Poltrone

FCA, il successore di Marchionne è Mike Manley, nominato nuovo AD

Finisce l'era del manager che per quattordici anni ha guidato il Gruppo torinese portandolo ad essere uno dei principali player dell'automotive mondiale. In gravi condizioni all' Universitatsspital di Zurigo, Marchionne è stato sostituito al vertice di FCA da Manley, già a capo dei marchi Jeep e Ram. Louis Carey Camilleri, già componente del board Ferrari, diventa nuovo Ad della casa di Maranello, con John Elkann Presidente.

Finisce l'era Marchionne in FCA. Il manager che per 14 anni ha guidato il Gruppo come Ceo portandolo a diventare una delle maggiori company mondiali dell'automotive è ricoverato in gravi condizioni all' Universitatsspital di Zurigo dopo essersi sottoposto nelle scorse settimane ad un intervento chirurgico.

Marchionne avrebbe dovuto lasciare FCA  nella primavera 2019, restando però a capo della Ferrari fino al 2021.

Sabato 21 luglio il CdA del Gruppo ha deciso le nuove nomine incaricando come AD Mike Manley (nella foto in alto), già responsabile del brand Jeep,  il marchio che negli ultimi anni, grazie al rilancio avviato in tutto il mondo da Marchionne, è passato dalle 338mila auto vendute del 2009 al milione di veicoli in ciascuno degli ultimi quattro anni, diventando il principale driver della crescita del gruppo  degli ultimi anni.

Nato a Edenbridge, in Gran Bretagna, il 6 marzo del 1964, Manley si è laureato in ingegneria alla Southbank University di Londra completando gi studi con un Master in Business Administration all'Ashridge Management College. La sua carriera nell'auto inizia molto presto. A 22 anni è responsabile post-vendita della piccola Swan National Motors, ad Aberdeen, in Scozia. Nel 2000 diviene direttore area sviluppo delle rete di Daimler Chrysler nel Regno Unito. Nel 2009 viene scelto come nuovo numero uno del marchio Jeep, incarico che ricopre ancora oggi. Dal 2015 è anche a capo del marchio Ram, brand di pickup e van del gruppo FCA.

Per dare un'idea dei risultati portati da Sergio Marchionne in FCA, basta dare un'occhiata alla crescita dei ricavi, passati dai 47 miliardi di euro del 2004 (gruppo Fiat S.p.A.) ai 141 miliardi di euro del 2017. 14 anni fa la capitalizzazione della company era di 5,5 miliardi di euro ed ora, considerando tutte le società (FCA, CNH Industrial e Ferrari), è di circa 60 miliardi.

Sarà invece Louis Carey Camilleri, già componente del board Ferrari, il nuovo Ad della casa di Maranello, di cui John Elkann diventa Presidente.

 

Marchionne

 

Nella lettera ai dipendenti inviata ieri, il 22 luglio, John Elkann, Presidente di Fiat Chrysler Automobiles, parlando di Marchionne, lo ha definito "un leader vero e molto raro". 

Ed ha precisato: "Ma come lui stesso ha detto più volte 'Il vero valore di un leader non si misura da quello che ha ottenuto durante la carriera ma da quello che ha dato. Non si misura dai risultati che raggiunge, ma da ciò che è in grado di lasciare dopo di sé'. Fin dal nostro primo incontro, quando parlammo della possibilità che prendesse le redini della Fiat, ciò che mi ha veramente colpito di lui, al di là delle capacità manageriali e di una intelligenza fuori dal comune, sono state le sue qualità umane. Qualità che gli ho visto negli occhi, nel modo di fare, nella capacità di capire le persone".

Di seguito il testo integrale della lettera e in allegato il comunicato stampa di FCA.

 

Care colleghe, cari colleghi,

questa è senza dubbio la lettera più difficile che abbia mai scritto.

È con profonda tristezza che vi devo dire che le condizioni del nostro Amministratore Delegato, Sergio Marchionne, che di recente si è sottoposto a un intervento chirurgico, sono purtroppo peggiorate nelle ultime ore e non gli permetteranno di rientrare in FCA.

