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Mediaset: gli azionisti approvano il bilancio; Radio e Reti partner per il dtt

L'assemblea degli azionisti Mediaset , riunitasi oggi a Cologno Monzese, ha approvato il bilancio 2005. L'ad Mediaset, presidente e ad Publitalia Giuliano Adreani, conferma il +2-3% del primo trimestre 2006, e cita Radio e Reti come possibile partner per la raccolta sul dtt.

L'assemblea degli azionisti Mediaset ha dato oggi l'ok per il bilancio 2005, già approvato dal cda il 14 marzo scorso (vedi notizia correlata). Il presidente Fedele Confalonieri ha presentato nella mattinata i dati relativi all'andamento dell'azienda, rispondendo alle domande dei soci presenti.

I ricavi netti consolidati, ha confermato Confalonieri, ammontano a 3.678 milioni di euro, in crescita del 7,5% sul 2004, mentre l'utile netto raggiunge i 603,4 milioni di euro, con crescita del 9,8%. Per quanto riguarda gli ascolti, il presidente Mediaset dichiara un incremento di audience nel prime time, con il 42,8% di share, e una posizione di leadership sul target commerciale 15-64 anni. Canale5 ha ottenuto una media del 22,5% in prime time, che diventa il 23,3 nelle 24 ore sul target commerciale. Italia1 si conferma terza rete nazionale, con posizione di leadership sul target bambini.

Confermato anche il dato dell'andamento della raccolta pubblicitaria di Publitalia, con una crescita del 3% sul 2004 ed il raggiungimento della cifra record di 2.955,9 milioni di euro. "La prestazione di Publitalia – ha commentato Confalonieri – acquista particolare significato soprattutto se rapportata ai dati generali del mercato che, secondo i dati Nielsen, cresce del 2,8% sul 2004, ovvero del 2,5 % se si esclude il contributo di Publitalia". I settori che hanno trainato il mercato sono stati banche, assicurazioni e telecomunicazioni, mentre è in fase di contrazione il food. Il portafoglio clienti annovera 270 nuovi investitori, con un fatturato di circa 126 milioni di euro.

In Spagna l'azienda cresce con ritmi maggiori. La raccolta di Telecinco, curata da Publiespana, ha toccato i 901,1 milioni di euro, con un incremento del 15,8% rispetto all'anno precedente. Il mercato, in questo paese, secondo le stime Infoadex è cresciuto dell'8,1%.

Questo per quanto riguarda il recente 'passato' dell'azienda. Per quanto riguarda il futuro, ha annunciato lo stesso Confalonieri, i progetti di sviluppo sono numerosi e importanti, soprattutto nel campo delle nuove tecnologie. La mission fondamentale è la trasformazione di Mediaset da gruppo televisivo a media company, avente come capisaldi del business contenuti, raccolta pubblicitaria, frequenze trasmissive e sviluppo tecnologico. "Per quanto riguarda le frequenze – ha affermato Confalonieri – Mediaset le ha sempre considerate un patrimonio da incrementare e il terreno su cui costruire il proprio futuro". L'azienda ha acquisito recentemente il proprio secondo multiplex in digitale terrestre, digitalizzando le frequenze di Home Shopping Europe, ed ha ottenuto dall'Antitrust l'autorizzazione all'acquisto delle frequenze di Europa Tv, da dedicare al Dvb-h.

"Sul dvb-h – ha continuato Confalonieri – devo dire che è straordinario il lavoro che stanno facendo i nostri specialisti, insieme a quellio di Telecom, per costruire quello che nei fatti sarà il primo modello al mondo di tv in mobilità secondo questo standard".

