto ai diversi paesi, il settore immobiliare, e le spese ‘esterne’.


In particolare, il Gruppo parla di 3 elementi strategici capaci di segnare un reale momento di svolta rispetto al passato per attivare e ingaggiare i consumatori in una logica one-to- one scalabile:
la nuova piattaforma Publicis People Cloud, cha attraverso l’uso dei dati e gli ID individuali costruiti dal Gruppo consente di prendere decisioni di marketing e di business migliori;
la capacità di sfruttare la ‘creatività dinamica’ per adattare e personalizzare ogni contenuto rispetto alle esigenze di ogni consumatore lungo l’intero customer journey;
la capacità consulenziale fondata sulla tecnologia e l’esperienza nell’area della digital transformation per aiutare i clienti nella trasformazione in chiave digitale dei loro modelli di business.

Sul piano esecutivo, è stata annunciata una road map operativa in 6 punti per il raggiungimento dei target previsti dal piano:

1. il numero dei Global Client Leader, oggi 35, salirà fino a 100;

2. sarà esteso anche ai paesi non ancora raggiunti il modello organizzativo ‘nazionale’ grazie al quale sono state superate le barriere fra le diverse disciline in favore di un servizio ai clienti unificato;

3. radunare tutte le attività sui dati e le capacità di analisi del Gruppo in un’unica piattaforma proprietaria; creare 6 centri di eccellenza per la Dynamic Creativity; creare nuove figure professionali specializzate in digital business transformation;

4. la riorganizzazione e l’allargamento delle unità produttive per la digital delivery di dati, analytics, tecnologie e contenuti a tutte le agenzie del Gruppo;

5. lo sviluppo già annunciato di Marcel, piattaforma che collegherà entro il 2020 il 90% di tutti e 80.000 gli addetti in forza a Publicis permettendo loro di lavorare, imparare e condividere in tempo reale;

6. un nutrito elenco di investimenti da qui ai prossimi tre anni: 300 milioni di euro dedicati alla ricerca, acquisizione, formazione e riqualificazione del personale; 100 milioni di spese in conto capitale dedicate a Marcel, alla piattaforma People Cloud e all’automation; fino a 500 milioni l’anno per l’acquisizione di società facilmente assimilabili o aggregabili alle sigle già presenti nel Gruppo nelle aree dei dati, della creatività dinamica e della digital business transformation.

"Publicis gode oggi di un enorme vantaggio competitivo – ha dichiarato il Ceo Arhur Sadoun (nella foto) – sul terreno della tecnologia, dell'organizzazione, della visione e del management che le consentirà di dare ai suoi azionisti sempre più valore grazie all'accelerazione della creacita organica e al miglioramento del margine operativo”.

Secondo il Ceo, la forza delle leve strategiche presentate alla comunità finanziaria – dati, contenuti, tecnologie e consulenza, tutte interconnesse fra loro –, rendono unica l’offerta di Publicis: “Oggi siamo capaci di parlare con la necessaria credibilità sia ai chief marketing officer, sia ai chief information officer”.

A testimoniarlo, indica Sadoun, sono i più recenti successi nel new business con le ultime acquisizioni di Mercedes-Benz, Marriott e Campbell’s.

“Abbiamo iniziato il nostro sprint verso la trasformazione concreta di Publicis da holding a piattaforma – ha aggiunto Sadoun –, e anche se ci attendiamo di incontrare ostacoli sul percorso siamo intenzionati a raggiungere la meta”. Non c’è dubbio, infatti, che il presente sia complesso e che i clienti si trovino ad affrontare uno scenario caratterizzato da bassi tassi di crescita ed enormi pressioni sui costi: “Ma per chi sarà in grado di aiutarli ad aumentare le vendite, ridurre i costi e a vincere la sfida con i nuovi entranti [nei mercati del digital e dell’e-commerce], il futuro è brillante. L’unico modo per riuscirci è aiutarli a portare a termine la loro digital transformation di marketing e di business utilizzando i dati. È ciò che siamo e che facciamo oggi – ha concluso Sadoun –, ed è il modo in cui guideremo la nostra industria in futuro”.

 

Tommaso RiIdolfi