Negli ultimi 14 anni, prima in Fiat, poi in Chrysler e infine in FCA, Sergio è stato il miglior amministratore delegato che si potesse desiderare e, per me, un vero e proprio mentore, un collega e un caro amico.

Ci siamo conosciuti in uno dei momenti più bui nella storia della Fiat ed è stato grazie al suo intelletto, alla sua perseveranza e alla sua leadership se siamo riusciti a salvare l’azienda.

Sergio ha anche realizzato un incredibile turnaround in Chrysler e, grazie al suo coraggio nel lavorare all’integrazione culturale tra le due aziende, ha posto le basi per un futuro migliore e più sicuro per noi tutti. Saremo eternamente grati a Sergio per i risultati che è riuscito a raggiungere e per aver reso possibile ciò che pareva impossibile. 

Ma come lui stesso ha detto più volte: "Il vero valore di un leader non si misura da quello che ha ottenuto durante la carriera ma da quello che ha dato. Non si misura dai risultati che raggiunge, ma da ciò che è in grado di lasciare dopo di sé".

Fin dal nostro primo incontro, quando parlammo della possibilità che prendesse le redini della Fiat, ciò che mi ha veramente colpito di lui, al di là delle capacità manageriali e di una intelligenza fuori dal comune, sono state le sue qualità umane. Qualità che gli ho visto negli occhi, nel modo di fare, nella capacità di capire le persone.

Ci ha insegnato ad avere coraggio, a sfidare lo status quo, a rompere gli schemi e ad andare oltre a quello che già conosciamo. Ci ha sempre spinti ad imparare, a crescere e a puntare in alto – spesso andando oltre i nostri stessi limiti – ed è sempre stato il primo a mettersi in gioco. L’eredità che ci lascia parla di ciò che è stato davvero importante per lui: la ricerca dell’eccellenza, l’idea che esiste sempre la possibilità di migliorare.

I suoi insegnamenti, l’esortazione a non accettare mai nulla passivamente, a non essere soddisfatto della mera sufficienza sono ormai parte integrante della nostra cultura in FCA: una cultura che ci spinge ad alzare sempre l’asticella e a non accontentarci mai della mediocrità.

La definizione che Sergio ci ha dato della parola leader è valida oggi più che mai. Quello che conta davvero è il tipo di cultura che un leader lascia a chi viene dopo di lui. Il miglior modo per giudicarlo è attraverso ciò che l’organizzazione fa dopo di lui.

Questo è solo uno dei tanti esempi di quanto Sergio fosse un leader vero e molto raro.

Già anni fa, abbiamo iniziato a lavorare ad un piano di successione che avrebbe garantito continuità e preservato quella cultura unica che vive inFCA.

Potendo contare su un piano già definito, stiamo ora anticipando il processo e oggi il Consiglio di Amministrazione ha nominato Mike Manley nuovo Amministratore Delegato di FCA.

Mike è stato uno dei principali protagonisti del successo di FCA e ha già al suo attivo una lunga lista di successi e obiettivi raggiunti.

Sotto la sua guida, il marchio Jeep ha vissuto un periodo di profonda trasformazione che ha portato a una crescita senza precedenti, da poche centinaia di migliaia di unità all’anno a diversi anni di vendite record, gli ultimi quattro dei quali superando il milione di veicoli venduti. Jeep è così diventato non solo uno dei marchi con il più alto tasso di crescita al mondo ma anche il più redditizio del Gruppo.

Negli anni, Mike ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità e ha maturato una vasta esperienza gestionale in tutte le nostre regioni, raggiungendo risultati importanti in ognuna delle posizioni ricoperte e dimostrando sempre una grande determinazione nel conseguimento dei suoi obiettivi.

Sono certo che tutti voi fornirete il massimo supporto a Mike, lavorando con lui e con il team di leadership al raggiungimento degli obiettivi del piano industriale 2018-2022 con lo stesso impegno e la stessa integrità che ci hanno guidato fino ad ora.

 

John Elkann

Chairman