Interviste

Tosi (IconMedialab): rinnovato entusiasmo, per il 2006 fatturato a +40%

La struttura specializzata nella consulenza per i canali digitali vive un periodo di forte crescita, con il raddoppio del fatturato e delle dimensioni. Per il futuro punta a diventare 'top of mind' del settore e si avvia a lanciare una serie di iniziative di comunicazione, come spiega ad Advexpress l'a.d. Marco Tosi.

Da tempo una delle principali protagoniste della scena digitale, IconMedialab vive un periodo di forte crescita, mette a segno il raddoppio del fatturato e delle dimensioni della struttura, e si prepara ad affrontare le sfide del mercato con un rinnovato entusiasmo che ricorda quello imperante nella new economy. Anche se "con una diversa maturità", come spiega ad Advexpress l'amministratore delegato Marco Tosi (nella foto).

Cosa rappresenta oggi IconMedialab sul mercato italiano?

Come diretti discendenti della prima agenzia digitale in Italia, I.Com, nata nel marzo 1995, operiamo nel settore della consulenza per canali digitali (Internet, mobile e tv digitale), con ormai 11 anni di storia alle spalle, che per questo settore non sono pochi. Abbiamo attraversato tutte le fasi della new economy, dalle più esaltanti alla bolla speculativa, resistendo anche negli anni più duri. Ora ci troviamo in una fase di pieno rilancio. Nell'ultimo anno abbiamo raddoppiato le dimensioni, raggiungendo le 100 persone, e realizzando a maggio un fatturato di 700.000 euro, il doppio rispetto allo stesso mese del 2005. Con queste cifre rappresentiamo il secondo player sul mercato (attualmente il primo è FullSix, ndr ). Se l'anno scorso si è chiuso a 4,3 milioni di euro, per il 2006 prevediamo di chiudere oltre i 6 milioni , con una crescita di quasi il 40%.

Qual è la sua percezione per l'intero settore?

I segnali di una ripresa sono già evidenti in Usa e Inghilterra. Internet ha visto il numero di utenti diventare sempre più importante. Anche quando gli investimenti pubblicitari delle aziende sul Web si sono ridotti drasticamente, gli utenti non hanno smesso di crescere. In Italia oggi circa 10 milioni fanno un uso continuo della Rete, e sono utenti appartenente a fasce di popolazione molto interessanti, mediamente più giovani, colti e con redditi più alti, perciò più appetibili per gli investitori. Se in America e Inghilterra è ormai un fatto acquisito, in Italia le aziende si stanno accorgendo ora che è un canale interessante soprattutto per certi servizi o prodotti: banking, viaggi, prodotti di alta fascia come le automobili. Assisitiamo quindi a un incremento dei budget di comunicazione destinati all'online, e anche a una domanda di rinnovamento di siti già esistenti da parte di operatori importanti. Noi, poi, possiamo contare sul fatto che la concorrenza negli anni si è ridotta, specie per quanto riguarda i servizi alle grandi aziende. Le strutture con più di 70 persone sono davvero poche.

Ritornando ad IconMedialab, al di là dei dati già citati, di quali recenti risultati è particolarmente fiero?

Il più importante, secondo me, è il ritrovato clima 'energetico'. Non si può negare che negli anni più duri anche lo spirito e l'energia tipiche delle società della new economy si fossero spenti. Ora siamo tutti più cresciuti, si è ritrovato lo stesso entusiasmo di un tempo ma con una diversa maturità e maggiore concretezza. Oltre a questo, abbiamo registrato nell'ultimo anno acquisizioni importanti come quelle di Linear (gruppo Unipol) e 3 Italia per la realizzazione del sito Internet di La3, che si affiancano ai nostri clienti più importanti come Mediaset, Trenitalia, Gruppo Fineco, Gruppo Boscolo . E, anche se non posso fare nomi, altri si aggiungeranno presto.

Come si articola oggi la vostra offerta?

