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Artemest vince ‘Innovators’, il premio alle startup promosso da WPP, Amici della Triennale e Triennale Milano. Costa: "Le start up hanno nei giovani, nella tecnologia e nei dati un nuovo background più internazionale e più capace di leggere la società"

“L’iniziativa – ha spiegato Massimo Costa, Country Manager di WPP – vuole essere un catalizzatore della crescita economica del Paese e supporto all’imprenditoria, aiutando a creare un humus per l’innovazione e la creatività”. Il premio vinto da Artemest, un anno di consulenza da parte del Gruppo WPP, è andato alla startup che meglio ha saputo esprimere i valori di creatività, ingegno e imprenditorialità, applicando la componente tecnologica anche ad ambiti più tradizionali. In finale erano arrivati anche Buzzoole per il settore Cultura/Comunicazione/Entertainment, L’Art Caffè per il Food, Quattrocento per il Fashion, D-Eye per la Salute e Travel Appeal per il Turismo.

Ieri sera, 8 febbraio, le 6 aziende finaliste selezionate fra 90 partecipanti da un Comitato Scientifico – composto da Massimo Beduschi (WPP), Michele Costabile (LUISS), Marco Gaiani (serial entrepreneur/investor), Stefano Micelli (Triennale di Milano e Cà Foscari), Francesco Perrini (Bocconi), Elena Tettamanti (Amici della Triennale) ed Elena Vitale (A.M.E. Ventures) – hanno avuto la possibilità di presentare a una platea di imprenditori e istituzioni il proprio progetto nel Salone d’Onore della Triennale di Milano. Votando attraverso il proprio smartphone, i presenti in sala hanno indicato Artemest come la più meritevole del titolo ‘Innovator dell’anno’. Nella foto, da sinistra, Elena Tettamanti (Presidente di Amici della Triennale), Marco Credendino (Ceo Artemest), Massimo Costa (Country Manager WPP)

Artemest.com è un website fondato nel 2015 dalla jewelry designer Ippolita Rostagno e da Marco Credendino, che hanno selezionato più di 400 botteghe artigiane specializzate nella lavorazione del legno, del vetro di Murano, del marmo, delle ceramiche e dei metalli più preziosi, offrendo loro una piattaforma di curated e-commerce capace di raggiungere un’audience internazionale. Heritage e tradizione, qualità senza compromessi e shopping experience unica, ma anche tecnologia e innovazione, sono gli aspetti centrali che hanno permesso al progetto di aggiudicarsi il primo premio: un anno di consulenza in comunicazione da parte delle agenzie del gruppo WPP.

“Al di là del puro e-commerce – ha spiegato Credendino, Ceo dell’azienda –, il lavoro di Artemest non consiste solo nel mettere a disposizione degli artigiani una piattaforma per vendere, ma anche nel dare visibilità a livello mondiale a botteghe d’arte italiane e trasmettere con lo storytelling l’emozione che sta dietro la lavorazione dei prodotti, illustrandone i procedimenti e le tecniche. I prodotti in vendita non sono brandizzati, ma fatti da artigiani locali e semisconosciuti al mondo: non possono perciò fare affidamento sui tipici canali digitali come Google o Facebook per attività di acquisizione. Siamo convinti che il prodotto alla lunga vince sempre e che la selezione a monte dei nostri fornitori e il lavoro insieme a loro anche offline ci consenta di ottenere una reach più ampia attraverso le PR, utilizzando poi i canali digitali per scalare le conversioni”.

Andrea Cabrini, direttore di Class CNBC, presentatore della serata, ha chiesto a Massimo Costa quanto può davvero fare la differenza per aziende che si stanno lanciando e che stanno crescendo poter contare su un approccio professionale agli aspetti di marketing e comunicazione: “L'Italia non è un paese con tantissime public company – è stata la risposta del manager –: il grande successo delle nostre imprese spesso è dato dal genio dell'imprenditore o del fondatore. Crediamo però che le start up oggi abbiano nei giovani, nella tecnologia e nei dati una sorta di nuovo background, più internazionale, più capace di leggere la società, di
avere un approccio e un metodo più professionale: riteniamo quindi di poter essere per loro degli ottimi partner in questo percorso di crescita”.

Tutte le aziende finaliste, ha proseguito Costa, hanno bisogno di raggiungere un'audience che a livello europeo già esiste e che da noi si sta ancora strutturando: “Pensare solo al mercato domestico sarebbe limitante, e proprio per questo una delle cose più interessanti è la loro proiezione verso l’internazionalità. Lo stesso mercato della comunicazione sta cambiando paradigma, e sarà fondamentale il ruolo dei Millennials – aggiunge infatti –: in Italia sono una minoranza rispetto ad altri paesi, ma questo vuol dire che ci sarà un salto generazionale quando la generazione degli Under 30 si ritroverà improvvisamente a sostituire quella degli Over 50”.

Tornando al progetto ‘Innovators’, Costa spiega le ragioni dell’iniziativa che rientra per WPP in un discorso più ampio: “Siamo una grande società di servizi di marketing e comunicazione e pensiamo di poter dare in Italia come all'estero un contributo importante all'andamento dell'economia e più in generale del Paese. Avendo una matrice anglosassone, crediamo sia fondamentale immergerci all'interno del tessuto economico locale con delle attività di Social Responsibility – ben oltre le semplici sponsorizzazioni o le charity –, iniziando cioè a dare una sorta di payback, di aiuto e di supporto a tutte le nuove realtà di tipo culturale o sociale. Crediamo inoltre fortemente che l'economia italiana sia legata alle performance di Milano, della Lombardia e del Nord Italia, come l'amministrazione della città sta dimostrando ormai da un paio d'aanni: e la Triennale, secondo noi, che veniamo dalla comunicazione e dall'immagine, è forse il luogo
più simbolico e più rappresentativo di questa 'milanesità' che sposa il design, la cultura e il lavorare insieme”.

Dal 9 al 25 febbraio 2018 sarà possibile visionare e approfondire i sei progetti imprenditoriali delle start up finaliste nella mostra Innovators alla Quadreria della Triennale.

 

Tommaso Ridolfi