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L'Ordine dei giornalisti chiede regole per gli uffici stampa privati. Ecco le posizioni di Assorel e PR Hub

Il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei giornalisti, riunitosi a Roma, ha segnalato l'assenza di norme per il comparto degli uffici stampa privati, auspicando un intervento del legislatore in tal senso perché "ciò rende tra impossibile sanzionare l'abuso della professione che, per gli uffici stampa privati come già avviene per quelli pubblici, dovrebbe essere svolta esclusivamente dagli iscritti all'Ordine". Rosato (Assorel): "Auspicare l’intervento del legislatore in materia di organizzazione aziendale, quale la scelta di un ufficio stampa privato, è un fatto incostituzionale". Cornelli (PR Hub): "In un momento di difficoltà del mondo editoriale l’iniziativa dell’Ordine rischia di apparire un tentativo di tutela corporativa che si propone di creare nuove opportunità professionali per i giornalisti a discapito di chi opera come comunicatore da molti anni”.

Il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, riunitosi lo scorso 17 febbraio a Roma, ha segnalato l'assenza di norme per il comparto degli uffici stampa privati

Una nota di servizio riportata sul sito stesso dell'Ordine comunica chiaramente la posizione del Consiglio in merito al tema all'ordine del giorno.

"L'assenza di norme rende tra l'altro impossibile sanzionare l'abuso della professione che, per gli uffici stampa privati come già avviene per quelli pubblici, dovrebbe essere svolta esclusivamente dagli iscritti all'Ordine, con tutte le garanzie di professionalità, rispetto della deontologia e aggiornamento formativo che ciò comporta. Il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti auspica che il legislatore intervenga per colmare il vuoto normativo sopra evidenziato, a tutela della professione dei propri iscritti e del diritto dei cittadini di essere informati in maniera corretta", si legge nella nota.

Contattata da ADVexpress per un parere a caldo, Filomena Rosato, presidente Assorel, ha dichiarato: "Ho letto la nota di servizio pubblicata sul sito dell’Ordine ed esprimo perplessità. Auspicare l’intervento del legislatore in materia di organizzazione aziendale, quale la scelta di un ufficio stampa privato, è un fatto incostituzionale e mina anche la libertà di impresa".

"Assorel tende ad avere un confronto di apertura con l’Ordine dei Giornalisti su questo tema sin dagli anni ’80, quando con la Legge 150 la categoria ottenne l’esclusiva di inquadramento dei giornalisti nel ruolo di addetti stampa per la P.A. Già allora una forzatura, superata in parte da emendamenti successivi che, introducendo la necessaria preparazione professionale e la formazione nelle università, hanno di fatto riconosciuto la differenza tra le figure professionali,  giornalista e comunicatore, diverse per natura e obiettivi. E del resto l’importanza della distinzione delle professioni, fondamento di una società democratica, a tutela della correttezza e della trasparenza, è un tema già molto dibattuto su altri fronti - ha spiegato Rosato - .Con l’evoluzione continua della comunicazione in un mondo continuamente connesso il lavoro dell’ufficio stampa si è poi oggi così tanto modificato e complicato nell’operatività che le chiusure corporativiste non giovano a nessuno. Ciò che vedo è piuttosto l’opportunità che l’Ordine dei Giornalisti lavori fianco a fianco con Assorel per offrire nuovi sbocchi professionali agli iscritti che decidano di dedicarsi alla comunicazione di impresa. A patto che lo facciano passando da una formazione di qualità garantita da comunicatori professionali e dall’esperienza costruita nel mondo delle relazioni pubbliche di impresa, a beneficio della competenza e del mercato". 

Pr Hub, la piattaforma partecipativa di società di relazioni pubbliche e comunicazione appartenente ad Assocom, ha comunicato tramite una nota di considerare la proposta dell'Ordine dei Giornalisti discutibile dal punto di vista deontologico: la gestione della comunicazione di un’azienda spetta infatti ai comunicatori - per i quali esiste una specifica associazione di categoria con un suo codice deontologico - e comprende anche gli Uffici Stampa.

“Comunicatori e giornalisti svolgono professioni complementari tra loro, ma molto differenti: una dedicata solo all'informazione, l'altra alla comunicazione in senso più ampio, con attenzione ad aspetti quali le strategie aziendali e il marketing, che non hanno nulla a che vedere con il giornalismo  - dichiara Andrea Cornelli, portavoce di Pr Hub – In un momento di difficoltà del mondo editoriale l’iniziativa dell’Ordine rischia di apparire un tentativo di tutela corporativa che si propone di creare nuove opportunità professionali per i giornalisti a discapito di chi opera come comunicatore da molti anni”.

Pr Hub, si legge nella nota, ribadisce la propria preoccupazione per un’iniziativa destinata ad alimentare polemiche e, soprattutto, a creare confusione su professionalità diverse che devono continuare ad avere ruoli distinti e ben definiti. Propone, inoltre, all’Ordine dei giornalisti di promuovere insieme momenti di confronto - a livello nazionale e locale - per discutere su questi temi e trovare soluzioni comuni, che comprendano regole deontologiche condivise pur nelle diversità dei ruoli.