Antonio Magaraci, managing director di Inventa Tro
Interviste

Inventa TRO unica rappresentante italiana di Omnicom Experiential Group. Magaraci: "Una grande opportunità. L'Italia mercato strategico per molti brand"

In occasione del lancio del network che raggruppa le più importanti agenzie esperienziali - Auditoire, “DOIT!”, GMR Marketing, “Luxury Makers” e TRO, i Managing Director di Inventa TRO spiega ad ADVexpress il modello di lavoro, le sinergie tra l'agenzia italiana e il network e illustra come il mercato globale dei progetti esperienziali sia in continua crescita, così come cresce il ruolo dell'Italia per molti brand come Autan, Pepsi, Bacardi, Meetic e Vans.

Omnicom ha recentemente lanciato il suo Experiential Group, che raggruppa le più importanti agenzie esperienziali -  Auditoire, “DOIT!”, GMR Marketing, “Luxury Makers” e TRO (leggi news). In Italia l’unica a rappresentare questa collettività è Inventa TRO, parte del network TRO. In occasione del lancio del network, abbiamo intervistato Antonio Magaraci (nella foto),  Managing Director di Inventa TRO.

 

Qual è il ruolo di Inventa TRO nel nascente Omnicom Experiential Group?

Innanzitutto abbiamo il compito di collaborare. Al pari delle altre agenzie appartenenti al Gruppo, infatti, Inventa TRO condividerà le migliori conoscenze, i talenti, i processi e le best practice in ambito esperienziale. Questa non è una assoluta novità rispetto a quanto facciamo oggi in qualità di appartenenti al Network TRO, ma certamente il valore aggiunto è costituito dalla scala mondiale con cui ci confronteremo da oggi. Oltre a questo, posso aggiungere che Inventa TRO ha una grande responsabilità, che allo stesso tempo è una enorme opportunità, quella di essere l’unica rappresentante in Italia di Omnicom Experiential Group.

 

Il mercato globale dei progetti esperienziali è in continua crescita. In questo contesto in evoluzione qual è il ruolo dell’Italia?

Il mercato Experiential e della Live Communication continua a crescere anche in Italia.  Le ricerche ci dicono che la maggior parte delle aziende investe oggi almeno il 20% del proprio budget complessivo di comunicazione in queste discipline. Naturalmente la digitalizzazione e l’integrazione con altre leve di comunicazione hanno giocato un ruolo chiave e reso tali attività più strategiche rispetto al passato. Basti pensare alla drastica diminuzione del costo-contatto in un evento di oggi, che grazie ai social e al digital è amplificato prima durante e dopo, rispetto a 10 anni fa.

In maniera più empirica e per l’esperienza che abbiamo maturato con il Network TRO in questi 3 anni posso constatare che per molti brand ed industry l’Italia rimane un mercato ancora strategico. Siamo infatti spesso chiamati a gestire, in collaborazione con colleghi TRO di altri Paesi, attività multi country.

 

Quanto è importante questo settore per Omnicom?

Questa scelta da parte di Omnicom dimostra l’importanza e le enormi potenzialità di questo comparto per la nostra holding. Diciamo che la nascita di OEG mira innanzitutto a capitalizzare la crescita globale di questo settore. A livello Global, infatti, un CMO dichiara che stanzierà dal 21 al 50% del proprio budget su campagne esperienziali (2017 Freeman Global Brand Experience Study). E poi a mettere un po’ di ordine e fare un po’ di chiarezza in un mercato che fino ad oggi aveva confini poco delineati all’interno del Gruppo.

 

Entrando nello specifico di Inventa TRO, quali sono le sinergie che si andranno a delineare in questo nuovo scenario e come cambierà, se cambierà, il vostro modello di business?

Credo molto in questo Gruppo, per cui sono convinto che riusciremo a creare importanti sinergie e avere vantaggi da queste collaborazioni. Certo ci sarà da lavorare tanto in termini di conoscenza delle altre realtà (processo che è già cominciato mesi fa) e di condivisione. La mia convinzione nasce però dall’esperienza diretta che abbiamo già maturato con i network TRO e GMR. Lavoriamo da diversi mesi seguendo un modello di grande integrazione: abbiamo incontri periodici e condividiamo le best practice addirittura ogni settimana! Come detto, poi, sono molti i progetti su cui collaboriamo. L’impegno è quindi ripagato anche a livello di business.

 

Ci sono già dei progetti che gestite in concerto all’interno del network e dei suoi “hub”?  

Assolutamente sì. Mi piace ricordare per primi i progetti che sono stati un po’ il nostro battesimo all’interno del Network TRO: Autan, un’attività di consumer engagement che abbiamo seguito per due anni di fila (2015 e 2016), e Pepsi, cliente internazionale, per cui, in occasione della finale Uefa Champions League qui a Milano, abbiamo creato un’attività esperienziale di grande successo che ci ha dato tantissima visibilità.

Inoltre: per Snap abbiamo lavorato al lancio degli occhiali Spectacles a livello mondiale, per Bacardi e Meetic con attivazioni a livello europeo. Inoltre, con un pizzico di orgoglio, cito anche brand e progetti che l’Italia ha “esportato” in Europa collaborando con il network: Vans per due attività di retail experience e Kering eyewear per due roadshow multicountry. E questo, ripeto, è solo l’inizio.

 

Uno sguardo locale, quali sono gli ultimi progetti su cui state lavorando e ci può dare qualche anticipazione?

Lavoreremo tanto con il Gruppo Bacardi con i tour on trade per i brand Grey Goose, St, Germain e Bacardi. Siamo poi in fase di finalizzazione di un ambizioso progetto per Martini. Si tratta di un evento sorprendente e fortemente simbolico in programma a giugno a Milano in una location di grande fascino.

Proprio in questi giorni siamo on air con un’attività di shopping experience per il brand Elena Mirò ed abbiamo in programma un’innovativa attività di retail experience per SKY.