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Linkontro Nielsen. Valsoia e il sogno di diventare una public company

Il racconto del fondatore e presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi che partendo dal latte di soia ha creato un gruppo, quotato in borsa, che fattura 112 milioni. con l'obiettivo di diventare una società ad azionariato diffuso. La narrazione dei contenuti permette di costruire l'identità della marca che è sempre meno prodotto e sempre più relazione.

(Santa Margherita di Pula). Spazio alle aziende che hanno saputo fare dell'innovazione un approccio moderno nel fare impresa. Uno degli interventi più attesi e apprezzati è stato quello di Lorenzo Sassoli de Bianchi, questa volta in veste di imprenditore e non di presidente dell'Upa, che ha raccontanto la propria storia personale e imprenditoriale alla guida del Gruppo Valsoia.

"Sono medico, specializzato in neurologia e la prima parte della mia vita l'ho dedicata ai pazienti. Questa esperienza mi ha insegnato ad applicare il metodo scientifico nell'azienda di famiglia".
Azienda che fu risistemata e poi venduta. "Decisi però di intraprendere una nuova avventura imprenditoriale, nel '90, che aveva a che fare con l'alimentazione e la salute". Nacque così la Valsoia, di cui Sassoli è presidente. "Avevo individuato nella soia l'elemento importante per la sua versatilità e proprietà salutistiche. Con una proposta di prodotto accessibile e utilizzando tutte le leve di marketing necessarie".
L'azienda si fondava, quindi, su valori quali l'innovazione, la crescita responsabile e la solidità finanziaria. E se oggi è vero che la marca sarà sempre meno prodotto e sempre più relazione "la narrazione dei suoi contenuti contribuisce a costruirne l'identità. E più ci differenziamo più diventiamo competitivi, questo è il posizionamento del gruppo Valsoia che coinvolge sempre più famiglie consumanti".

Il segreto del successo risiede, quindi, nell'approccio metodologico: "secondo il paradigma indiziario osserviamo i segnali deboli, i dettagli, cercando di capire dove nascono le cose. Nel 2006 ci siamo quotati in borsa soprattutto per seguire un sogno, un giorno diventare una public company. Abbiamo fatto qualche acquisizione comprando la Santa Rosa". I numeri sono la migliore conclusione dell'intervento di Sassoli: "nel '90 il fatturato era di 100 mila euro, oggi siamo arrivati a 112 milioni".
 

Salvatore Sagone