In sintesi: il 65% del nostro business è rappresentato dal web, il 25% dalla tv digitale e il 10% dal mobile . Sul versante Internet, forniamo consulenza e supporto alle aziende nell'utilizzo del web, per la comunicazione, il branding, il digital marketing... Studiamo come rappresentare l'immagine dell'azienda in modo coerente, coordinato e complementare agli altri punti di contatto fra l'azienda e i suoi clienti e stakeholder. Inoltre ci occupiamo della progettazione e realizzazione di soluzioni ad alto contenuto tecnologico. Nella tv digitale, i nostri interventi sono di due tipi: uno riguarda il digitale terrestre di Mediaset, che rappresenta il nostro maggiore cliente. Studiamo contenuti interattivi per i format esistenti, aggiungendo una dimensione alla fruizione televisiva attraverso applicazioni interattive integrate con il contenuto tv. Inoltre realizziamo lavori per la Iptv, in particolare per Fastweb : questa tipologia di tv digitale basa la sua forza su servizi di tipo evoluto come videoregistrazione, video on demand, time shifting... Il nostro supporto consiste nella progettazione di tutto il sistema di navigazione per accedere ai servizi tramite il telecomando.

Infine, per quanto riguarda il mobile ci occupiamo della realizzazione di applicazioni destinate soprattutto alle aziende, per dare strumenti di comunicazione mobile al personale esterno, come la forza vendita. Ad esempio, agli ispettori di Esselunga forniamo device mobili che consentono di trasmettere i dati in tempo reale. Per Trenitalia, invece, abbiamo studiato un servizio che rende disponibili al pubblico, sempre su device mobili e in tempo reale, le informazioni sulle emergenze che possono verificarsi sulla linea.

Di recente LB Icon si è fusa con Framfab: questo avrà dei riflessi sulla vostra attività?

Si è trattato di una fusione dall'impatto notevole: unendosi, le due principali società del settore in Europa hanno dato infatti vita alla maggiore società del continente, LBI , con un fatturato 2006 stimato in di 200 milioni di euro (si pensi che la seconda società è quattro volte più piccola). Un fatto che segna il risveglio del settore e propone un modello alternativo a quello dei network tradizionali delle agenzie di comunicazione, perché dà vita a una realtà specializzata che mira a rimanere indipendente. Il maggiore vantaggio per noi sarà quello di poter venire in contatto con esperienze di paesi più evoluti, come Inghilterra, Paesi Scandinavi o America, con una visione del business e un know-how di prima qualità.

Qual è la vostra strategia di sviluppo per l'immediato futuro?

Vogliamo crescere, il più possibile organicamente, perché abbiamo un mercato da cogliere, rimandendo focalizzati sui canali digitali. L'obiettivo è quello di diventare i primi, non tanto in termini di dimensioni, quanto come top of mind. Vogliamo crescere anche attraverso acquisizioni: entro l'anno potremmo annunciarne alcune. Questo anche grazie alla liquidità portata da Framfab, che ha cassa per 30 milioni di euro e li investirà per crescere nel Sud-Europa, dato che nel Nord è già leader.

Per promuovervi, farete ricorso anche a iniziative di comunicazione?

Si, per l'anno in corso abbiamo messo a punto una strategia in tre fasi. Partiremo ai primi di luglio con una festa in cui riproporremo clima e atmosfere da 'new economy', senza dimenticare che molte cose sono cambiate, e il mercato è ora più serio e strutturato. Poi abbiamo in programma per l'autunno una campagna istituzionale, con finalità di brand awareness, ideata internamente e declinata sulla stampa periodica finanziaria e di settore. Ultima azione, un ciclo di quattro workshop destinati a clienti e prospect di settori o di funzioni aziendali specifici. Anche questi partiranno a settembre. Stanzieremo un budget complessivo di circa 150.000 euro, con l'obiettivo di ribadire le nostre capacità e soprattutto sottolineare che siamo in splendida forma.

Claudia Albertoni