L'ultima battuta, il presidente Mediaset l'ha riservata all'attuale situazione politica del paese. "Qualche preoccupazione l'abbiamo – ha affermato Confalonieri -. I toni della campagna elettorale sono stati esagerati, anche per quanto riguarda gli attacchi a Mediaset, vista come soggetto dominante nel mercato televisivo, e i proclami di ridimensionamento delle nostre attività. In base alla posizione presa da una parte del centrosinistra, si sono delineati progetti per una riorganizzazione e spartizione a tavolino del settore della tv italiana, con una Mediset più piccola e debole, come piacerebbe ad alcuni, ed un occhio di riguardo per gli editori amici."

"Detto questo – ha concluso Confalonieri – io credo che, qualunque governo salirà in carica, ciò che prevarrà sarà il buon senso e la prudenza, con il riconoscimento condiviso del ruolo assunto nel nostro paese da Mediaset, azienda modello che svolge un servizio di indubbia utilità sociale, e che fa capo ad una filiera industriale il cui ridimensionamento andrebbe contro gli interessi di tutti".

Avvicinato al termine dell'assemblea, l'ad Mediaset, presidente e ad di Publitalia Giuliano Adreani, ha confermato il trend di crescita del 2-3% nel primo semestre 2006. "Il dato è incoraggiante – ha affermato Adreani –considerando che stiamo parlando di una crescita sul 2005, anno record per la nostra azienda".

"Aprile sarà un po' più difficile – ha continuato Adreani - a causa delle festività, ma nella seconda parte dell'anno credo che la crescita potrà essere ancora maggiore".

A proposito della gestione della raccolta pubblicitaria per il digitale terrestre, Adreani ha spiegato che "Tale raccolta sarà curata da Promoservice, struttura appositamente creata dopo il veto dell'antitrust. Inoltre è attualmente in via di definizione un accordo con Radio e Reti, per la gestione di 'piccoli' clienti, magari tradizionalmente presenti in radio, i quali, grazie ai costi minori del digitale terrestre, potranno acedere alla televisione. Accordi di questo tipo, ad ogni modo, potranno essere stipulati anche con altre concesionarie".

"Parlare di obiettivi per Promoservice – ha conlcuso Adreani – è del tutto prematuro. Certo è che se cresce il numero delle persone che guardano il dtt, crescerà anche la pubblicità. Noi, naturalmente, contiamo di ottenere presto un ulteriore fatturato dalla nuova concessionaria".

Il tema del digitale terrestre è stato affrontato, a margine dell'assemblea, anche dal vicepresidente Mediaset Piersilvio Berlusconi. L'obiettivo di fatturato di 80 milioni è stato raggiunto, con 1 milione 900 mila schede vendute e 2,5 milioni di ricariche. "La realizzazione di nuovi canali ci è vietata dalla legge Gasparri – ha commentato Berlusconi -. Dunque lavoreremo sul rafforzamento dei contenuti dei nostri canali già esistenti, puntando su calcio, con la messa in onda di tutta la Champions League, cinema, con almeno 250 titoli in programma, oltre a reality, con due progetti che andranno in onda in autunno su Italia1 e Canale5, e teatro". Tra le novità annunciate dal vicepresidente, anche un programma condotto da Bonolis in prima serata a partire dal prossimo autunno, e una nuova edizione pomeridiana, sempre in autunno, del Tg5.

Le utlime battute, il vicepresidente Mediaset le ha riservate per chiudere la polemica Auditel. "Il campione della ricerca Auditel – ha affemato Berlusconi – non è cambiato ed è a nostro avviso corretto. Ogni azienda, poi, è libera di richiedere i dati che più le interessano. Ciò che noi abbiamo chiesto, infatti, non era altro che la pubblicazione di dati specifici sul nostro target di riferimento. La polemica che ne è scaturita, è assolutamente sciocca. Auditel rimane, a nostro parere, una ricerca precisa che riflette i reali andamenti degli ascolti nel nostro paese".

"Niente in contrario infine – ha concluso Berlusconi – con la pubblicazione disaggregata dei dati sulle emittenti satellitari. In questo caso, forse, è proprio Sky a frenare, considerando la dimensione dei dati che farebbero registrare i singoli canali".