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Sanremo 2021, Toti propone un Festival con il pubblico. L'ADCI dice no. Gitto: "Una richiesta bislacca. Che messaggio passa agli italiani?"

Il presidente dell'ADCI commenta così la richiesta del governatore della Regione Liguria di tenere la platea dentro e fuori l’Ariston aperta al pubblico per l’imminente 71° edizione del Festival. "Che messaggio passerebbe a tutti gli italiani che stanno affrontando grandi sacrifici? Che musei, cinema, teatri e tutto l’indotto debbano diligentemente, come peraltro stanno facendo, starsene chiusi e invece il Festival di Sanremo…”

Bislacca”. Così Vicky Gitto, presidente di ADCI, Art Directors Club Italiano - associazione che da 35 anni riunisce i migliori professionisti della pubblicità e della comunicazione - commenta la richiesta del governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, di tenere la platea dentro e fuori l’Ariston aperta al pubblico per l’imminente 71° edizione del Festival di Sanremo.

 “In un momento in cui la pandemia aggredisce, l’economia è in crisi e tutti, e nello specifico penso al mondo della cultura, spettacolo, eventi, siamo diligentemente fermi, la proposta del governatore Toti  è davvero, per utilizzare un garbato eufemismo, una nota stonata  - commenta il presidente dell’Art Directors Club.

“Intanto ritengo non ve ne sia bisogno: il Festival è uno show televisivo, non teatrale, cui certamente la presenza in platea di qualche centinaio di ‘privilegiati’ non aggiunge nulla.  Anzi, - continua Vicky Gitto - in quanto tale vive benissimo senza una claque e non ho dubbi che, come sempre, sarà visto e goduto da tanti milioni di italiani”.

Inoltre – prosegue il rappresentante dei pubblicitari italiani - ed è questo l’aspetto rilevante su cui il Governatore od altri improvvisati ‘direttori artistici’ dovrebbero riflettere, che messaggio passerebbe a tutti gli italiani che stanno affrontando grandi sacrifici? Che musei, cinema, teatri e tutto l’indotto debbano diligentemente, come peraltro stanno facendo, starsene chiusi e invece il Festival di Sanremo…”

E’ tradizione, ed è anche simpatico, che la vigilia del Festival sia caratterizzata da piccole polemiche di costume “ma questa sul pubblico presente, per quanto contingentato, vorremmo non proseguisse proprio perché l’effetto a cascata sull’opinione pubblica è davvero incoerente con quello che invece dovrebbe essere il ruolo e l’esempio dell’Istituzione regionale. – chiede Gitto - Ciascuno faccia il proprio mestiere: Toti lasci alla Rai e Amadeus, che è bravissimo e competente, fare il direttore artistico e il Governatore, come ha detto lui stesso, si concentri sulle soluzioni,  anche creative se ritiene, per traghettare correttamente il suo territorio oltre questo momento brutto”.