Mercato

Per Brand-Cross fatturato a +33% e focus su un Branded Content & Entertainment sempre più tecnologico

Il concetto di innovazione rappresenta un passaggio fondamentale, in quanto un’analisi degli scenari emergenti non può prescindere da un focus sull’avanzamento tecnologico e sulle nuove possibilità da esso offerte. Per molti istituti e media, i trend più interessanti di quest’anno si realizzeranno in ambiti che vanno dall’utilizzo delle chatbot – che verranno sempre più impiegate per potenziare la customer experience - all’introduzione di processi e dispositivi che integrano tecnologie connesse all’Intelligenza Artificiale, alla Realtà Virtuale e alla Realtà Aumentata, pronte a integrarsi vicendevolmente e a penetrare – modificandoli - i mezzi comunicativi già fortemente codificati.

L’industria del Branded Content & Entertainment è in continuo fermento e il mercato delle aziende inserzioniste è sempre alla ricerca di soluzioni per la produzione e distribuzione di contenuti di marca dall’elevata qualità.

Nel nostro Paese, il 2016 è stato un anno particolarmente ricco di progetti e di innovazione per questo settore, sia per la congiunzione consolidatasi tra specifiche categorie merceologiche e tematiche narrative impiegate, sia per quanto riguarda l’aspetto dei formati, che ha visto un’ascesa in particolare della categoria degli short film/documentary, accompagnata dalla sperimentazione di nuovi altri quali video seeding, flash mob, tour teatrali, tv format e VR experience.

Per il 2017 ci si attendono risultati superiori e che dovrebbero attestarsi attorno ai 350 milioni di euro, secondo le stime dell’OBE (Osservatorio sul Brand Entertainment).

Brand-Cross, azienda italiana che riunisce un pool di professionisti per la produzione di spot pubblicitari, film corporate, branded content, branded entertainment, brand web series, tv format e cinema, in poco più di un anno dalla fondazione, ha realizzato importanti campagne pubblicitarie italiane e differenti prodotti di comunicazione, ciascun pensato in funzione di ogni specifica piattaforma di utilizzo, ottenendo una crescita del 33% e producendo campagne per marchi quali Clarins, Hyundai, Veon, ICE, Artsana, Iper, WingaTV, CoReVe, solo per citarne alcuni.

“Nell’ultimo triennio si sta registrando grande ottimismo in questo specifico segmento di mercato. Sicuramente anche nel corso del 2017 continueranno a coesistere strategie di comunicazione più tradizionali, ma ognuna delle quali potrà evolvere autonomamente integrando format di branded entertainment innovativi che, grazie alla possibilità di intervenire sia a livello razionale che emotivo, offriranno sempre più opportunità alle aziende di registrare un alto gradimento medio da parte dell’utente e una sua elevata capacità di coinvolgimento”, spiega Emanuela Cavazzini (in foto), Partner Founder & MD Executive Producer.

Il concetto di innovazione rappresenta un passaggio fondamentale, in quanto un’analisi degli scenari emergenti non può prescindere da un focus sull’avanzamento tecnologico e sulle nuove possibilità da esso offerte. 

Per molti istituti e media, i trend più interessanti di quest’anno si realizzeranno in ambiti che vanno dall’utilizzo delle chatbot – che verranno sempre più impiegate per potenziare la customer experience - all’introduzione di processi e dispositivi che integrano tecnologie connesse all’Intelligenza Artificiale, alla Realtà Virtuale e alla Realtà Aumentata, pronte a integrarsi vicendevolmente e a penetrare – modificandoli - i mezzi comunicativi già fortemente codificati.

“E’ opinione comune che il 2017 sarà un anno all’insegna della rivoluzione digitale, in cui la tecnologia permetterà di costruire intorno al singolo utente una rete di dispositivi, possibilità, estensioni che aiuteranno le aziende a stabilire con il consumatore un rapporto personale ed esclusivo, all’interno del quale la proposta di contenuti di brand qualitativamente alti rappresenterà soltanto la premessa. Inoltre, è previsione diffusa che nel caso del social live streaming, Facebook potrebbe fare da vettore e volano principale per l’introduzione di questo nuovo strumento di comunicazione”, aggiunge Roberto Bosatra, Partner Founder & CEO Executive Producer.

Le aziende che attualmente maggiormente investono in branded entertainment sono quelle dei settori alimentare, automotive e tecnologico: nello specifico, rispetto allo scorso anno, i settori alimentare e della tecnologia risultano in crescita, mentre quelli beverage e abbigliamento in calo.

“Il branded content è uno strumento innovativo e dalle forti potenzialità, che risponde alla crescente domanda di engagement e di storytelling da parte delle aziende.  Molte di coloro che se ne avvalgono, lo fanno per aumentare awareness e costruire o consolidare i valori connessi alla marca, ma anche per investire in un modo diverso dalla pubblicità tradizionale e per entrare in contatto con clienti reali o potenziali, offrendo loro occasioni di intrattenimento che li gratificano”, continua Roberto Bosatra.

In quanto ai vantaggi offerti da questo specifico strumento di comunicazione, superando il modello dello spot e del break pubblicitario come interruzione di contenuto e come persuasione ripetitiva e invasiva, i prodotti di branded entertainment possono beneficiare di un tempo maggiore di fruizione dei contenuti rispetto alla pubblicità tradizionale: in media hanno una durata di 3 minuti, che assicura un’elevata qualità e dignità editoriale, in grado di rappresentare adeguatamente i valori della marca e di aiutare a costruire o aumentare la fiducia nel brand.

A tutto questo si aggiunga che l’alto potenziale di immagine – che si configura come pull e non push - non risulta mai invadente e, dunque, aumenta il livello di engagement del pubblico, favorisce la condivisione partecipativa e la diffusione attraverso mezzi proprietari e non, dal momento che può il contenuto viene viralizzato mediante i canali degli utenti; così facendo si estendono ulteriormente le occasioni di visibilità generando ritorni sull’investimento a beneficio di tutti gli attori della filiera.

Il branded content è un vero e proprio contenuto editoriale originale, creato in maniera specifica per raccontare e rappresentare i valori di marca; la distribuzione su tv, web e altre piattaforme è concepita ad hoc proprio a partire dai temi e dagli stessi valori di comunicazione del marchio.

Dunque, grazie alla sua peculiare capacità di favorire la generazione di valore strategico per il marchio, il branded content effettua una specifica funzione strategica e, per questo, non è da confondersi con il product placement (ovvero l’inserimento di prodotto e/o brand all’interno di un programma esistente in fase di pre-produzione o di produzione o di post produzione), che corrisponde a una scelta comunicativa più tattica.

Inoltre, la possibilità di sostanziare, rappresentare e narrativizzare ogni strumento di comunicazione aziendale e di allungare il tempo di fruizione dei contenuti stessi da parte dell’utente permette di trasferire messaggi coerenti e integrati con la brand strategy e, al contempo, di agire come strumento di ascolto del target.

“Siamo certi che il 2017 ci riserverà interessanti risultati in termini di format innovativi, che stiamo già sviluppando insieme ai nostri partner, e di risultati. Infatti, poiché il valore medio dei progetti di branded content si stima che sia intorno ai 158 mila euro (dato dell’OBE), questo strumento di comunicazione è adatto anche all’impiego di piccoli business ed estende l’accessibilità del mezzo a un più ampio bacino di aziende, che possono così usufruire di campagne per acquisire nuovi clienti e promuovere differenti atti di acquisto dai costi decisamente più contenuti rispetto ai tradizionali spot televisivi”, conclude Emanuela Cavazzini.